La calamita

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Era passato un mese da quando ero a Los Angeles e le cose andavano bene; avevo quasi finito di girare il film, che stava venendo splendidamente, ed ero diventata amica di quasi tutti quelli che lavoravano con me, anche se c'era ancora qualcuno che mi stava antipatico, ma la mia migliore amica di Los Angeles era sicuramente Anita. Uscivamo insieme tutte le sere e con lei mi divertivo tanto, avevamo un sacco di cose in comune e di lei mi fidavo, il che, ora che ci penso, mi fa capire che sono una frana a scegliere le persone di cui fidarmi. Ma, cosa più importante, avevo ricevuto molte altre offerte di lavoro da altri importanti registi e produttori, la mia carriera stava decollando, ma avrei dovuto girare o a Hollywood o a New York, quindi sempre lontano da Spencer, e davvero non sapevo che fare.
Stavo dormendo, saranno state le 3…3:30 del mattino, quando sentì un rumore, un rumore di passi, in camera mia. Mi svegliai, ma non mi mossi, non vistosamente almeno. Feci finta di muovermi nel sonno e misi la mano sullo spray al peperoncino che tenevo sempre sul comodino. Chiunque fosse nella mia stanza si avvicinò a me. Sentivo il suo respiro sul mio viso, odorava di panino alle polpette. Quando fù abbastanza vicino mi girai e gli spruzzai lo spray dritto negli occhi. L'intruso si mise le mani sugli occhi, poi corse via.
La mattina dopo andai dalla polizia“quindi mi sta dicendo che qualcuno si è introdotto nella sua stanza d'hotel e che lei l'ha accecato con lo spray al peperoncino?”chiese il detective al quale avevo dato la mia deposizione e io annuii“e lei, signorina Jenkins, è una giovane attrice in ascesa, dico bene?”chiese e io annuii ancora“si ma…questo che centra?”chiesi stranita“aspetti qui, sono sicuro che c'è qualcun'altro che vuole sentire la sua deposizione”disse, poi si alzò e se ne andò. Io aspettai qualche minuto, finché non sentì una voce dietro di me che diceva“benarrivati! Vi potete sistemare nella stanza lì in fondo, ci sono già le lavagne. Ma prima, lì c'è una ragazza, molto simile alle vittime, che dice di essere stata aggredita ieri sera, ma ha accecato l'aggressore con lo spray al peperoncino” “ha accecato l'aggressore? Finora non era mai successo! Dev'esser davvero…Abby…!”disse Spencer senza fiato. Io mi ero alzata e girata a guardare con chi stava parlando il capitano“ciao Spency!”dissi sorridendo, poi gli corsi incontro e lo abbracciai. Lui mi strinse a sé“bene, Reid interroga Abby, falle un'intervista cognitiva per vedere se ricorda qualcosa”disse Hotch e Spencer annuii“oh e, Abby, è bello rivederti”aggiunse e io sorrise“si, anche per me”. Spencer mi portò nella sala interrogatori“allora, se siete qui vuol dire che c'è un serial killer da catturare e se io sono qui vuol dire che chiunque mi abbia aggredito fosse l'SI, dico bene?”dissi e lui rise“brillante come sempre”disse e anch'io risi“allora? Mi parli del caso?”chiesi“facciamo così, tu mi dici dell'aggressione e poi io ti parlo del caso” “ottima mossa Dottor Reid…davvero un'ottima mossa…”replicai e lui sorrise“ok, ora chiudi gli occhi”io obbedii e, dopo pochi secondi, sentii una sensazione che non provavo da tempo, le sue labbra sulle mie. Riaprii gli occhi“non sono un'esperta ma non mi sembra si faccia così”scherzai“no, ma non ti vedo da tanto quindi…comunque ora iniziamo davvero”io chiusi gli occhi e lui iniziò a parlare. Io gli raccontai tutto quello che ricordavo: non avevo visto l'aggressore in faccia, era troppo buio. Una volta finito mi fece riaprire gli occhi e mi abbracciò“Abby, perché c'è sempre qualcuno che ti vuole uccidere?!”esclamò“bella domanda…”replicai“ora però tocca a te. Vuota il sacco” “ok…4 ragazze, tutte più o meno della tua età, brune, con gli occhi verdi, molto belle, sono state trovate morte, soffocate con un cuscino, in una radura, con le braccia giunta sul petto. Ma la cosa strana è che erano tutte attrici, erano tutte vestite esattamente come il personaggio che le ha rese famose e alloggiavano tutte nello stesso hotel«LA art resort»”spiegò e io mi congelai“al…al LA…? Ma è dove alloggio io! E queste…queste ragazze sono…sono tutte come me e io…uff! Ma perché sempre a me?!”esclamai, non riuscivo a credere che qualcun'altro voleva uccidermi. Lui mi abbracciò“non preoccuparti, non ti succederà niente”disse e io mi calmai“voglio aiutare” “cosa?!” “voglio aiutare! Non voglio stare con le mani in mano, aspettando di essere rapita! Io voglio aiutarti! Ti prego!”esclamai“io…”gli feci gli occhioni da cucciolo a cui non sapeva resistere“ok…chiedo a Hotch”disse alla fine e io gli saltai al collo e lo abbracciai“grazie Spency!”quando lo lasciai restammo a guardarci negli occhi. Sorrise e mi mise una mano sulla guancia“sono così felice di rivederti”disse e anch'io sorrisi“idem”poi lo baciai.
Uscimmo dalla sala interrogatori e andammo nella stanza dove si erano sistemati“Abby!”esclamò JJ quando mi vide, poi mi abbracciò“hey! Che bello vederti!” “ma che ci fai qui? Insomma non si va tutti i giorni in commissariato”chiese Emily abbracciandomi“sai, il solito, sono stata aggredita dal pazzo che state cercando e me la sono cavata grazie allo spray al peperoncino…”replicai“wow! Sul serio Abby? Sei una calamita per SI però!”scherzò Morgan prima di abbracciarmi, io risi“e anche per chi li cattura, a quanto pare”aggiunse Rossi, poi abbracciai anche lui. “Hotch, io voglio partecipare alle indagini! Posso aiutare! Chiunque mi abbia aggredito è entrato con le chiavi dalla porta, e solo il personale dell'hotel ha le chiavi di tutte le stanze, hotel in cui tutte le vittime alloggiavano, e io conosco tutti i dipendenti e alloggio lì, saranno più propensi ad aprirsi con me piuttosto che con l'FBI”dissi. Hotch mi guardò col suo solito sguardo che non lasciava trasprire emozioni“va bene, Abby può essere un aiuto prezioso e così sarà anche sotto protezione”disse e io sorrisi“grazie mille!” “beh ragazzina, benvenuta in squadra!”disse Morgan“si, ma ora è meglio chiamare Garcia. Abby ha ragione, l'assassino è un dipendente”disse Hotch, poi compose il numero. "Come può servirvi il magico Oracolo dei computer?"chiese lei e io risi"hey pazzerella, di che colore li hai i capelli oggi?"scherzai"ma questa…Abby?! Abby sei tu?!"esclamò e io risi"si" "ma che ci fai lì? Cioè apparte il fatto che momentaneamente vivi a Los Angeles" "oh sai…quello che mi riesce meglio…vengo aggredita da serial killer pazzi!"replicai"come? Ancora? Ma perché…" "Garcia! Abby è qui per aiutare. Serve la lista dei dipendenti del«LA art resort»"disse Hotch interrompendola"detto fatto!"disse lei, poi riattaccò“Abby, quando sei qui con noi sei al sicuro ma di notte no. L'SI potrebbe aggredirti di nuovo”disse Hotch“a questo posso pensarci io, insomma, è sempre la mia ragazza, vittima o no”disse Spencer mettendomi un braccio attorno alle spalle. Hotch annuì“daccordo, Reid sei affidato alla sicurezza di Abby. Devi seguirla ovunque e non devi lasciarla un minuto”disse e io sorrisi. Dovevo passare ogni singolo istante della mia giornata con il ragazzo che amavo e che non vedevo da un mese, non potevo essere più felice.

Come ti insegno ad amare || Spencer Reid [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora