And I know that you’re up tonight
Thinkin’ how could I be so selfish
But you called bout a thousand times wondering where I been
Now I know that your up tonight
Thinkin’ how could I be so reckless
But I just can’t apologize, I hope you can understand"Cosa diamine..." Luke, al mio urlo, giunge subito in cucina ma si blocca immediatamente alla vista di un altro ragazzo.
Non credo sia molto felice, a giudicare dal respiro che comincia a diventare irregolare e dal modo in cui stringe i denti, irrigidendo così i tratti del suo volto."Ora capisco. Non mi volevi in casa tua per questo." sibila facendo qualche passo verso di me.
Indietreggio con il cuore che inizia a pompare sangue a un ritmo sempre meno controllato.Il ragazzo al lato opposto di Luke invece sta immobile, appoggiato al tavolo, come se una sua parola fosse una potenziale scintilla in grado di innescare un'esplosione nella stanza carica di attrito.
"Stai fraintendendo," inizio nel tentativo di spiegarmi nonostante il tremolio alla voce non me lo permetta bene, ma lui scatta subito.
"Non provare a negare la realtà, cazzo. Vuoi dirmi che ho le visioni? Che non sto vedendo davanti a me un ragazzo -senza maglia- nella tua cucina?" sbraita furioso, tirandosi la punta dei capelli in modo brusco.
Scuoto la testa, perchè non mi lascia nemmeno spiegare come stanno davvero le cose, e tento di prendergli le mani per bloccarlo, ma invano.
Si libera dalla mia presa senza la minima difficoltà e mi dà le spalle, percorrendo la direzione opposta alla mia.
Rimango inerme mentre sento la porta di casa che viene sbattuta con violenza, e il rombo della sua macchina che si allontana da questo posto."Breve ma intenso."
Mi volto in automatico verso il punto da cui proviene la voce e lo fulmino con lo sguardo."Mamma mi ha detto che saresti arrivato domani." annuncio mentre porto due dita sulle tempie, cercando di alleviare il mal di testa che in pochi minuti mi ha assalita.
"Ciao anche a te." precisa.
Si sposta dalla posizione in cui si trovava e si avvicina a braccia aperte, tirandomi verso di sè.
"Ciao, Zack" dico con non troppo entusiasmo, ricambiando comunque l'abbraccio in cui mi ha stretta.
Lui ridacchia e mi fa fare una giravolta tenendomi per mano.
"Diventi sempre più bella, cuginetta."
"Tu sei rimasto lo stesso." Affermo, mascherando la bugia che si cela dietro quella frase.
Mio cugino è la prova vivente dei miracoli che la pubertà compie.
Da piccolo, infatti, era grassoccio e portava l'apparecchio.
All'età di 16 anni però ha subito la trasformazione da brutto anatroccolo a bellissimo cigno, e ora fa voltare tutte verso di lui quando passa.
Non le biasimo: è alto, ha degli occhi verdi che farebbero sciogliere qualsiasi essere dotato di una vagina, capelli dorati dal look volutamente spettinato e, ciliegina sulla torta, un sorriso a prova di dentista.Nonostante ci siano elementi fisici che lo accomunano con Luke, i due non potrebbero essere più diversi.
A partire dall'altezza, che senza dubbio è differente. Luke è davvero alto in confronto a chiunque.
Inoltre i suoi capelli sono di una tonalità di biondo più chiara rispetto a Zack, il quale invece li ha di un caldo biondo miele.
Infine, ovviamente, gli occhi di Luke non sono paragonabili a quelli chiari di mio cugino, anch'essi bellissimi.
È come se tutto in lui fosse troppo chiaro, limpido. Una brillantezza che abbaglia ed eclissa i suoi angoli bui.Ride scuotendo la testa. "Ce l'hai ancora con me per quella storia? È successo quando eravamo bambini!"
La sua affermazione mi richiama sul pianeta terra, e inizio a ridere anche io.
"Quella storia è orrenda! Stavo per rimetterci la vita." asserisco cercando di non far trasparire il divertimento dalla mia voce.
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Alaska |lrh
Fanfiction"Quando ami qualcuno, Luke, vuoi solo il meglio per loro. A volte, però, quel meglio non sei tu." La storia di due perdenti che provano a completarsi, pur essendo pezzi diversi di un gioco ad incastro.