"Eccolo!"
"Harry Styles," sussurrò qualcuno, estasiato.
"Ho sentito che ha fatto saltare via il cappello di Jeb con un colpo di pistola l'altro giorno - non ha nemmeno preso la mira."
"È vero, io l'ho visto."
"Davvero? Cristo. È fantastico. Non mi sorprende che Kylie lo ammiri così tanto."
"È un po' lunatico però, vero? Ho sentito che è facilmente irritabile."
"In che senso?"
"Ho sentito dire che scoppia a piangere ogni volta che qualcuno menziona il suo ragazzo."
"Chi, Louis?"
"Shhh!" Rispose. "Sì, lui."
"Che strano. Dici che è vero?"
"E chi lo sa? Sono certo che scappi via di corsa, ogni volta che qualcuno parla di lui."
Harry non sapeva se essere irritato dal fatto che fosse stato il protagonista dei loro gossip, o contento che qualcuno si preoccupasse per lui e lo ammirasse.
Percorse il corridoio con le mani in tasca, ascoltando frammenti di conversazioni mentre passava; alcuni gli facevano piacere, ma la maggior parte lo facevano imbestialire. Che diritto avevano di giudicarlo? Aveva persino sentito qualcuno presupporre che Louis fosse scappato, e non avesse avuto il coraggio di dirlo a Harry - "Come dargli torto? Quel tipo è inquietante. Probabilmente il suo ragazzo ha subito violenza domestica, ed è scappato a gambe levate. Fossi stato in lui, non ci avrei pensato due volte a correre il più lontano possibile da lui." Commenti come quelli facevano imbestialire Harry; tutto quello che voleva fare era prendere per il collo quell'uomo e farlo a pezzi, ma cercò di contenersi, imprecando mentalmente. Le persone a lui care conoscevano la verità, l'importante era quello; nonostante ciò, odiava il fatto che ci fossero persone che osavano dire certe falsità sul suo conto. Faceva male. Harry non era mai stato il tipo che se la prende, se qualcuno gli dice qualcosa; solitamente era il primo a dire a Louis di non ascoltare le stronzate che diceva la gente. Ma ora le cose erano cambiate; Harry era al limite, e stavolta non c'era nessuno pronto a consolarlo, accanto a lui. A volte, si sentiva morire.
Forse avrebbe preferito morire così. Meglio morire a causa delle voci false messe in giro da degli sconosciuti, che dover convivere con la realtà dei fatti.
Entrò nella stanza delle armi, trovando Niall intento a puntare tremante una sagoma che qualcuno aveva disegnato sul muro. Le sue mani tremavano; seppur distante, Harry intuì subito che il proiettile sarebbe finito decisamente non all'interno della sagoma. Sospirando, si avvicinò al biondo e a Kylie, che stava fissando l'obiettivo.
Harry prese la pistola dalle mani di Niall, spaventandolo; poi, allontanandolo con una leggera spinta, puntò e sparò tre colpi di fila, sentendo i muscoli rilassarsi - quell'azione iniziava a sembrargli normale, e la cosa lo preoccupava. Una pallottola si conficcò all'altezza degli occhi, la seconda nel cuore, e la terza tra le gambe della sagoma. Entrambi scattarono indietro; Niall iniziò ad imprecare, scioccato.
Passando nuovamente la pistola a Niall, Harry infilò le mani nelle tasche e guardò il ragazzo alzando leggermente la testa, in attesa. Andando un sopracciglio, annuì leggermente, incoraggiandolo e indietreggiando di qualche metro.
"Mi hai chiamato?" Chiede Harry, guardando Kylie.
"Mh mh," concordò Kylie, esaminando i colpi appena sparati da Harry con sguardo ammirante. "L'ho fatto."
Harry attese di sentire una spiegazione da parte dell'uomo, che non arrivò; si schiarì la voce e diede una leggera gomitata all'uomo, attirando nuovamente la sua attenzione.
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Captive Of Lies - Larry Stylinson (BOOK 2) // ITALIAN TRANSLATION
FanfictionContinuazione della fan fiction 'Imprisoned In My Heart', la cui traduzione è disponibile nel mio profilo. Dopo mesi di separazione, di incontri furtivi e di infrazioni alla legge - qualcosa che, in un carcere, è quasi troppo ironico per essere vero...