DOM
Ogni volta che si apre quella porta mi giro sperando di vedere lei, quella ragazza che non so neanche come si chiama, ma che ha marcato il mio cuore senza saperlo, la prima volta che l'ho vista.
Tutti mi leggono in faccia la delusione, che non nascondo, quando vedo entrare qualcun altro e non lei.
Non mi perdo d'animo, però, se c'è una cosa positiva della mia permanenza in questo ospedale, è il fatto che nelle due settimane che mi rimangono troverò senz'altro il modo per incontrarla di nuovo.
Oh sì che la vedrò!
...
Ho dovuto aspettare cinque giorni, ma per mia fortuna (o sfortuna), l'inevitabile non si può evitare, ed eccola lì, seduta al suo solito posto, immersa nei suoi pensieri.
Quando apro gli occhi, non mi sembra vero (Esagerato? Credetemi non lo sono!), strofino gli occhi ben tre volte, ma la visione non va via perché è reale, lei è sempre lì, anche se con la mente sta viaggiando da un'altra parte. Il suo sguardo è perso nel vuoto, e sulla fronte c'è qualche piccola rughetta. Sembra incazzata per qualcosa!
La guardo e sorrido perché con quel viso un po' infantile, ma allo stesso tempo stupendo, assomiglia tanto a un bebè arrabbiato, cosa che adoro.
"Hey, buongiorno!" La saluto sorridendo.
"Oh, buongiorno!" Dice alzandosi - "ehm, ti senti bene ?"
"Si, sto benissimo, grazie!" Gli rispondo con il sorriso stampato in faccia. E come succede sempre in questi casi, passiamo alcuni momenti di silenzio imbarazzante, nessuno parla, io guardo lei e lei guarda per terra.
"Sei qui da tanto?" Faccio la prima domanda che mi viene in mente, tanto per rompere il ghiaccio tra di noi.
"No, sono appena arrivata"- dice timida - "scusa se ti ho svegliato!" E abbassa gli occhi, diventando rossa in faccia.
Di solito quasi tutte le ragazze sono timide, o in imbarazzo quando mi parlano, ma lei lo è troppo, e io questa cosa la AMO, mi diverte così tanto...
"Non mi hai svegliato te, devo andare in bagno!" Dico indicando la porta, faccio per alzarmi dal letto, con in faccia quel sorriso che questa mattina non va via.
"Aspetta che ti aiuto io!" Prende le stampelle e in un lampo è lì ad aiutarmi.
"Grazie!" È la prima volta che siamo così vicini e io provo una strana sensazione nel petto, che mi fa diventare subito serio.
"Sono ridotto male, eh?" Dico e cerco di ridere mentre lei mi dà una delle due stampelle.
Faccio ancora fatica a muovermi, mi fa male tutto, ma da ieri ho il permesso ad alzarmi solo se accompagnato da qualcuno.
Oltre la gamba e la mano sinistra ingessata, ho tutto il busto fasciato, sono fortunato però quello scontro poteva andare molto peggio.
Non dice niente, è concentrata a non farmi del male. Mi arriva alle spalle, con le stampelle da un lato e io dall'altro, sta facendo realmente un gran sforzo a tenermi anche se io cerco di non pesare su di lei.
Mi sento in imbarazzo come mai prima, quando metto il braccio intorno al suo collo per appoggiarmi, non mi lavo da parecchi giorni, invece lei ha addosso un profumo così buono e delicato."Ti aspetto qua, stai attento a non cadere!" Mi dice appena arriviamo, dandomi l'altra stampella e aprendomi la porta del bagno.
Dico solo grazie, guardandola negli occhi per alcuni secondi, secondi in cui ci perdiamo entrambi, secondi in cui i rimorsi vengono a galla e distruggono ogni attimo di felicità, che provo a concedermi.
Quando esco vedo che oltre a lei (ancora non so il suo nome!), che mi aspetta dove l'ho lasciata poco prima, c'è anche il dottor Steve che si ferma di parlare appena mi vede.
"Interrompo qualcosa?" Questa volta faccio finta di sorridere, e mi avvicino a loro mentre lei mi viene incontro per aiutarmi.
"Buongiorno ragazzo, come stai oggi?" È molto raro che Steve mi chiami con il mio nome, a volte penso che si dimentica di come mi chiamo.
"Meglio!" Rispondo sdraiandomi sul letto, mentre lui inizia con le sue visite che non durano più di tre minuti.
"Allora Dom, qui va tutto bene continua così non ti sforzare, non ti stressare, capito? Non ti stressare e presto sarai fuori, va bene?"
Non so se essere contento o no di quella notizia.
"Questo non toglie quello che ti ho già detto, devi seguire parola per parola tutto quello che ti viene detto, se vuoi tornare al più presto a com'eri prima. Adesso chiudi gli occhi che c'è una sorpresa per te!" Continua sorridendo.
"Che sorpresa? Dico e guardo istintivamente lei che sta sorridendo a sua volta, in tutta la sua dolcezza.
"Vedrai...signorina Linda puoi aprire la porta, grazie?"
Linda, quindi è così che si chiama?! Come poteva essere diversamente? È il nome che più gli si addice, rappresenta alla perfezione tutto quello che lei è: bella (bellissima), attraente, semplice, dolce, tenera, e meravigliosa.