LINDA
"È mia!"
"Nooo, è mia!"
"No, non è tua. Mamma ha detto che è mia" dice furiosa prendendo la bambola dalle mie mani.
"Non è vero, non ha detto così. E poi io sono la più grande quindi è mia!" Dico decisa riprendendo la povera barbie.
Ed è lì che inizia la terza guerra mondiale: urla, mani che volano, e la testa della barbie finita chissà dove.
"Mammaaa..." Inizia lei a strillare.
"Papàà..." La sfido io.
"Ragazze, piantatela, basta!" Dice disperata mia madre, mentre papà ride.
"Ho detto basta! Andate in camera vostra. Finché non avrete fatto pace non uscite più da questa casa. Capito?" Urla ,giustamente, sclerando dopo l'ennesimo 'litigio' tra me e Sofia.
...
Non è facile per me trattenere le lacrime e non ricordare, anche solo di fronte ai capricci della piccola Kristel.
Dio come mi mancano!
Non voglio che nessuno mi veda in questo stato. Ma non posso evitare i suoi occhi che mi fissano da non so quanto tempo.
Esco, voglio cambiare aria, tornare in me. Il dolore purtroppo (o per fortuna) non scompare mai, semplicemente si impara a convivere. Solo che convivere con qualcosa che non vuoi è semplicemente difficile, insopportabile.
Quando rientro, dopo due ore, la sua famiglia se n'è già andata. Vedo lui che è in piedi con dottor Steve e dalla sua faccia noto che il suo umore è decisamente cambiato.
"Oh Linda, eccoti!" Dice quasi gridando il dottore, ed entrambi guardano me.
"Dove ti eri persa? Ti stavo cercando!" Chiede come sempre con il sorriso in faccia.
"Ehh, io...sono uscita un attimo..." Non so cosa inventare.
"Va bene non importa!" Penso proprio che gli sto simpatica.
"Adesso che ci sei, visto che fuori il tempo è bellissimo, perché non fate una bella passeggiata qui intorno, eh?" Dice guardando prima me e poi lui."Tu devi fare un po' di movimento..." Si rivolge a lui. "E poi la giornata passa più in fretta, no?" Chiede a me come se cercasse conferma.
"Perché no?!" Dice lui sorridendomi. Io non mi oppongo ovviamente (non potrei neanche se volessi), dopo due ore di assenza e l'atteggiamento del dottore nei miei confronti è il minimo che posso fare.
Una volta rimasti soli nessuno dei due osa parlare per primo.
"Andiamo?" Dico poi all'improvviso, e vado a prendere la sedia a rotelle.
"No, no la sedia no!" Mi ferma subito lui. "Non mi serve la sedia, ho le stampelle " alza le braccia per farmele vedere, "e poi devo fare un po' di movimento, no?".
"Sei sicuro? Non devi stancare la gamba..."
"Sono sicurissimo, dai andiamo che non vedo l'ora di uscire da qua!" Mi interrompe impaziente.
"Va bene dai...andiamo!" Dico senza sapere che saremmo andati verso un nuovo inizio per noi.
Fuori il sole splende, sembra già primavera anche se siamo solo a dicembre. Normalmente in un giorno come questo tutti i pazienti vogliono uscire e godere il bel tempo; chi da solo, chi accompagnato da un infermiere o un familiare.
Camminiamo in mezzo a loro e non capisco se è una impressione mia, o realmente ci fissano e ci sorridono tutti.
"Sembra a me o ci stanno guardando tutti?" Chiede dopo un po' leggendomi, effettivamente, nel pensiero.
"Cosa?! No, figurati, non stanno guardando noi!" Dico e giro la testa dall'altra parte perché divento rossa come non so cosa.
Dio ma cosa hanno da guardare?
Non è che facciamo tanto effetto poi messi così: io che indosso la solita (anonima) uniforma bianca, i capelli legati a coda di cavallo e gli occhi gonfi per il pianto di prima, e lui...beh lui... a parte le stampelle...Sì, definitivamente la gente guarda lui non noi.
"Invece, mi sa proprio di sì!" Dice divertito, avvicinandosi ancora di più.
"Cos... Tu sei fuori!" Inizio a ridere veramente di cuore, per il suo modo di fare in questo momento, un po' 'presuntuoso'.
"Sai? Forse pensano che stiamo insieme!"
Si,certo!
"Pensano che noi stiamo insieme?" Dico indicando me e lui.
"Si, non siamo mica male come coppia, no?" Continua stuzzicandomi mentre io scoppio di nuovo a ridere.
Quanto poco serve a una persona per cambiare umore!
"Mi spieghi, per favore, come possono pensare che stiamo insieme? Siamo in ospedale, io sono l'infermiera e tu sei un paziente. Siamo solo una coppia qualunque d'Infermiera-Paziente e basta!" wow mi sorprendo di me stessa da quand'è che rido e parlo cosi liberamente davanti a qualcuno, davanti a lui?!
"Si, ma io non sarò un paziente per sempre!" Dice fermandomi e guardandomi negli occhi. Mi blocco, divento ancora più rossa di prima, non so cosa fare né cosa dire, voglio solo distogliere lo sguardo da lui, ma non ci riesco.
Ecco finalmente la vera Io!