Capitolo 18

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I capelli mori le ricadevano lungo il petto nudo, mentre le lenzuola bianche creavano una fusione perfetta con la sua pelle pallida. I suoi occhi verdi mi fissavano attenti, passando velocemente lungo il mio viso. Un sorriso si formò sul suo volto, poi si morse il labbro inferiore, scuotendo la testa.

<<Mi hai appena chiesto di sposarti, Camila Cabello?>>, chiese. I suoi occhi brillavano di felicità, e sperai che il suo cuore stesse battendo velocemente quanto il mio.
Quelle parole erano venute fuori prima che potessi controllarle, tuttavia, adesso che guardavo i suoi occhi, mi rendevo conto che ne era valsa la pena. Credevo ormai di conoscere la sua riposta, dal modo in cui sorrideva e mi guardava.

<<L'ho appena fatto...Mi piacerebbe, infatti, conoscere la tua risposta>>, dissi, accarezzando il suo braccio nudo.
Lei gattonò lungo il mio corpo, posizionandosi di nuovo tra le mie gambe. Mi accarezzò i capelli, portando una ciocca dietro ip mio orecchio. Mi baciò sulle labbra, poi il naso, la guancia ed infine il collo.

<<Ma certo che ti sposo, mia meravigliosa compagna>>, sussurrò, mordendo giocosamente la pelle del mio collo.
Ridacchiai, spingendola completamente contro il mio corpo. Le nostre pelli entrarono di nuovo in contatto, senza alcun tipo di barriera. Era così bello sentire la sua pelle contro la mia. Era sempre così morbida e delicata, per non parlare del calore che emanava il suo corpo. Sarei stata qui, con lei, per il resto della mia vita se me l'avesse chiesto.

<<Sai, ti bacerei per tutta la vita. Solo che...credo che tra un po' ritornerà Arthur, quindi, ci conviene indossare di nuovo i vestiti>>, sussurrò.

<<A me non dispiacerebbe vedere il tuo bel sedere nudo girare per la casa>>, dissi, sorridendo.

<<Mh...credo che traumatizzerei il mio povero bambino, se lo facessi>>, disse, alzandosi dal letto.

<<Allora per quale motivo lui può girare in casa nudo dopo che ha fatto il bagno?>>, domandai, riuscendo a malapena a trattenere una risata. Lauren scosse la testa, poi ridacchiò dolcemente.

<<Ti stai davvero paragonando ad un bambino?>>, chiese, divertita.

<<Sì. Lo sto facendo>>, dissi, facendole l'occhiolino.

***

La sera della mia proposta, Lauren aveva dimenticato di dirmi che i suoi genitori, la mia famiglia ed i suoi amici, sarebbero passati a cena- quindi, capivo anche perché non voleva girare nuda per la casa-. Quindi, ne avevamo approfittato per dare loro la meravigliosa notizia. O almeno, darla ai miei genitori. Come la mora mi aveva già detto, era logico che io e lei ci sposassimo. Dopotutto, eravamo compagne, quindi questo era proprio il nostro destino: passare il resto della vita insieme.
Non sapevo come funzionassero le cose da queste parti, ma dalla maniera in cui si era emozionata Taylor, dovevo credere che fosse comunque un qualcosa di importante. Alla fine, una persona sulla Terra si sposava più volte e celebrava sempre in maniera esagerata ogni matrimonio. Quindi, immaginai che su Phobos, dove uno si sposava una volta sola, si facesse un qualcosa di altrettanto emozionante.
Durante la cena, comunque, i miei dubbi erano stati chiariti. Un po' tutti avevano parlato di cosa sarebbe successo, spiegando a me e alla mia famiglia le loro tradizioni. La loro unione non era poi così tanto diversa dal matrimonio umano, magari, c'era la differenza che siccome si univano due anime, non sentivano la necessità di invitare tutto il mondo a partecipare. Almeno su questo, ero molto d'accordo. Nemmeno io capivo per quale motivo avrei dovuto invitare persone che vedevo una volta all'anno il giorno più importante della mia vita. Sarei sopravvissuta.
Tuttavia, poiché Taylor non poteva più aspettare, aveva deciso di fare shopping con me, con Ally, Normani e Dinah per poter iniziare a darci un'occhiata intorno.
Per questo motivo, ero finita con i piedi che mi facevano malissimo, mentre correvo avanti e indietro appresso a Taylor e Dinah, che avevano l'intenzione di svaligiare ogni singolo negozio nel quale entravamo.
Ally e Normani, sicuramente più abituate di me a girare con quelle due, non facevano altro che roteare gli occhi e sbuffare di tanto in tanto. Inoltre, mi avevano mandato delle occhiate divertite, dato che sul mio volto, era più che evidente la mia espressione annoiata. Come se non bastasse, quelle due stavano facendo shopping per loro stesse. Non pensavano minimamente a me...che ero la sposa.
Ieri, quando Lauren aveva rifiutato l'offerta di sua sorella di fare shopping con noi, avevo immaginato che avesse altre cose più urgenti da fare. Adesso, ero sicura che sapesse a cosa sarebbe andata incontro se avesse detto sì. Non potevo biasimarla, siccome anche io avrei inventato qualsiasi scusa per poter allontanarmi da quelle due il più possibile.

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