XXII

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Ascolta una voce parlare con tono elevato proprio sotto la finestra della sua camera

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Ascolta una voce parlare con tono elevato proprio sotto la finestra della sua camera. È una voce femminile, sta parlando al cellulare in una lingua a lui sconosciuta. Forse albanese.

Chissà che ci fa sveglia a quest'ora, sono le tre e mezza di notte. Il bue che dice cornuto all'asino, fino a prova contraria, anche lui non sta dormendo.

Vittorio continua a girarsi tra le coperte, a pensare.
Adesso mi ubriaco, così magari smetto di farmi troppe pippe mentali, pensa, ma non lo fa, un po' perché sa che peggiorerebbe la situazione, un po' perché non ne ha le forze. Si volta per l'ennesima volta sotto le coperte, adesso la donna ha smesso di gridare e c'è silenzio, di fuori. Sbuffa, poi si mette a sedere appoggiando la schiena contro il muro. Batte un paio di volte la nuca piano sulla superficie liscia e fredda, ancora ad occhi chiusi, esausto.

Si sente un idiota per aver in qualche modo respinto Marco, perché non lo rincuora affatto sapere che, ad ogni modo, lo vedrà il giorno dopo. Forse è incazzato con lui. Teme di aver compiuto uno sbaglio troppo grande.

Sono un coglione...

Scrive ed invia senza nemmeno pensarci, dopo aver preso il cellulare dal comodino. La risposta non tarda ad arrivare, forse lo ha svegliato, o forse nemmeno Marco sta dormendo.

Eh sì.

Risponde cinque minuti dopo. Vittorio scorre con le dita sul touch-screen. Marco risponde a monosillabi.

Ci vediamo domani.

Sempre se te va.

Però io ce tengo, ecco.

Poi parliamo.

Invia un messaggio confuso dopo l'altro. Sospira, cercando di riordinare i pensieri in modo razionale, sebbene la ragione non sia mai stata il suo cavallo di battaglia. Vittorio segue gli impulsi, sbaglia nella maggior parte dei casi e si pente, ma è testardo e facilmente cambia metodo.

Scusa, sono un povero coglione...😌

Aggiunge, tornando ad infilarsi sotto le lenzuola.

Sì, sei un povero coglione.

Non puoi decide per entrambi, io ti voglio aiutare.

Te prenderei a pizze, giuro.

Tanto mo dico così, poi domani la prima cosa che vorrò fare appena ti vedo sarà baciarti.

Il cuore di Vittorio fa una capriola mentre legge i messaggi inviati uno dopo l'altro, come un flusso di coscienza virtuale.

Fai finta che non ho scritto l'ultimo msg, me sento così bimbominkia...se vedremo domani, mo dormi tranquillo, io ci sto.

Sotto il cielo di RomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora