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"Tutto qui?" Fissarono entrambi il semplice edificio davanti a loro, increduli; era difficile immaginare che almeno una cinquantina di criminali pericolosi vivessero in quell'edificio.

"A quanto pare," mormorò Harry, tirando fuori la mappa dalla tasca e iniziando a studiarla, assicurandosi che fossero nel posto giusto. Harry passò decisamente troppo tempo a fissare la pianta dell'edificio – una cosa non troppo furba da fare, dal momento che stava guidando; Niall afferrò il volante al posto suo, terrorizzato.

"Ma sembra così ..." Niall sembrava confuso; si aspettava qualcosa di più terrificante, non un edificio grigio dall'aspetto apparentemente innocente, tutt'altro che sinistro.

"Indifeso?" suggerì Harry. "Già, proprio come Derek. È una delle sue tattiche; proprio quando ti ha convinto di essere un chiacchierone, invece che un bravo attore, e che la sua reputazione è tutta un'invenzione ... si gira e ti stacca la testa a morsi. O ti prende a pugni fino a che la tua faccia non sembra un hot dog al ketchup. È bravissimo a farlo, ti lascia pieno di domande. Si può dire qualsiasi cosa su di lui, ma non che sia noioso."

"Certo che no," mormorò Niall. "Sarebbe troppo facile, altrimenti."

"Esattamente," concordò Harry. "Impari in fretta. Questi sono i giochi che Derek si diverte a fare. Ti entra nella testa – o quello che ne è rimasto, dopo che ha tentato di fartela a pezzi." Ridacchiò, ma Niall non sembrò essere divertito dall'umorismo nero dell'altro ragazzo.

"Cosa facciamo, allora?" chiese Niall, osservando l'edificio con sguardo titubante. "Entriamo?"

"Ma sei pazzo?" chiese Harry. "Non hai sentito ciò che ho detto? Derek è pericoloso. Ci sarà sicuramente qualche tipo di trappola, ci scommetterei qualsiasi cifra. Qualcosa – o qualcuno – sta attendendo il nostro arrivo, credimi. E tu vuoi semplicemente entrare? Vuoi morire, per caso? Mio Dio, meno male che non sei tu che dirigi il piano."

"E cosa dovremmo fare, allora?" chiese Niall, leggermente ferito da quelle parole.

"Percorriamo il perimetro e valutiamo la situazione; poi faremo un piano basato su ciò che abbiamo scoperto." Disse Harry, con tono deciso.

Niall alzò un sopracciglio. "Quindi, in parole povere, giriamo a caso e guardiamo in giro mentre tu pensi ad un piano."

Harry alzò le spalle. "Sostanzialmente sì."

Trattenendo una risata, Niall aprì la portiera, uscendo dalla macchina e aspettando Harry. Iniziò a camminare lentamente attorno all'auto, mentre Harry pensava ad un piano, mordicchiandosi il labbro; Niall cercava di fare lo stesso, o almeno di dare la parvenza di farlo. In realtà non aveva idea di cosa avrebbero dovuto fare, per cui aspettò che Harry si inventasse qualcosa. Harry conosceva quelle persone. Si sarebbe inventato qualcosa. Perlomeno, era quello che continuava a ripetersi mentre cercava di capire se la sua presenza sarebbe stata d'aiuto o meno, in quella missione.

Scoppiò a ridere. Missione. Sembrava così stupido e infantile, ma in che altro modo avrebbe dovuto chiamarla?

Perso nei suoi pensieri, Harry era sceso dalla macchina, e stava ora camminando vicino ad essa, considerando mentalmente le azioni che avrebbero dovuto compiere per rendere tutto meno pericoloso. Al momento, la sensazione di non sapere cosa aspettarsi lo faceva sentire ... cieco.

Sembrava esserci una recinzione attorno al retro dell'edificio, ma a parte l'altezza, non sembrava difficile da scavalcare. Nessuno sembrava star facendo la guardia all'ingresso principale. Non riusciva a sentire – né a vedere – nessun Rottweiler pronto a farli a pezzi. Fu proprio l'apparente carenza di pericoli che lo inquietò.

Captive Of Lies - Larry Stylinson (BOOK 2) // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora