Epilogo

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Camila's pov

Potevo sentire il dolore dovuto al taglio profondo alla gola che mi era stato inflitto, ma sapevo di essere morta, quindi non sapevo spiegarmi per quale motivo fossi ancora in grado di sentire qualcosa. Ma dopotutto, non ero mai morta prima, quindi non potevo sapere cosa succedeva al mio corpo.
Sapevo di essere stesa, la mia guancia premeva contro qualcosa di caldo che riempiva il mio corpo di tranquillità e calore. Fu allora che iniziai a prendere coscienza. Riuscii a guardarmi intorno, notando che ero ancora nel giardino dove ero stata uccisa, solo che tutto intorno sembrava essere cambiato: non c'era più nessuno, e potevo avvertire uno strano senso di pace e tranquillità. 
Sbattei le palpebre più volte, prima che trovassi la forza di alzarmi lentamente. Oh, ero morta, questo lo avevo capito benissimo. Solo che immaginavo di finire in un luogo completamente bianco e pieno di luci, non che avrei passato il resto della mia vita nel posto in cui ero morta.

<<Non avere paura>>, disse una voce maschile alle mie spalle. Mi girai di scatto, stupendomi nel vedere Shawn. Era poggiato contro uno dei pilastri del "tempio" dove Lauren era tenuta in ginocchio, e mi guardava con un piccolo sorriso sulle labbra.

<<Shawn...sono...siamo morti?>>, chiesi, guardandomi intorno. Ridacchiò, scuotendo la testa.

<<Io sì, ma per te è tutta un'altra storia>>, disse lui, scostandosi dal pilastro. Mi venne incontro, porgendomi la mano. L'afferrai quasi subito, come se qualcosa mi spingesse a farlo. Qualcosa legato al calore e alla luce che emanava.
Salimmo insieme le poche scale, poi mi fece mettere al centro, dove poco prima c'era stata anche Lauren. Mi guardai intorno, provando un leggero sollievo. Qualsiasi cosa stesse succedendo, se Lauren non era qui, significava che non le avevano ancora fatto del male.

<<In questi mesi con Lauren, ti sei comportata più da shapeshifter tu, che alcuni della nostra propria specie>>, iniziò, poggiandomi le mani sulle spalle. I suoi occhi mi guardavano dall'alto, dolci e gentili come erano sempre stati nei miei precedenti dodici anni di vita, in cui lui era stato al mio fianco.

<<Quello che hai fatto poco fa, Camila...ci hai stupiti tutti>>, disse, sorridendo. <<Ma dopotutto, ogni shapeshifter preferisce perdere la propria vita, piuttosto che tradire o vedere come il proprio compagno viene ferito>>, disse.

<<Era la cosa giusta da fare>>, mi limitai a dire. Lo sentivo al centro del petto, nel profondo della mia anima: morire era la cosa giusta da fare, per sapere di essere per sempre fedele a Lauren.

<<Sì, per uno shapeshifter lo era. Ma un umano non la penserebbe nella stessa maniera, sai?>>, disse, accarezzandomi amichevolmente una guancia. Il suo tocco, stranamente, non mi disgustò come era accaduto con Malcom, anzi, sembrò solo rilassarmi.

<<Non capisco cosa succede, però>>, ammisi, guardandomi intorno. Dovrei essere morta. Quindi, mi sarei dovuta trovare in paradiso, oppure all'inferno.

<<Madre Natura è stata colpita dal tuo coraggio, e sicuramente non poteva non premiarti>>, disse. <<Hai difeso uno shapeshifter a cui lei tiene tantissimo, poiché ha sempre tenuto d'occhio Lauren. Sapeva che era una brava ragazza, che però aveva perso la strada e aveva bisogno di qualcosa, o qualcuno, che la riportasse a casa. Sei speciale, Madre Natura lo sapeva da quando sei nata, solo che non immaginava così tanto>>, continuò. Mi girò intorno e si mise alle mie spalle.

<<Guardati intorno...non vedi che le cose sono cambiate?>>, chiese. Feci come mi aveva detto, quindi mi concentrai su quello che mi circondava. In effetti, le cose erano cambiate. Potevo sentire dei rumori in lontananza, che sicuramente prima non avrei sentito. La mia vista era più acuta di prima, infatti non ci misi molto a rendermi conto che potevo vedere perfettamente anche oltre gli alberi. Persino il mio olfatto era più attento di prima: sentivo ogni tipo di odore. Fu allora che mi resi conto che il mio battito cardiaco era cambiato, ed era un suono che conoscevo benissimo. Il cuore di Lauren batteva nella stessa identica maniera. Era un battito più veloce rispetto a quello degli umani, eppure mi tranquillizzava ogni singola volta.

My captorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora