L'ambulanza parcheggiò all'ingresso dell'ospedale e poi mi portarono dentro in barella, mentre il Dr Reid ci seguiva a piedi. Mi fecero degli esami per vedere se stessi bene poi mi assegnarono una stanza in cui sarei dovuta stare per un paio di giorni, in attesa dei risultati.
Il Dr Reid restò a farmi compagnia tutto il tempo“davvero? Wow! Sembra fantastico fare il profiler!”esclamai una volta che finì di raccontarmi di uno dei casi che aveva risolto, e lui arrossì“si, è piuttosto forte”concordò“Dottor Reid...perché è qui? Insomma, non c'è bisogno che mi faccia compagnia, potrebbe benissimo andarsene invece è qui, perché?”chiesi. Lui arrossì ancora, lo trovavo così carino“io, insomma, non conosci nessuno qui e ho pensato di farti compagnia, tutto qui...”rispose alzando le spalle e io sorrisi“grazie Dottor Reid, lei è davvero molto gentile”dissi, poi, con un gesto fulmineo, mi avvicinai a lui e lo baciai. Lui ne sembrò decisamente sorpreso, ma ricambiò il bacio. Quando mi allontanai lui era molto imbarazzato“beh, questo era...em...” “Dottor Reid”disse un medico entrando“dobbiamo fare altri esami alla signorina Manei. Devo chiederle di andarsene”Reid mi guardò, come se si aspettasse che gli chiedessi di restare“arrivederci Dottor Reid”dissi sorridendo, lui abbassò lo sguardo“arrivederci Abby”poi uscì.
Reid P.O.V.
Uscii dall'ospedale e chiamai un taxi. Non riuscivo a smettere di pensare ad Abby. Ho indagato su di lei da quando è sparita, tutto quello che potevo sapere lo sapevo, eppure non avevo capito niente di lei, era così strana, più provavo a farle il profilo più mi allontanavo dalla vera lei, e questo, a mio parere, era intrigante.
Perché mi importava così tanto di Abby? Bella domanda. Dopo circa una settimana che l'unità cercava Abby, senza risultati, la polizia locale ci aveva mandato a casa, dicendo che se ne sarebbero occupati loro, ma io non riuscivo a smettere di pensarci. Passò il tempo. Risolvemmo altri casi ma, tutte le sere, quando tornavo a casa, continuavo a lavorare sul suo caso, instancabilmente, molto spesso passavo notti in bianco. I miei amici mi dicevano che conoscevo le statistiche, probabilmente era morta e non avevamo trovato il corpo, ma io me lo sentivo, sentivo che era viva, e infatti era così.
L'illuminazione mi venne durante un caso in Michigan, dove delle donne venivano segregate per giorni in una casa in mezzo al bosco, dove venivano stuprate: e qui niente di strano, luogo comune per segregare delle persone. Ma quello che mi colpì fù che l'SI aveva comprato la proprietà usando un acronimo del proprio nome, e questa fù l'illuminazione. Chiesi a Garcia di mandarmi la lista di tutti gli uomini che avevano perso una moglie o avevano divorziato da una donna simile alle vittime nel periodo precedente al primo omicidio e avevo fatto gli acronimi di tutti i nomi, poi Garcia li aveva confrontati con chiunque avesse una proprietà isolata ed era venuto fuori solo un indirizzo.
Richiamai la squadra e andammo nella casa in mezzo al bosco di Sean Lacorno, ovvero Alan Scotner, dove trovammo Abby, e appena in tempo direi! Da quando l'ho vista lì, chiusa in quel bagno, non sono più riuscito a lasciarla andare, io mica prendo in braccio tutte le vittime!
Il taxi mi lasciò davanti a casa e io entrai. Mi buttai sul letto, cercando di prendere sonno, ma riuscivo solo a pensare ad Abby e al perché mi avesse baciato. Insomma, è un po' strano, no? Baciare qualcuno che si conosce appena. Non che io fossi un esperto ma comunque mi sembrava strano. E poi, se le piacevo, dato che mi aveva baciato, perché si comportava come se volesse che me ne andassi? E perché continuava a darmi del lei? Non ci capivo più niente e quella notte non chiusi occhio, continuavo a pensare a lei.
La mattina dopo tornai in ospedale e trovai Abby che se ne stava andando“Abby!”la chiamai“perché te ne stai andando?” “Dottor Reid...! È tornato!”disse lei estremamente sorpresa“si, certo. Ma non dovevano tenerti in osservazione per un altro paio di giorni?”dissi, preoccupato che l'avessero rilasciata troppo presto. Lei rise“Dottor Reid non sapevo che fosse un dottore vero e proprio”scherzò, aveva una risata bellissima“no infatti ma...sei stata segregata per due mesi! Bisogna fare dei controlli!”dissi. Lei sorrise“Dottor Reid lei è davvero una persona infinitamente dolce e gentile, ma io sto bene, me la caverò e non c'è bisogno che lei controlli che io stia bene, davvero, sopravviverò, non si preoccupi. Addio Dottor Reid”disse e il mio cuore mancò un battito“Abby...almeno lascia che ti accompagni a casa”dissi“grazie, ma non serve, prenderò il pullman. Secondo le statistiche sono più sicuri dei taxi e, francamente, dopo quello che mi è successo credo che non prenderò mai più un taxi in vita mia!”scherzò lei, e io mi costrinsi a sorridere, cercando di non pensare al fatto che mi stesse dicendo addio“beh, ora vado, altrimenti perdo il pullman”disse guardando l'orologio“si certo...Abby...io...”balbettai. Non sapevo cosa volevo dirle, ma sicuramente non volevo che se ne andasse. Purtroppo in quel momento il mio telefono suonò: c'era un nuovo caso. “Il lavoro la chiama Dottor Reid. Meglio che vada”disse lei e io annuii“si, è meglio. Ciao Abby”dissi, poi andai alla macchina.
Mentre guidavo fuori dal parcheggio la vidi alla fermata dell'autobus, seduta sulla panchina, che aspettava: era così carina. Non riuscivo a credere che non mi volesse più vedere, e perché poi? Cosa le avevo fatto? Non mi sembrava di aver fatto niente di male. Insomma, l'avevo salvata e mi ero preoccupato per lei, poi le facevo compagnia mentre era in ospedale, un posto per definizione deprimente, e la facevo ridere, la maggior parte delle volte volontariamente, niente che possa avermi reso odiabile ai suoi occhi. Al massimo ero io quello che avrebbe dovuto dirle addio, dato che mi aveva baciato così dal nulla. Il bacio, già! Non le avevo chiesto perché mi aveva baciato! E probabilmente non avrei più potuto chiederglielo.
Parcheggiai e entrai nella sede dell'FBI. Andai nella solita sala e mi sedetti al mio posto al tavolo rotondo“guarda un po', sei in ritardo. A quanto pare c'è una prima volta per tutto!”disse Morgan sorridendo quando mi vide entrare, ma io non dissi niente, non l'avevo neanche ascoltato a dire il vero, stavo ancora pensando ad Abby.
JJ presentò il caso ma non prestai attenzione“partiamo tra mezz'ora”disse Hotch e io tornai solo allora alla realtà. Mi alzai e uscì dalla stanza“Spenc, va tutto bene?”mi chiese JJ raggiungendomi“cosa? O si, si va...va tutto bene...benissimo direi...”mentii io. Lei ci pensò su due secondi“lei chi è?”chiese“cosa?” “andiamo! Quando si sta così è per due motivi: o è successo qualcosa di brutto alla tua famiglia o c'è di mezzo una ragazza. Quindi, è successo qualcosa a tua madre?”chiese lei“no!” “allora è una ragazza! Quindi sei innamorato! Oh! Sono così felice per te! Allora, come si chiama?”esclamò lei. Io sorrisi pensando a lei“Abby”mormorai“Abby? Abby Manei? La vittima? Oh Spenc! Lei sembra una ragazza fantastica!”disse lei“si, lo è. Mi ha baciato, sai”dissi in un sussurro, ma lei mi sentì ugualmente“oddio! Davvero?! Spenc è fantastico! Allora perché sembri così assente?”chiese“beh...lei mi ha baciato, poi oggi mi ha detto che non voleva più vedermi e se n'è andata”spiegai e i miei occhi si inumidirono“oh Spenc...!”JJ mi abbracciò“vedrai che andrà tutto bene. Sai come si dice, l'amore trova sempre la strada” “lo spero”dissi, poi andammo a prendere l'aereo.
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Come ti insegno ad amare || Spencer Reid [COMPLETA]
FanfictionIniziata nel 2018. Finita nel 2018. Da revisionare in futuro. Abby si è appena trasferita in America quando viene rapita da un serial killer convinto che sia la moglie morta. Ma è proprio grazie a questa disavventura che Abby conosce l'affascinante...