LINDA
Come sempre il lunedì è il giorno in cui ti penti e ti prometti, promessa che non manterrai mai, che è l'ultima volta che resti sveglia fino alle tre di mattina. Soprattutto se sai che ti devi alzare alle cinque e mezza.
Infatti quel lunedì mi alzo alle sette meno cinque, grazie al cuscino che mi tira Anna in faccia.
"Dio, Linda sono le sette. Svegliati!"
"Come sono le sette?" Dico quasi gridando, tutta d'un fiato. Prendo il cellulare e guardo l'ora. Cavolo! Mi butto, letteralmente, fuori dal letto e inizio a metterlo in ordine, se così si può dire.
"Cosa stai facendo?" Mi chiede lei sbalordita.
"Ma vai a prepararti che lo metto io a posto. Dai!" Dice togliendomi le coperte dalle mani.
"Cosa farei senza di te!" Dico abbracciandola.
"Eh, lo so! Sono indispensabile per la gente, ma adesso muoviti!" Dice ridendo e io corro in bagno. Dopo quindici minuti sono pronta. Lei, invece, con calma sta facendo colazione. Le sue lezioni iniziano alle nove. Quanto la invidio in questo momento!
"Dio come sono tardi!" Dico in panico guardando il telefono. Prendo la borsa e faccio per correre verso la porta, ma poi mi fermo notando che ha già sistemato tutto non solo il mio letto.
"Sei unica. Grazie!" Dico abbracciandola di nuovo
"Tranquilla, tanto dopo questa ho un posto assicurato in paradiso!" Dice e ci mettiamo entrambe a ridere.
"Vaai adesso..." Dice spingendomi verso la porta. Sono fortunata ad averla nella mia vita!
Come avevo previsto sono in ritardo. Ma per mia fortuna, stranamente, non c'era traffico, e nessuno a quanto pare ha notato la mia assenza. Mi cambio e prendo il mio solito caffè, oggi più che mai ne ho bisogno.
Impaziente mi dirigo verso la sua stanza e il cuore inizia a battermi sempre più forte a ogni passo che mi avvicino alla porta.
"Ancora due giorni Dom e sei libero!" Sento queste parole e senza accorgermene gli occhi mi si riempono di lacrime. Solo due giorni?! So benissimo che non sarebbe rimasto ancora per molto tempo lì, ma solo due giorni sono così pochi. Rimango fuori dalla porta immersa di nuovo in quella sensazione di solitudine, finché non sento dei passi avvicinarsi. Scappo in bagno perché non voglio che nessuno mi veda piangendo, risciacquo il viso e fisso il mio riflesso allo specchio. Non so che nome dare a quello che sta succedendo tra di noi, è una cosa nuova per me, ma se è riuscito a lasciare un' impronta nella mia anima significa qualcosa.
E io non sono pronta a lasciar perdere. Mi guardo un'ultima volta, faccio un respiro profondo ed esco convinta a dare una direzione a questa situazione.
Convinzione che inizia a oscillare appena lo guardo nel suo letto, per poi svanire del tutto quando comincia a parlarmi, a stuzzicarmi e a mettermi in imbarazzo riguardo al mio 'nuovo' look, l'ultima cosa che mi passa per la mente.
"Mi sei mancata davvero ieri!" Dice quasi timido, abbassando gli occhi, dopo attimi di silenzio.
"Non scherzavo prima quando ti dicevo che i secondi mi sembravano un'eternità senza di te." Continua serio e con un sorriso delicato.
"Come sai già tra due giorni esco, e non è vero che non mi mancherà niente di questo posto, e anche tu lo sai" alza gli occhi per guardarmi.
"Ma tu puoi fare in modo che non mi manchi niente." Questa volta sembra essere lui in imbarazzo. Io intanto ho smesso di respirare da un pezzo. Il groppo che ho in gola non me lo lascia fare. Non voglio che finisca tutto qui senza essere nemmeno iniziato. Ma non ho la forza di ammetterlo ad alta voce.
"Allora?" Chiede dopo un po'.
"Allora cosa?" Dico con un filo di voce cercando di scacciare via le lacrime.
"Non hai niente da dire?"
"Stava nascendo una bella amicizia. Penso che se ci fossimo incontrati prima saremmo stati dei buoni amici!" Si, certo!
"Io non credo proprio e nemmeno tu! Non ho avuto la fortuna d'incontrarti prima, ma sono sicuro che non sarei mai stato solo un tuo amico!" In questo momento il cuore sta per uscirmi dal petto.
"Non sarò mai abbastanza per te, lo so! Se non vuoi darmi una possibilità ti capisco benissimo, anch'io stesso non riesco a darmi una seconda possibilità." Dice con la voce rotta dai rimorsi, e io voglio solo piangere e prendermi a pugni perché non ho il coraggio di dire quello che sento. Sono solo una stupida codarda. Non voglio in nessun modo che si senta inferiore a me perché non lo è.
"Non voglio mai più sentirti dire che non sei abbastanza per me!" Asciugo le lacrime con il dorso della mano e mi siedo vicino a lui, con l'altra mano stringo forte la sua. Mi si spezza il cuore vederlo così.
"Ne ho fatti tanti di errori e non hai idea di quanto mi pento ..." Si ferma e fa un respiro profondo "ma lasciarti andare via senza nemmeno provare sarà l'errore più grande in assoluto della mia vita!" Ci guardiamo stringendoci le nostre mani ed entrambi abbiamo gli occhi colmi di lacrime. Conosco questo ragazzo da due settimane e non voglio stare senza di lui neanche un giorno in più. Per tanti può essere poco tempo, ma purtroppo ho imparato che anche un secondo vale tanto, perché può cambiarti la vita per sempre.
Parla sempre di errori, di quello che ha fatto ma io riesco a guardare solo un ragazzo con un'anima fragile e buona, che ama la sua famiglia, che va pazzo per la sua sorellina, educato e rispettoso verso tutti.
Purtroppo il passato è il male più grande che può perseguitare una persona che non ha la forza di cambiarlo. Il passato ti condiziona il presente e ti distrugge il futuro se non lo affronti una volta per tutte.