13.

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Louis non si era abituato al fatto di essere stato rapito, ma finora aveva deciso che nonostante non ci avesse pensato molto, avrebbe potuto essere peggio. Da quando la sua maratona di Total Wipeout era stata interrotta piuttosto bruscamente da sei silenziosi teppisti incappucciati, che avevano silenziosamente declinato la sua offerta ad unirsi a lui – presumeva non fossero fans di Richard Hammond – e poi lo avevano sbattuto in un furgone bianco (molto cliché, nonostante fosse così sporco da essere più marrone che bianco), era stato trattato sorprendentemente bene. Secondo gli stereotipi comuni, avrebbe dovuto essere stato rinchiuso in una sporca stanza buia grande giusto il necessario per accoglierlo, legato ed imbavagliato con una pistola costantemente puntata contro, mentre moriva lentamente di fame. Fino a quel momento, sembrava che l'unica cosa di cui sarebbe potuto morire era la noia.

Aveva già esplorato entrambe le stanze a cui era in grado di accedere, e aveva scoperto una piccola fonte di divertimento. La stanza principale era poco più grande della camera da letto sua e di Harry, ed era stata dipinta di bianco con dei battiscopa blu pallido. Aveva una finestra con i vetri pesantemente rinforzati, che si affacciava su un piccolo cortile pieno di erbacce circondato da un recinto elettrico di tre metri che manteneva le persone all'interno – e all'esterno – oh, e anche del delizioso filo spinato, anche se bastava la recinzione a trasmettere il messaggio. Non ce n'era davvero bisogno; Louis non aveva alcuna intenzione di cercare di scavalcare il recinto e finire arrostito. Anche se, quando ci pensava, Harry non avrebbe lasciato che un recinto di 10.000 volt ostacolasse i suoi piani, quindi forse il filo non era una cattiva idea, dopotutto. Il cortile era un pugno nell'occhio, ma c'erano delle belle tende color ceruleo che contornavano la finestra, se uno non riusciva a sopportarne la vista. Il suo letto era una branda robusta con un materasso sottile ma comodo, mentre il cuscino in confronto era spesso e imbottito, e la pesante coperta era di una tonalità leggermente diversa da quella delle tende, che probabilmente era stato un errore dato che aveva un aspetto orribile. Quando ci si sedeva, il letto cigolava terribilmente ma non oscillava.

Anche il pavimento era dipinto di bianco, ed era così freddo che sembrava quasi umido. Tutto era innaturalmente pulito, come se fosse stato preparato per il suo arrivo. La libreria nella parete di fondo era stata svuotata, ma non ne era troppo deluso; non leggeva molto in ogni caso. Sorprendentemente, aveva un grande bagno che non gli piaceva molto usare, riempito di soffici asciugamani bianchi, un sacco di dentifricio, e sette tipi diversi di shampoo. Sembrava che i suoi rapitori non sapessero se trattarlo come un prigioniero o un ospite di un albergo a cinque stelle. Oppure stavano solo giocherellando con lui, facendolo sentire sicuro mentre pianificavano segretamente il modo migliore di infliggergli torture e miserie in futuro. Comprensibilmente, Louis non era troppo tranquillo all'idea che ciò accadesse.

Pur essendo in soggezione a causa di ciò che lo circondava, Louis non aveva reagito bene alla noia e si trovò presto così stufo che smise di interessarsi alla qualità della stanza. Aveva fatto un dipinto con il dentifricio al fondo della vasca da bagno, e aveva mischiato insieme tutte le bottiglie di shampoo nel lavandino e poi aveva aggiunto dell'acqua, facendosi una barba di sapone con la schiuma che aveva creato. Poi aveva spalmato il resto della schiuma per tutto il bagno facendo una lotta solitaria, lanciandola disordinatamente su ogni superficie pulita e lasciando ovunque macchie di sapone. Una volta che ebbe perso il suo valore di intrattenimento, cercò saggiamente di pulire la schiuma, raggiungendo un successo limitato.

Alleviare la noia diventò presto la sua unica occupazione. Cercò di imparare a fare il giocoliere con i flaconi di shampoo vuoti ma non ne fu in grado. Un unico rimbalzo sulla branda la faceva quasi capovolgere, quindi si rese subito conto che era stata fatta per saltarci sopra. Cantare lo intratteneva un po', ma la sua gola iniziava a dolere, gli veniva sete, e l'acqua dei rubinetti aveva un sapore talmente pessimo che scelse di evitare di berla quando poteva. Non aveva sonno, e contare le pecore non aveva effetto su di lui; lo faceva solamente annoiare ancora di più. Quando cercava di fare a pezzi la libreria, chiedendosi se avesse potuto creare un arma con i chiodi che la tenevano insieme, scoprì che era montata con la colla. Imprecando, abbandonò l'idea. Faceva comunque schifo a combattere. Sarebbe stato meglio se avesse cercato di colpire i suoi rapitori in testa con una bottiglia di shampoo vuota invece che accoltellarli con un chiodo.

Captive Of Lies - Larry Stylinson (BOOK 2) // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora