"È lei la figlia di Ben e Rita Harrison?" Dice alla fine uno dei due poliziotti, mentre l'altro abbassa la testa.
"Si sono io!" Dico già in panico e con la voce che trema.
"Che...cos'è successo?" Chiedo con il cuore che quasi mi si ferma. Mi guardano entrambi con una tristezza e un dispiacere che non si può descrivere, che ti dà i brividi e ti lascia senza fiato, perché senti che quello che hanno da dirti ti sconvolgerà per sempre la vita.
"Ci dispiace darvi questa notizia, ma...la tua famiglia ha avuto un incidente, deve accompagnarci..."
Lui parla ma io non riesco a sentire niente, ho smesso di ascoltarlo appena dice la parola "incidente". In quel momento si blocca tutto, il cuore...la vita! Ricordo solo la mia vista offuscata, annebbiata, le orecchie che mi fischiano in un modo tremendo; non riesco a sentire niente tranne un liquido caldo che esce dai miei occhi e bagna la mia faccia gelida.
"Signorina Harrison, so che per voi è una notizia terribile, e ci deve credere siamo veramente dispiaciuti, non avremmo mai voluto essere qui per darvi questa notizia, ma ci deve accompagnare, purtroppo ci sono delle procedure da segui..."
"Quindi sono morti? Voi mi state dicendo che la mia famiglia non c'è più? Eh? La mia famiglia non c'è più?" Lo interrompo urlando e prendendo a pugni il poliziotto che sta parlando in quel momento.
"Cosa state dicendo? Sparite di qua! Sparite!" Continuo urlando anche se non ho più le forze, nel frattempo interviene anche l'altro poliziotto. "Sappiamo che è difficile per lei, ma deve essere forte..."
Parole, parole senza fine intanto io sono in una paralisi totale, l'unica cosa che sento è quello che non avrei mai voluto sentire: un dolore immenso, indescrivibile!
"La mia famiglia, Sofia, mamma, papà mi avete lasciata da sola?! Non potete farmi questo, voi non potete...! No, non è possibile, sto sognando..." Parlo da sola, piango distrutta, rannicchiata...lì, per terra, in un angolo di quella sala, così fredda in questo momento.
"Signorina Linda, la preghiamo di accompagnarci...!"