Sometimes quiet is violent
I find it hard to hide it
My pride is no longer inside
It's on my sleeve
My skin will scream reminding me of
Who I killed inside my dream
I hate this car that I'm driving
There's no hiding for me
I'm forced to deal with what I feel
There is no distraction to mask what is realSbatto le palpebre ripetutamente e mi allontano di qualche passo da lui, ma afferra con rapidità i miei fianchi.
"Non toccarmi." Lo scanso con tutta la forza che ho in corpo, anche se risulta inutile. È più forte di me.
Stringe la presa in una morsa ferrea e mi tiene ferma, attirandomi più verso di lui. Ha i muscoli delle braccia tesi ed è evidentemente innervosito dal mio rifiuto perchè la sua mascella si irrigidisce.Non è pienamente cosciente, e mi si accappona la pelle vedendolo in questo stato.
Getta la canna a terra, ormai consumata fino al filtro, per poi calpestarla.
Prima di spegnersi completamente, dalla cenere si innalza un ultimo rantolo di fumo che, con difficoltà, si addensa nell'aria fino a dissolversi."Perchè eri con Moore?" ringhia avvicinandosi al mio orecchio.
La vicinanza è tale che riesco a sentire il suo respiro infrangersi alla base del collo e d'istinto chiudo gli occhi."L'ho conosciuto stasera ed è stato gentile con me." asserisco in difesa. Pronuncio le parole in tono basso, temendo che da un momento all'altro il ragazzo che ho di fronte possa scatenare il finimondo.
"Stai lontana da lui."
Mi acciglio subito alla sua risposta, e in un impeto di rabbia riesco a staccarmi da lui.
Averlo vicino è troppo, e non riesco a reggerlo.
"È da te che devo allontanarmi." gli dico con un dito puntato contro il petto.
Lui ne approfitta per riportarmi verso di sè e tira il mio polso in modo brusco, facendomi così storcere la bocca in una smorfia di dolore.
L'azzurro cristallino dei suoi occhi, adesso, è sostituito da un blu scuro e cupo che mi fa gelare il sangue.
La vena del suo collo è diventata prominente e sembra accecato dalla rabbia a causa delle mie parole.
Se solo volesse, potrebbe ridurmi in un cumulo di cocci rotti."Tu non vai da nessuna parte."
Dalla mia bocca si libera una risata sprezzante, perchè non riesco a credere all'assurdità di ciò che dice.
"Invece me ne vado. Dylan mi aspetta."
La pressione intorno al mio polso aumenta; sono sicura che resterà il segno delle sue dita.
Dopo aver pronunciato quella frase, il suo sguardo vuoto vaga sulla mia figura."Non lo farai. E se oserà avvicinarsi di nuovo a te, giuro che gli spaccherò la faccia a pugni. Chiaro, ragazzina?" sussurra con un sorrisetto sghembo in viso.
Un brivido di adrenalina mista a paura scorre nel mio corpo.
Mi sento impotente, messa con le spalle al muro. Vorrei reagire ma con Luke è sempre così. Io perdo e lui vince.In lontananza riconosco Dylan farsi spazio in mezzo alla gente con un drink in mano. Il panico mi assale, sicura del fatto che Luke in queste condizioni non riuscirebbe a controllare le sue azioni e a ragionare lucidamente.
Lo guardo negli occhi, ma lui è concentrato sulla figura del moro che si sta avvicinando a noi.
Le mie suppliche affinchè non faccia delle sciocchezze vengono ignorate: non distoglie lo sguardo da Dylan, ma anzi stringe i pugni fino a che le nocche diventano bianche.
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Alaska |lrh
Fanfiction"Quando ami qualcuno, Luke, vuoi solo il meglio per loro. A volte, però, quel meglio non sei tu." La storia di due perdenti che provano a completarsi, pur essendo pezzi diversi di un gioco ad incastro.