Capitolo 4

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Suona la campanella. Mi siedo al mio posto e Sara davanti a me. Il ragazzo castano con gli occhiali è accanto a me.
« ciao... » gli dico io
« c -ciao... » fa lui di rimando. Possibile che siamo tutti timidi in questa classe!?
« io sono Veronica. Tu sei... »
« Sergio... O Stefano.... Come preferisci... »
Tipo strano questo.
«in che senso? »
« mi chiamo Stefano, ma mi piace farmi chiamare Sergio... Quando ero piccolo mi divertito ad andare dai miei amici e dire loro che in realtà non sapevano il mio nome. » abbozza un sorriso alla fine del discorso. Sorrido anche io.
La prima lezione comincia. Non ascolto nemmeno una parola della prof di italiano, sono troppo impegnata a cercare di capire cosa passi per la testa ai miei compagni.
All'intervallo, Sergio\Stefano si avvicina a me, seguito da un ragazzo e una ragazza.
« ehy Veronica! Loro sono Ettore e Anna, sono miei amici dalle medie. Visto che dovremo stare accanto per tutto l'anno, meglio andare d'accordo, no? »
« concordo» gli sorrido. Ha evidentemente capito come io non conosca nessuno qui. Ci sediamo tutti assieme attorno al banco di Anna, presto ci raggiunge anche Sara. Parliamo un po' delle nostre vite, giusto per sapere da dove veniamo. Pressappoco tutti da Cagliari, chi dalla città, chi dalla campagna.
Ma come ogni intervallo, anche questo è destinato a finire, così il suono squillante della campanella interrompe i nostri discorsi. Ognuno torna al suo posto e noto come Ettore e Anna siano in realtà seduti abbastanza vicino a me, Stefano\Sergio, e a Sara. Perfetto! Potremo essere il gruppetto di casinisti in fondo all'aula. Ma no! Cosa dico?! Non è da me fare confusione. E a quanto pare dai loro racconti, non sono la sola.
Anche questa giornata di scuola passa veloce come l'altra.

E come passa una giornata passano le settimane.
E come le settimane passano i mesi.
E col passare dei mesi, la fine della scuola arriva.

« 5 minuti » urla Roberto dal suo posto a cinque minuti dalla campanella di fine anno. Tutti applaudiamo. È stato un anno bellissimo, ma le vacanze saranno migliori.
« 4 minuti » urla poi Michela.
E poi 3 ; 2 ; 1.Quando Sara Urla «1» tutti fremono. Stiamo cominciando a tremare di gioia. Poi la campanella
« siiiiiiiii» sembra che dica
E tutti urliamo «siiiii» al vento(che in classe non arriva, ma vabbe) , sperando che lo porti lontano.
Tutti contenti ci avviamo verso le nostre case. Vado a prendere la mia bici insieme a Sergio e ad Anna e torno a casa con loro. Abbiamo organizzato una serata epica per oggi. I miei genitori e Luca sono a Milano per lavoro, così la casa è mia, di Simome e di Laura. E la useremo al meglio.
Abbiamo invitato Michela, Anna, Ettore, Sara, Roberto, Matilde e Sergio a rimanere a dormire con noi tre.
Domani non c'è più scuola, così possiamo fare tranquillamente notte in bianco.
Laura è andata a noleggiare due film di vampiri, di quelli che guardiamo per prendere un po' in giro e per farci due risate.
Negli ultimi mesi, Anna e Sergio sono diventati i miei migliori amici.
Anna viene a lavoro con me, in gelateria, quindi passo molto tempo con lei, è molto simpatica e stiamo bene assieme.
Sergio lo vedo solo a scuola, o quando usciamo. Anche lui è simpaticissimo e gli voglio un bene dell'anima.
Stasera, lo so già, sarà epico. Probabilmente faremo un salto anche sulla spiaggia, se non sarà freddo faremo pure il bagno, credo. Non vedo l'ora.

Pedalo fino a casa di Anna, metto la bici nel suo garage ( non ne ho uno mio) e la saluto. La bici di Sergio ha il posto per il carrello dietro, così mi siedo sulla piccola grata di metallo e come ogni giorno, il mio migliore amico mi accompagna a casa.
« Grazie mille! A stasera! »
« ciao!» riprende a pedalare e se ne va.
È sempre così gentile...
Salgo fino al terzo piano del mio condominio ed entro in casa. Laura non c'è. Nemmeno Simone. Perfetto, ho il campo libero. Per una volta sono sola in casa! Salto pure il pranzo per sfruttare al meglio questa occasione. Collego il portatile alla tele e faccio partire una delle mie serie tv preferite. Mi abbandono sul divano per un paio d'ore, finché Laura non mi smuove.
«Veronica! Dai muoviti, dobbiamo preparare! »
«si, mammina... »mi alzo e risistemo il divano.

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