We'll never be as young as we are now
It's time to leave this old black and white town
Let's seize the day, let's run away
Don't let the colors fade to grayA volte le decisioni che prendiamo portano a risultati completamente diversi da quel che immaginavamo. E la cosa peggiore, senza dubbio, è il rimpianto che ne segue, ripensando a come sarebbe andata se solo avessimo fatto una scelta diversa.
L'atto di scegliere implica rinunciare a qualcos altro che, da quel momento in poi, perdiamo per sempre, ma a cui rimaniamo legati inevitabilmente.L'oggetto della rinuncia diventa una costante nella nostra mente, anche se non vogliamo ammetterlo.
Il vero problema, secondo me, si ha quando la decisione presa non si rivela sbagliata, ma noi continuiamo a pensare a quello a cui abbiamo rinunciato da quel momento in poi.
Bisognerebbe prima pensare a quello che stiamo lasciando fuori nell'esatto istante in cui scegliamo.
Purtroppo, la maggior parte delle volte dimentichiamo di farlo.
Mentre Dylan mi parla io neanche sto ascoltando, presa come sono da quei pensieri che occupano la mia mente.
Disegno un sole sul vetro appannato del finestrino, mentre al di là di esso scorre il paesaggio notturno.
Ho fatto la scelta giusta? Me lo sono domandata dopo aver accettato l'invito di Dylan ad andare a una festa con lui.
Me lo sono chiesta mentre salivo su quest'auto, con un sorriso stampato in faccia e l'insicurezza negli occhi.
E me lo chiedo anche ora, man mano che ci avviciniamo al posto da raggiungere.Dev'essere un locale nuovo, perchè non ne ho mai sentito parlare e di solito Ruby mi informa sempre sui pub che danno feste.
"Come hai detto che si chiama?" Domando, scendendo dalla macchina.
Dylan si assicura che l'auto sia chiusa e poi mi affianca subito. "Ecstasy. Diciamo che...è un locale riservato a pochi." Mi spiega, facendomi strada verso l'entrata.
Le luci soffuse al suo interno creano un'atmosfera quasi cupa, mentre il locale è già abbastanza affollato.
Non posso non notare il familiare odore di erba che arriva alle mie narici, e mi accorgo, guardandomi intorno, che la maggior parte dei presenti sta fumando.Dylan si avvicina al mio orecchio per chiedermi qualcosa, ma non capisco le sue parole a causa della musica che esce a tutto volume dalle casse.
Ripete la domanda, questa volta stringendomi a sè per essere più vicini, e riesco a sentire solo "vuoi" e "da bere". Non ci penso due volte e annuisco, sapendo che si riferisce al fatto di bere qualcosa.Mi prende per mano e ci facciamo largo in mezzo alla calca di gente, raggiungendo il bancone.
Dopo aver preso in considerazione una vasta scelta di alcolici, optiamo entrambi per un Sazerac e lo finiamo in breve tempo."Vacci piano, Miss." Scherza, facendo una faccia sorpresa di fronte alla facilità con cui ho mandato giù il drink.
Gli dò un leggero spintone come risposta alla battuta e mi guardo intorno, sentendomi un pesce fuor d'acqua.
Non conosco nessuno: qualsiasi volto intorno a me mi appare estraneo e questo mi mette a disagio."Vieni, ti presento delle persone."
La sua mano fredda cattura la mia, di nuovo, e mi porta verso la scala a chiocciola che si trova in fondo al locale.
"Sei sicuro che possiamo salire?" Chiedo, allarmata dal cartello 'riservato al personale' che affianca la scala.Dylan mi rassicura, sfoggiando un sorriso bello da mozzare il fiato. "Ho le mie conoscenze."
Arrivati al secondo piano, catturiamo l'attenzione di tutti coloro che si trovano nella stanza con la nostra presenza, e d'istinto stringo con più forza la mano del moro al mio fianco.
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Alaska |lrh
Fanfiction"Quando ami qualcuno, Luke, vuoi solo il meglio per loro. A volte, però, quel meglio non sei tu." La storia di due perdenti che provano a completarsi, pur essendo pezzi diversi di un gioco ad incastro.