LINDA
Il giorno successivo e i quattro che seguono, evito in qualsiasi modo di entrare nella camera 202. La ragione non la so, so solo che vicino a lui mi sento debole, come se qualcosa sta per succedere da un momento all'altro, (sono piuttosto paranoica di natura)!
Riempio il mio tempo occupandomi di tutto, non solo delle mie solite cose, purché i miei superiori non mi vedano libera e dirmi di andare da lui.
Ovviamente sono cosciente che non può durare per sempre.
La mattina dopo, infatti, incontro il dottor Steve dalle macchinette (ormai sta diventando il nostro punto d'incontro), che sta prendendo il suo caffè.
"Oh, no!" Penso mentre mi avvicino. Non voglio vedere nessuno in questo momento, tanto meno parlare con qualcuno (ma quanto sono asociale?!"). Ormai, però, non posso più tornare indietro mi ha vista.
Mi avvicino e lo saluto timidamente senza guardarlo.
"Buongiorno, dottore!" Come sempre.
"Buongiorno, signorina!" Ricambia lui sorridendo. È un uomo intorno ai sessant'anni, senza capelli, un po' in carne ma di una simpatia unica. Tutti lo adorano in ospedale per il suo senso di umorismo.
Prendo il caffè in fretta e furia e faccio per allontanarmi ma lui mi chiama.
"Scusa, signorina! Sei la infermiera Linda, vero?" In teoria non sono ancora un'infermiera, ma comunque, mi giro e dico di sì.
"Sei la ragazza che si è occupata di Dom quel giorno, no?" Non rispondo solo lo guardo aspettando il peggio.
"Oh scusa, Dom è quel ragazzo che ha avuto un incidente in moto, circa dieci giorni fa, non so se ti ricordi..." Continua lui pensando che io non sapessi chi fosse Dom, visto che non dico una parola.
"Si, so chi è!" Lo interrompo e il cuore inizia a battermi forte.
"È successo qualcosa? Sta bene?" Chiedo realmente spaventata.
"No, no tranquilla non è successo niente, anzi medicalmente sta benissimo, solo che...mi chiedevo se, più che occuparsi di lui, puoi fargli compagnia. Conosco Dom da anni e con il carattere che ha, credimi, mi stupisco che non sia già scappato.
E poi..."continua sorridendo " mi ha chiesto non poche volte di te, si vede chiaramente la sua delusione quando entro io o qualcun altro e non tu!"
Io arrossisco come mai prima, già mi sento in imbarazzo parlare con lui, ci voleva anche questa."Ma vi conoscete già da prima per caso?" chiede realmente interessato.
"No!" Rispondo con mezza voce, dall'imbarazzo.
"Allora che ne pensi? Mi fai questo favore?" Mi chiede supplicandomi con gli occhi. Ci tiene così tanto a lui, chissà se sono parenti.
"Si, certo!" Che altro posso dire.
"Ti ringrazio tanto...!" Dice sollevato e guarda l'ora "lavoriamo adesso, che ci aspetta una luuunga giornata davanti, che dici?" Continua sempre sorridendo e con il suo fare scherzoso. E io come sempre in tono sommesso dico solo "Va bene", e con il mio caffè in mano, che ancora non ho iniziato, sto lì impallata in piedi mentre lui va via dicendomi sarebbe passato tra mezz'ora.
M'incammino verso la stanza e penso a cosa dire, a come giustificarmi della mia assenza in questi giorni. "Scema non devi dargli delle spiegazioni, lui non è nessuno" cerco di convincere me stessa.
Entro nella sua stanza e ovviamente sta ancora dormendo, non sono ancora le otto, prendo la sedia che si trova accanto al suo letto e mi siedo vicino alla finestra, (certo, dopo averlo osservato per un tempo che definirei...sufficiente!), amo la vista spettacolare che si trova davanti, tutto quel verde che si incontra con l'azzurro del cielo diventando tutt'uno è un panorama unico.
Non tarda molto prima che si svegli, togliendomi dai miei pensieri con quella voce così profonda che mi dà i brividi, ogni volta che la sento.
Mi avvicino a lui, quando si alza, per aiutarlo a stare in piedi. È la prima volta che lo vedo senza le coperte, ed oltre al fatto che è tutto ingessato e fasciato, quindi, oltre la sua condizione fisica in questo momento, noto che è altissimo, a confronto mi sento una nana. Non è questo però il fatto che mi mette a 'disagio', quello che mi mette in difficoltà è, la reazione immediata che ho da quel contatto fisico, che mi fa venire subito la pelle d'oca; è il mio cuore che batte così forte, che ho paura che lui lo possa sentire, quando ci perdiamo nei nostri sguardi.
Qualcosa scaturisce in me e sono sicura che è cosi anche per lui, anche se, la sua espressione cambia improvvisamente e notevolmente, da dolce diventa quasi arrabbiato e... melanconico, entrambe le cose. Abbassa la testa e si allontana velocemente in bagno senza dirmi niente e non so perché.
Alcuni istanti dopo arriva dottor Steve sorridente più che mai.
"Dov'è Dom?" Chiede guardando intorno alla camera.
"È in bagno!" Dico io, pensando ancora a quello che è successo poco prima.
"Bene, perché c'è una sorpresa per lui!" Dice avvicinandosi a me.
"La sua famiglia è qui, o meglio dire la sua sorellina è qui, e lui va pazzo per lei!" Sorrido anch'io insieme a lui. "Vedrai come sarà felice quando ..." Si interrompe quando vede Dom uscire dal bagno. È triste anche se fa finta di sorridere, ha gli occhi rossi, sembra aver pianto, ma perché se poco prima sorrideva? Perché?
Dopo la visita, il dottore felice ed emozionato come un bambino (ha proprio un cuore d'oro), gli dice che c'è una sorpresa per lui. Sorrido quando mi guarda per capire di cosa si tratta. Spero con tutto il mio cuore che questa sorpresa lo renda felice, sono sicura che sarà così.