Il viaggio di ritorno fu ancora più silenzioso del funerale.
Josh dopo essere rientrato a casa pensò ad una cosa, anzi, ad una persona.Al bar degli Uffizi, in Piazza Duomo, all' aeroporto e persino al funerale, si era accorto che c'era sempre una ragazza: voleva a tutti i costi conoscerla.
Dopo una lunga dormita a causa del fuso orario, Josh decise di andare in città, in centro, e cercare di trovare quella ragazza.
Girò per Piazza Duomo, Piazza della Signoria, zona Accademia e Mercato di San Lorenzo.
Nulla.
Della ragazza nessuna traccia, finchè nell' attraversare Ponte Vecchio la incrociò."Salve signorina".
"Ciao chi sei?" Domandò la ragazza dandogli immediatamente del tu.
"Sono Josh, Josh Bottons, e sono un pò di giorni che ti vedo".
"Sono una cara amica di Federik, ti vedevo sempre all' Università a Boston.
Io e lui uscivamo spesso ma tu, se ti ricordi, velevi sempre stare a casa".Josh fece mente locale.
"Oddio, ora ricordo! Sei percaso Jackie Russels?".
"In persona" disse sorridendo la ragazza.
"Mi sono trasferita a Firenze per la passione che provo per l'arte italiana. Quando dissi a Federik che mi sarei trasferita lui ci rimase talmente male che decise di trasferirsi con te".
"Quindi non si e trasferito per gli studi?" Domandò Josh.
"Assolutamente no. Si è trasferito per amore. Quando ha saputo che ti saresti trasferito anche te a Firenze, la prese come un' occasione per continuarci a vedere".
"Ma quindi tu e lui..."
"Stavamo insieme ,sì" lo interruppe la ragazza.
"Ci eravamo fidanzati da otto anni, ma non lo sapeva quasi nessuno.
Poi però lui è morto.
Mi spiace molto perchè senza di lui mi sento persa anche se , nell' ultimo periodo litigavamo spesso".
"Perchè?" chiese curioso Josh.
"Ma perche lui era molto egoista.
Poi già da così giovane voleva a tutti i costi dei figli, ed io continuavo a negare questa scelta.
Non mi sentivo pronta, capisci?".
"Sì sì, e poi?".
"E poi lui mi picchiava.
A volte mi lasciava sul marciapiede davanti casa a piangere.
Infine il giorno del trasloco io andai alla bottega "l'arte" non so se la conosci, perchè volevo chiedere se potevano fare un autoritratto di Federik come regalo.
Il proprietario della bottega fece un ottimo quadro basandosi su una foto che gli avevo lasciato, solo che...".
"Che..." ripetè incuriosito Josh.
"Solo che quando Federik vide quel quadro e venne a sapere dei soldi che avevo speso per farlo realizzare, si innervosì talmente tanto che lo tagliò con un coltello che aveva trovato sul tavolo del negozio e dopo, davanti ai miei occhi, uccise il povero bottegaio".Nota dell' autore: il capitolo 8 verrà pubblicato assieme al capitolo 9 giovedì sera 24 maggio.
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Un segreto a Firenze
Mistero / ThrillerJosh è un ventunenne americano, di Boston, e la passione che lo lega al rinascimento e all'arte italiana, lo porta a trasferirsi, assieme all'amico Federik, a Firenze. Il trasloco non è dei migliori a causa dell'improvvisa scomparsa di Federik. Sarà...