CAPITOLO 25

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Gally si staccò lentamente dall'abbraccio.

"Puoi dirmi cosa ti succede?"

"Vorrei tanto avere la risposta a questa domanda... Io non so cosa mi stia succedendo, ma il mio limite continua a spostarsi e io continuo a superarlo, quando è che il troppo è davvero troppo? E ci sarà mai un modo per tornare indietro?"

"Dimmi cosa ti preoccupa Elena, per favore, potrei aiutarti"

"Non lo so, io non lo so..." Risposi mentre le lacrime iniziavano a scendere di nuovo "Tutta questa situazione, perdere Newt, poi rischiare di perdere Ro, incontrare mio padre dopo quindici anni, ed ora non riesco neanche a dire al ragazzo che amo che il posto dove lo hanno rinchiuso per tre anni l'ho progettato io" continuai a dire tra un singhiozzo e l'altro.

"Tu hai progettato il labirinto?" Chiese scioccato Gally,

"Beh, in un certo senso, neanche sapevo di averlo fatto a dire il vero... È complicato, ha a che fare con le iniezioni di Hank..." Risposi sinceramente, sapendo che Gally avrebbe mantenuto il segreto,

"Va bene" disse il ragazzo accarezzandomi la testa,

"V-va bene? Non sei arrabbiato?" Chiesi, essendo io quella scioccata ora,

"No, perché dovrei esserlo? Lo hai progettato, ma non hai deciso tu di spedirci lá" rispose con un sorriso.
Non avevo mai visto la situazione sotto questo punto di vista.

Mi asciugai le lacrime e mi alzai, per poi porgere la mano al ragazzo, lui accettò e, insieme, ci incamminammo verso gli altri.

Prima di uscire dal bosco e entrare nell'accampamento, Gally si bloccò e io feci lo stesso, mi voltai e lo guardai con aria dubbiosa.

"Nessuno può ridarti indietro la tua vita, tu devi riprendertela, anche se è difficile, anche se fa male, promettimi che lotterai sempre per ciò che ami"

"Te lo prometto" risposi sorridendo e stampandogli un bacio sulla guancia.

"Forza, Mike ci starà aspettando" disse per poi riniziare a camminare verso la tenda di Mike.

***

"Finalmente!" Esclamò Mike vedendoci entrare nella sua tenda, tutti gli occhi erano puntati su me e Gally.
Mi sentii arrossire e, soprattutto, avevo paura che Newt avesse frainteso, ma in quel momento non mi importava, dovevo pensare a come affrontare l'argomento "labirinto".

Fortunatamente, a salvarmi da quel momento imbarazzante, Thomas piombò nella stanza con il fiatone e prese parola.

"Josh ci ha fatto parlare con il capo di questo posto, hanno intercettato una conversazione tra Ava e l'uomo ratto" a sentire quel soprannome sorrisi, felice del fatto che non ero l'unica ad averlo associato ad un disgustoso topo.

"E di cosa parlavano?" Chiese Newt,

"Non ne abbiamo capito molto a dire il vero... Dicevano cose del tipo tutto sta andando secondo le variabili o quando darò l'ordine avviate l'operazione di prelevamento"

"Sicuro che non hanno detto altro?" Chiesi io, che ero stata in silenzio tutto quel tempo,

"Credo nient'altro di importante Elena" rispose Thomas,

"Tutto è importante!" Sbraitai io,

"Elena, calmati" mi confortò Gally, poggiandomi una mano sulla spalla.

"Togli subito quella mano!" Urlò Newt, quella che stavo vedendo era forse... Gelosia?

"Io faccio quello che voglio, non mi serve il tuo permesso, mamma Newt!" Protestò Gally,

"Cosa hai appena detto?" Rispose il biondino avanzando verso Gally,

"È colpa tua, se non fossi uno stronzo lei si confiderebbe con te!" Lo istigò Gally,

"A te fa comodo, no? Così puoi provarci spudoratamente senza intralci" continuò ad urlare Newt sbattendo i pugni sul tavolo.

"Adesso basta!" Urlai io stavolta "Siete forse impazziti?"

In quel momento mi sentivo come una mamma che sgridava i suoi figlioletti.

"Non è colpa di Newt" rassicurai Gally, voltandomi verso di lui per guardarlo "Mi porto questo peso da troppo tempo... Quello che non riuscivo a dirvi era che... sono stata io a creare il labirinto" confessai, guardando prima Newt, poi Minho e in fine Thomas per poi abbassare lo sguardo a terra.
La reazione dei ragazzi non fu esattamente  come me la immaginavo.

Thomas rimase impassibile, come se non gli importasse.
Newt mi rassicurò dicendomi che ormai faceva parte del passato e che ero diversa dalle persone che lavoravano alla Wicked, ed era vero, non potevo dargli torto.
Teresa sbuffò, e non mi sorpresi più di tanto.
Mentre Minho se ne uscì con un "Beh, potevi farlo più complicato quel labirinto, ci abbiamo messo tre anni per trovare un'uscita" per poi scoppiare a ridere.

"Tu ci hai messo tre anni, io tre giorni" lo sbeffeggiò Thomas.

"Andiamo ragazzi, non litigate" li incitò Newt, e mi scappò una risata ripensando a Gally che lo chiamava Mamma Newt, e non era neanche tanto sbagliato visto che cercava sempre di far andare tutti d'amore e d'accordo e si prendeva cura del gruppo.

"Ora, se non avete altro di cui discutere, andiamo a cena, ne parleremo domani" commentò Mike, incamminandosi verso la porta.

"Fermi tutti!" Urlò Minho, nello stesso istante ci girammo tutti verso l'asiatico.
Lo vedemmo prendere una specie di martello in una cassetta di ferro, e prima di sbatterlo sul tavolo urlò "Dichiaro sciolta l'adunanza!".

"L'hai fatto seriamente?" Commentò Gally,

"L'ho sempre voluto fare, ma Alby non me lo ha mai permesso" disse contento di ciò che aveva fatto.

"Forza Hermani" ci esortò Jorge, così uscimmo tutti dalla tenda per dirigerci verso quella che doveva essere una mensa.




E voi chi shippate?
Elena e Newt
O
Elena e Gally?
O addirittura Elena con qualcun'altro?

Ovunque tu sia vivi dentro di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora