Louis si svegliò trovando un Harry scioccato che si avvicinava a lui. Sorrise al ragazzo dai capelli ricci, e Harry lo colpì sul petto indignato, lanciandogli uno degli sguardi peggiori che Louis avesse mai visto.
"Hai messo il filtro per bambini su internet?" chiese.
Il piumino era avvolto come un bozzolo attorno a Louis e le sue braccia erano attorno al cuscino, su cui stava sbavando. Si era recentemente rilassato abbastanza da iniziare ad indossare il suo 'pigiama con i dinosauri' la notte, una cosa che Harry aveva visto come un segno di fiducia; si era promesso di non ridere alla vista del suo ragazzo con addosso un pigiama blu con centinaia di piccoli dinosauri verdi sopra. Sporgendosi per scompigliare i riccioli di Harry, Louis sorrise assonnato mentre cercava di svegliarsi del tutto, e si strofinò gli occhi.
Agitando il suo laptop in accusa davanti alla faccia di Louis, Harry ripetè "Filtro per bambini?!"
Soffocando una risata, Louis disse divertito "Come se io non sapessi che cosa avresti fatto dopo aver visto che ho bloccato la tv."
"Mi ha impedito di guardare il film The Imbetweeners in streaming." si lamentò Harry.
"Hai il DVD, Harry; davvero, non penso che tu abbia bisogno di vedere quel film. Di nuovo."
Contrariato, Harry lo guardò torvo.
Ancora sorridendo, Louis si alzò e guardò l'ora sul suo orologio. "Cazzo! Arriverò in ritardo. Puoi andare a far la spesa per me, tesoro? So che è il tuo giorno libero, però sei già sveglio, e-"
Harry lo interruppe. "Andrò a fare la spesa a due condizioni: primo, non chiamarmi mai più 'tesoro'. E secondo, più tardi parleremo di questo ridicolo filtro per bambini sulla tv e su internet."
"Va bene, ne parleremo, ma non aspettarti che io cambi idea. Vederti irritato è troppo divertente, ci vorrà più di una spesa per farmi cambiare idea al riguardo." Louis ridacchiò.
Mettendo il broncio, Harry sospirò. "Ugh, va bene. Vestiti, ti preparo la colazione. Poi puoi lasciarmi davanti a Sainsburys mentre vai al lavoro."
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Harry trascinò allegramente il suo carrello per Sainsburys, leggendo tutto ciò che c'era scritto sulla lista che gli aveva dato Louis e sbuffando alla vista della maggior parte di essi. Si chiese come avesse fatto Louis a sopravvivere quando viveva da solo – la sua lista della spesa sembrava essere stata scritta da un bambino di cinque anni. La grafia andava bene; la scrittura di Louis era normale per la sua età, ma il contenuto era ridicolo. Ruotando gli occhi, Harry ignorò la richiesta di gelato al cioccolato e quattro pacchetti di bocconcini di pollo, sostituendoli con opzioni più salutari come una cheesecake alla fragola e dei bocconcini di pesce. Louis era un bambinone, un bambinone sexy.
Dopo un po' so stufó di vagare per i reparti da solo, e iniziò a desiderare che Louis fosse venuto con lui. Lo shopping con Louis era sempre esilarante. Louis infilava cose non necessarie nel carrello, come biscotti e giocattoli, e Harry sospirava e li rimetteva a posto, sostituendoli con cose più sensate come insalata e ammorbidente. Avevano delle discussioni scherzose e finte lotte di wrestling nel bel mezzo dei reparti e si tiravano cose addosso, e per poco non facevano crollare quelle piramidi giganti di carta igienica mentre si rincorrevano per il supermercato. Il peggior incubo di ogni madre era che il proprio figlio venisse rincorso da Harry e Louis con un carrello fuori controllo, e ogni membro dello staff di Stainsburys tirava un sospiro di sollievo quando la coppia usciva dalle porte automatiche.
Harry raggiunse la cassa e pagò le sue cose. Ignorando le avances della cassiera arancione, che sembrava un Oompa Loompa e aveva un paio di ciglia finte che sembravano ragni morti appesi ai suoi occhi, uscì dal supermercato con delle buste arancioni come l'abbronzatura finta di quella ragazza, e prese il pullman per tornare a casa.
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Captive Of Lies - Larry Stylinson (BOOK 2) // ITALIAN TRANSLATION
FanfictionContinuazione della fan fiction 'Imprisoned In My Heart', la cui traduzione è disponibile nel mio profilo. Dopo mesi di separazione, di incontri furtivi e di infrazioni alla legge - qualcosa che, in un carcere, è quasi troppo ironico per essere vero...