Capitolo 4

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Erano le sei del pomeriggio e le campane della città iniziavano a farsi sentire e il suono riecheggiava per le piazze e le vie del centro.

Josh e Simona arrivarono fuori dalla bottega.
Oltre all' insegna "l' arte", l' americano richiamò l'attenzione della ragazza al nome scritto sul campanello: "Gianluigi de Rossi".

I due senza esitare entrarono e Simona, intanto, si appuntò sulla sua agenda quel nome.

Oltre ai quadri e alle statue che Josh aveva già visto, il ragazzo vide un quadro che la volta prima non aveva notato.
L'opera era contornata da una cornice dorata e rappresentava una stanza buia ed una sedia al centro di essa.

Simona si accorse che il quadro era leggermente inclinato e nel tentativo di raddrizzarlo le cadde davanti agli occhi.
Oltre alla spessa patina di polvere, la ragazza si accorse di una cassaforte.

Josh inserì la chiave che avevano trovato .

Questa si aprì e all'interno trovarono un portafoglio, una sciarpa e un pacchetto di cocaina.

Il ragazzo aprì il portafoglio e trovò la carta d' identità di Federik, Federik Huttson, 21 anni, nato a Washington e residente a Boston.

La sciarpa invece aveva cucite le iniziali F e H.

Ma la cocaina?
Simona ipotizzò che il presunto assassino avesse drogato Federik fino allo sfinimento e dopo gli avesse dato il "colpo di grazia".

Josh pensò che la teoria della ragazza fosse corretta ma come sempre non avevano abbastanza prove.

Poi gli venne in mente quel corrodoio e quella stanza inquietante e decise di accompagnare Simona a dare un' occhiata.

Questa volta nessuna luce accesa e nessun rumore.

Riuscirono ad entrare nello scantinato e a terra vi era un altro quadro coperto da una velo di polvere.

Simona si avvicino, lo pulì e lo appoggiò alla parete.

I due, prima pensarono che fosse uno scherzo, ma purtroppo non era così.

La tela ritraeva lui: ragazzo scuro di carnagione, capelli corti corvini e occhi castani.
Federik.
Era lui e ne erano sicuri.
Ma un' altra cosa che catturò la loro attenzione fu uno strappo all' altezza del busto.
Simona pensò che quello fosse il punto dove l' assassino aveva deciso di uccidere il ragazzo, ma non era sicura.

Sopo aver fatto le foto al quadro, nel risalire le scale i ragazzi si accorsero di qualcos' altro.
Un coltello insanguinato.
Josh lo portò a casa e lo depose in un sacchettino di plastica.

Il giorno dopo, Josh e Simona, presero un treno alla Stazione Santa Maria Novella alle 9.30 diretto a Roma.

Arrivati alla capitale, presero un taxi diretto alla sede della polizia di stato.

Presentarono l'arma ad uno dei tanti poliziotti presenti.

L'esaminazione durò all' incirca tre ore.

Il sig. Bertolotti, colui che esaminò l'arma, aveva analizzato il sangue sul coltello e il sangue che era stato trovato sul cadavere di Federik e poi messo in una fialetta.

Al termine dell'esame, il poliziotto riferì un' unica ma decisiva notizia:
"Signori, il sangue presente sul coltello analizzato, non appartiene al signor Federik Huttson".

Nota dell' autore: il capitolo 5 verrà pubblicato martedì 15 maggio

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