9.

856 54 10
                                    

LINDA

Finalmente domenica! Sono le dieci e mezza e non mi sono ancora alzata dal letto. Cerco con gli occhi qualche segno di Anna, ma niente. Sicuramente è uscita a correre. Come fa? Poi di domenica, e poi di mattina... Mah!

Non ci voglio pensare, per non demoralizzarmi ancora di più con me stessa. Prendo le cuffie dal comodino e metto la musica a palla per distrarmi da tutto, ma non ci riesco.

Non ci riesco perché è da ieri che continuo a pensare alla sue parole, al suo senso di colpa. Un momento parla, ride, scherza e poi sembra spegnersi. Cosa avrà mai fatto per sentirsi così! Cosa?

"Lindaa?" Grida Anna togliendomi le cuffie.

"Dai, ma cosa fai ancora sdraiata?! Alzati, guarda che ore sono!" Cavolo è già mezzogiorno e mezzo. Lei è tutta sudata, la coda disfatta e un corpo...Io a confronto in questo momento mi sento un sacco di patate.

"Si, si ci sono. Ma non urlare per favore Anna!" Con tutta quella musica mi è venuta il mal di testa.

"Va bene scusa, ma alzati. Mangiamo qualcosa in fretta e usciamo!"

" 'Usciamo?!' Dove vuoi andare a quest'ora? È domenica Anna. Non c'è niente da fare...!"

"Come non c'è niente da fare?" Mi interrompe incredula.

"Tra pochi giorni è Natale e poi Capodanno. E noi non siamo ancora pronte! Dobbiamo fare la manicure, la pedicure, andare dal parrucchiere..."

"Coosa? Tu sei fuori! Che manicure e pedicure." Dico mettendo a posto il letto.

"Si invece, non facciamo mai niente. Solo scuola - lavoro, e usciamo ogni tanto che non succede niente, divertiamoci andiamo a festeggiare, che la vita è bella!" Mi metto a ridere per la teatralità delle sue parole.

"Come mai tutta questa allegria oggi?"

"Niente è solo che amo questo periodo dell'anno! Uscire e sentire quest'atmosfera così...non so mi ricorda di quando ero piccola, mi ricorda casa."

A chi lo dici!

"E visto che non ci posso andare, mi divertirò qui, anzi ci divertiremo qui." Scandisce bene le parole.

"Sai che non posso stare qua. Il Natale e il Capodanno lo passo con mia nonna!" Dico sedendomi vicino a lei.

"Scusa! Non ci avevo pensato. Che stupida!" Dice sentendosi in colpa. Sa che vivo solo con mia nonna, ma non sa tutta la storia. Non trovo mai il coraggio per parlarle di questo argomento. Evito sempre, anche se so che un giorno lo devo fare, e lo farò. Lei fa parte della mia vita ormai, e di questo sono molto fortunata.

"Se vuoi, sai che puoi venire anche tu con me!" Dico perché so che muore dalla voglia di venire a Stratford-upon-Avon, città natale di Shakespeare, il suo idolo. Infatti, cambia subito espressione.

"Dici sul serio? Oddio, grazie, grazie!"  Mi abbraccia così forte che non respiro.

"Se non mi avessi invitata giuro che avrei preso il treno e sarei andata dai miei, a Glasgow. Anche se l'ultima cosa che voglio fare sono sette ore di viaggio, ma li avrei fatti pur di non stare da sola il giorno di Natale. È un crimine stare da sola quel giorno." Dice ridendo.

"Ma tu scherzi? Ma chi ti lascia da sola quel giorno, io?!"

"Sono così fortunata di aver incontrato te in questo posto!"dice all'improvviso abbracciandomi di nuovo.

"Sono io fortunata di averti conosciuta, e lo sai!" Dico abbracciandola a mia volta.

"Sai però che non cambio idea, vero?"

"Usciamo comunque, e ci facciamo belle. Anzi bellissime!" Dice prendendo le sue cose dall'armadio.

"Purtroppo lo so!" Dico ridendo più a me stessa che a lei e mi dirigo verso la cucina.

Quando esce dal bagno il pranzo è pronto: pasta all'olio!

"Prego!" Dico ironica, vedendola sbuffare. Non ne possiamo più di mangiare la pasta all'olio, e i panini.

"Non vedo l'ora di andare da tua nonna e mangiare un pasto decente!" Dice sedendosi con i capelli ancora bagnati. Non dico niente solo la guardo divertita.

Una volta fuori casa, mi preparo mentalmente a passare una giornata lunga e stancante. Cosa che sorprendentemente non si rivela tale. Al contrario, tra massaggi, parrucchieri e cinema mi sono pure rilassata.

The Randomness Of InnocenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora