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Durante il mese seguente, Harry e Louis vissero nel terrore.

Era raro che passasse un giorno senza alcun messaggio, o senza una minacciosa chiamata senza parole da un numero privato, o senza che uno dei loro telefoni vibrasse quando uno degli sconosciuti gli inviava dei messaggi di minaccia come SO CHI SEI oppure TI PENTIRAI DI QUELLO CHE HAI FATTO, o TI PRENDEREMO. Quando Harry non si lamentava dell'irritante modo di parlare dei loro molestatori, era seduto in un angolo a piangere. Raggiungeva livelli di isteria quando Louis andava a lavorare ogni mattina, e il più delle volte finiva per presentarsi da lui durante la giornata con la scusa di dover portargli qualcosa che aveva 'dimenticato', o di cui non aveva veramente bisogno. Impose ad alcuni dei suoi compagni di servizio più forzuti di scortare Louis a casa, e rifiutava per primo di restare da solo, chiedendo costantemente a sua mamma, sua sorella, i suoi amici o una combinazione di entrambi di venire al suo appartamento. Sia lui che Louis rimanevano a casa ogni volta che potevano, facendo la maggior parte delle spese su internet e uscendo solo per andare al lavoro o al servizio alla comunità. Eppure in qualche modo, stare a casa a volte era peggio – perché il loro stalker chiaramente sapeva dove vivevano. Harry non si sentiva al sicuro da nessuna parte. L'unica ragione per cui preferiva stare a casa era che le lettere, i graffiti e la spazzatura arrivavano solo quando erano fuori casa. La prima volta che era tornato a casa e aveva fatto un passo su un mucchio di vecchie bustine di tè, bucce di banana, vetri rotti e lattine sulla soglia di casa, aveva pianto. Specialmente quando Louis si era tagliato con una delle lattine arrugginite mentre cercava di pulire tutto, ed era finito all'ospedale per fare l'antitetanica. Louis odiava gli aghi, infatti svenne, cosa che fece sentire Harry ancora più in difficoltà. Si sentiva ridicolmente in colpa, non aiutato dal fatto che Louis fosse così dolce e comprensivo riguardo alla terribile situazione.

"Non è colpa tua." Harry lo rassicurava ogni volta che lui era troppo sconvolto e pieno di rimorso, e cominciava a singhiozzare istericamente e dire che forse se ne sarebbe dovuto andare, così avrebbero lasciato Louis in pace. "Ci sono diversi psicopatici in questo mondo – dovrei saperlo bene, ho conosciuto alcuni di loro. Se si potessero incatenare questi ragazzi e mi lasciassero parlare con loro, li trasformerei in innocui, soffici gattini in una settimana."

Ma poi tutto d'un tratto, le cose cambiarono radicalmente. Passarono dallo svegliarsi dalle tre alle quattro volte a notte a causa delle telefonate minacciose, terrorizzati di ricevere della posta la mattina seguente, e di dover spazzare costantemente l'immondizia dalla soglia di casa, ad avere ... nulla. Stranamente, le minacce, il pericolo, la paura – si fermò tutto. Harry passò dal guardarsi alle spalle a causa della paura a guardarsi alle spalle per abitudine. Si stava ancora riprendendo dallo shock dovuto dal fatto che l'abuso si era fermato, mentre Louis cominciò rapidamente a gioire, lieto che il pericolo fosse passato. Harry era fermamente convinto che non avrebbero dovuto abbassare la guardia, ma Louis era così sollevato che non ascoltava per nulla gli avvertimenti di Harry.

"Si sono stufati!" disse compiaciuto. "Sapevo che l'avrebbero fatto."

Harry non ne era così certo, ma anche lui iniziò a rilassarsi dopo qualche settimana. Smise di aggrapparsi a Louis la notte, così forte da lasciargli i lividi. Smise di temere per la vita di entrambi. Tuttavia però, egli non smise di chiudere la porta con la doppia mandata, anche se sapeva che Louis non si preoccupava più. Non c'era alcun motivo per cui essere avventato.

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"Buonasera!" urlò Harry appena attraversò la soglia di casa, accigliandosi quando scoprì che Louis aveva chiuso la porta solo con una mandata.

Alzò gli occhi e si tolse la luminosa giacca arancione, stiracchiandosi. Vedendo di sfuggita il suo riflesso nello specchio all'ingresso, emise una breve risata – i suoi capelli erano tutti bagnati e appiccicati alla testa per la pioggia, aveva una striscia di terra sulla guancia, ed i suoi occhi brillavano a causa del pomeriggio passato a ridere. Il sorriso era un'espressione che si era abituato ad indossare di nuovo; sia lui che Louis erano contenti che avesse riacquisito il suo sorrisetto sfacciato. Controllò lo zerbino in cerca di eventuale spazzatura, che fortunatamente non c'era, e lanciò un'occhiata al tavolo della sala cercando un biglietto che non era lì; sorrise felice mentre si toglieva le scarpe e andava verso la cucina.

Captive Of Lies - Larry Stylinson (BOOK 2) // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora