Capitolo 16

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Avevo notato una cosa: Lauren era maledettamente delicata con me. Sembrava quasi che temesse di spezzarmi, per questo mi trattava come se fossi una bambola di cristallo.
La prima volta che eravamo state insieme avevo persino apprezzato la sua delicatezza, ma dopo un paio di sere era diventato un po'...noioso? Insomma, mi piaceva da morire quando baciava ogni centimetro del mio corpo come se volesse memorizzarlo nella sua mente. Amavo come mi accarezzava delicatamente dopo avermi soddisfatta, così come amavo i baci che lasciava tra i miei capelli mentre mi stringevo contro di lei. Non mi deludeva mai, riempiendomi sempre di piacere, però avevo iniziato a chiedere per un qualcosa di diverso.
Sapevo che suo figlio dormiva esattamente nella stanza accanto alla nostra- forse per questo motivo era gentile-, ma comunque sembrava essere un qualcosa di estremamente primordiale dentro di me che mi spingeva a volere di più. 
Avrei voluto parlarne con lei, davvero, ma adesso che era ritornata a Phobos era stata presa da altre cose. Era insieme a suo padre per tutta la mattinata, e spesso pranzava fuori (lasciandomi sola con Arthur, che sembrava sempre più triste). Quando tornava, proprio come era giusto che fosse, passava un po' di tempo con suo figlio, sapendo di essere assente anche ora che era insieme a lui. Infine, se non era troppo stanca, mi prendeva con la sua solita delicatezza, altrimenti si addormentava ancor prima che potessi iniziare a cambiarmi. Quindi, puntualmente, ogni singola volta, rimandavo alla volta successiva.
Dopo ciò che ho detto, si può perfettamente immaginare la mia sorpresa nel svegliarmi trovandola al mio fianco. Il mio primo pensiero, fu quello che mi ero svegliata io troppo presto, però poi, mi resi conto che non era così. Possibile che fosse talmente stanca, da non avere nemmeno la forza di svegliarsi?
Accarezzai il suo volto, come se volessi assicurarmi che fosse reale. Siccome aveva dei sensi più sviluppati rispetto, aprì subito le palpebre. I suoi occhi verdi mi fissarono, e poi mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi caldi. Ero abituata al suo sorriso, tuttavia non ero per niente abituata alle sensazioni che lei scatenava in me. Mi sembrava sempre di essere una bambina spensierata, come se Lauren mi portasse in un altro mondo. Il mio cuore accelerava sempre i suoi battiti, per non parlare di quella strana sensazione allo stomaco che non sapevo spiegare per niente. Diciamo che la maggioranza, le avrebbe chiamate "farfalle nello stomaco". E in effetti, non potevo spiegarlo in una maniera differente.

<<Buongiorno>>, mormorò con la sua voce più roca del solito. Mi vennero i brividi. Mi sarei mai abituata a tutto ciò?

<<Buongiorno a te>>, dissi, continuando ad accarezzarla. Mi ero resa conto che c'erano alcune cose che la facevano reagire come se fosse una pantera: amava essere accarezzata, soprattutto quando le passavo le mani tra i capelli; soffriva il solletico- cosa che avrei potuto usare a mio vantaggio in molte occasioni, ma che non avevo fatto, anche se sapevo perfettamente che lei non mi avrebbe concesso la stessa cortesia-; per non parlare dei piccoli versetti simili a dei miagolii che faceva di tanto in tanto quando la coccolavo. Proprio come un piccolo gattino.

<<Non fraintendermi, ma...perché sei ancora qui? Non farai tardi?>>, chiesi. Lei posò una mano sulla mia guancia, poi mi lasciò un bacio a stampo.

<<No. Ho deciso di passare una giornata intera con mio figlio e la mia ragazza>>, disse, sorridendomi. Eccole lì: le maledette farfalle.

<<Mh...mi sembra allettante, sai?>>, mormorai, baciandola di nuovo.

<<Ehi!>>, disse una piccola voce. Mi allontanai subito da Lauren, vedendo il piccolo Arthur che ci fissava scuotendo la testa. Era un tantino geloso di Lauren, come ogni figlio maschio che si rispetti. Non aveva provato ad uccidermi- non ancora almeno-, però sapevo che non gli piaceva quando ero troppo vicina alla mora. Per non parlare delle reazioni che aveva quando ci vedeva mentre ci baciavamo. In quel momento, per esempio, dopo averci separate, si affrettò a salire sul letto, mettendosi tra di noi. In questa maniera, ci aveva separate, e lui poteva avere tutte le attenzioni di Lauren. Lei mi rivolse un sorriso di scuse, prima di baciare i capelli di suo figlio.
Fortunatamente, ieri era stata una di quelle serate in cui Lauren si era addormentata subito, altrimenti non oso immaginare cosa avrebbero visto gli occhi innocenti di Arthur.

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