XXI

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Mani che battono forte sulla sua schiena, risate sguaiate, odore di fumo

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Mani che battono forte sulla sua schiena, risate sguaiate, odore di fumo.

"Aò, ma che te sei fatto 'na bomba senza de noi?", domanda Davide.
"C'hai du' occhi rossi che fanno paura, pari un vampiro", rincara la dose Mattia, sistemandosi il cappello sulla nuca.
Vittorio solleva un angolo della bocca, ma non parla. Giorgio gli batte la mano sulla spalla, sorride lui al suo posto.

"L'ho beccato che se la stava a fa senza de noi, ve rendete conto che infame?", inventa sul momento Giorgio. Vittorio gli regge gioco e si stringe nelle spalle, guardandosi attorno con fare vago. Sta cercando una persona con capelli corti e neri, occhi del medesimo colore ed un piercing al naso.
"Non verrà", mormora er Duca proprio nel suo orecchio, intuendo alla perfezione i suoi pensieri."Mi ha chiamato venti minuti fa, stava sotto a 'n treno, dopo ci allontaniamo e mi dici bene che ve siete detti".

Vittorio annuisce, inerme. Ha passato più di un'ora e mezza a piangere ininterrottamente, per sfogare la rabbia, la frustrazione e la tensione accumulata negli ultimi giorni. Gli è tornato più volte in mente lo sguardo ora confuso, ora arrabbiato di Marco. Ha fatto la cosa giusta? Non ne è più del tutto sicuro, ma non può tornare indietro, ormai ha dato la sua parola e farà di tutto per risolvere la faccenda nel minor tempo possibile. Non è nemmeno sicuro che Marco lo aspetterà, la sua vita è un enorme punto interrogativo, in quel momento.

Vede Cristina arrivare verso di loro con un sorriso enorme, appoggia le mani sulle spalle di Davide.
"Che ci sta Marco?", domanda senza smettere di masticare la sua inseparabile gomma alla menta.
"È vero, ma ndo stà?", domanda Mattia, ora perplesso. Si guarda attorno, sperando di scorgerlo tra la marea di ragazzi riuniti in gruppo.
"Sta male...ci ha l'influenza intestinale", dice Giorgio. Qualcuno commenta con un poraccio. La ragazza sbuffa, dà un bacio sulla guancia a Davide, poi sparisce salutando a gran voce il resto del gruppo, che la osserva andare via.

"Sta popo fuori de capoccia", commenta Davide.
"Me pare 'na Winx, co' tutta 'st'euforia".

"Che te vedi le Winx?", domanda Giorgio.
Lorenzo assume un'espressione disgustata. "Macché, è mi' sorella, ci ha sette anni", si difende.
Davide ride. "Se vabbé, Aisha, statte mpo' zitto", ribatte.
Lorenzo solleva le sopracciglia, profondamente offeso. "Se popo devo esse 'na Winx, tutte tranne che Aisha...tutta la vita Stella, nun scherzamo".

Nel gruppo cala in silenzio attonito.
"Famo finta che nun hai detto niente, mh? Però semo autorizzati a perculatte pe' i prossimi settant'anni".
Stavolta ride anche Vittorio, perché alla fine sono i suoi amici, una massa di idioti, idioti simpatici, però.
C'è un momento di silenzio, tutti sono impegnati a fumare le loro sigarette che hanno attinto dal pacchetto nuovo di Lorenzo.

"Ma Riccardo che fine ha fatto? Ci ha pure lui la cacarella come Marco?", chiede rozzamente Davide. Mattia scuote la testa e butta il mozzicone a terra.

"Lassa perde, và, che oggi l'ho accompagnato a menà Samuele", spiega.
"Ma chi? Puritani?", chiede Giorgio, curioso. Risate provenienti dal gruppo vicino al loro, odore d'erba.

Sotto il cielo di RomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora