Josh e Simona erano rimasti scioccati dalla notizia data dal signor Bertolotti.
Fecero tutto il viaggio di ritorno sul treno Roma-Firenze senza giardarsi.
Simona teneva lo sguardo fisso sulla rivista che stava leggendo e Josh, silenzioso, guardava il panorama fuori dal finestrino mentre ascoltava la musica.Quando arrivarono a Firenze, i due si salutarono e tornarono alle rispettive case.
Josh continuava a pensare a come fosse possibile che l'arma del delitto non fosse sporca del sangue di Federik.
Fece fatica ad addormentarsi, anzi, non dormì per niente ( anche se ormai ne era abituato) ma decise di rimanere lo stesso nel letto.Alle 6 decise di alzarsi.
Si fece il solito caffè mattutino e mentre lo beveva, leggeva sul suo tablet un giornale americano per rimanere sempre aggiornato su ciò che accadeva nel suo lontano continente.Si fermò sulla pagina relativa a Boston, dove c'era un articolo riferito a Federik, ma parlava ancora di una presunta scomparsa.
Josh non sapeva se crederci, anche perchè Federik era morto...oppure no?
Si vestì velocemente e andò a casa di Simona.
"Ciao Josh, entra!" rispose la ragazza al citofono.
"Ciao, facciamo veloce che non bisogna perdere tempo, ti devo riferire una cosa importante".
Josh prese dallo zaino il tablet e fece leggere alla giornalista l'articolo relativo a Federik.Neanche Simona ci credeva.
Nessuno ci credeva.
"Secondo me l' assassino non esiste e lui non è morto!" esclamò Josh.
"Ma cosa stai dicendo?" lo interruppe Simona.
"L'assassino esiste veramente e lui è morto...l'abbiamo visto!".
"E allora chi è l'assassino? Sei tu?"chiese con una certa ironia l'americano.Simona spalancò gli occhi, si girò dall'altra parte, si passò le mani fra i capelli dorati e si rigirò.
"Ti va se andiamo a bere qualcosa?"chiese cambiando discorso Simona.
"Va bene"rispose Josh alzando le spalle.I due andarono in un locale vicino Palazzo Vecchio e per tutto il tempo non parlarono più di Federik, anzi, si misero a parlare di tutt'altro.
Rimasero fuori anche a cena e fino alle undici continuarono a parlare e scherzare.
Josh accompagnò Simona a casa.
"Grazie per la bella serata" disse lei.
"Grazie a" ma fu interrotto da un abbraccio della ragazza.Josh tornò a casa contento anche se, ogni tanto, gli tornava in mente il suo amico.
...
Nel bel mezzo della notte, quando finalmente Josh riuscì ad addormentarsi, suonò il telefono.
Alla prima serie di squilli non rispose ma alla seconda sì.
"Pronto?"rispose il ragazzo sussurrando.
"Hi Josh, sono la mamma di Federik" disse una foce femminile con accento alquanto americano."Oh salve Martha, cosa è successo?"
"Mia figlia Rachel purtroppo...è morta"rispose la donna.A Josh scapparono delle lacrime ma facendosi forza chiese: "quando è morta?".
"Non lo sappiamo, l'abbiamo trovata stesa a terra ma era gravemente ammalata da tanto tempo" rispose la donna trattenendo le lacrime."E quando è il funerale?"
"Giovedì, tra due giorni, lo stesso giorno dell'autopsia di Federik. Il funerale però si terrà a Washington, la città natale".Dopo le condoglianze e i saluti, Josh riattaccò.
Non poteva immaginare che a quella povera donna, nel giro di due settimane, le fossero morti i due figli.Quando si rimise nel letto, gli arrivò un messaggio a numero 3426195779.
Lo lesse.
-Mia sorella è morta. Non cercarmi al funerale perchè non ci sarò-.
Nota dell' autore: Il capitolo 6 verrà pubblicato giovedì sera 17 maggio.

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Un segreto a Firenze
Misterio / SuspensoJosh è un ventunenne americano, di Boston, e la passione che lo lega al rinascimento e all'arte italiana, lo porta a trasferirsi, assieme all'amico Federik, a Firenze. Il trasloco non è dei migliori a causa dell'improvvisa scomparsa di Federik. Sarà...