Capitolo 14

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Veronica's pov

Vorrei dormire ancora un po', ma ormai sono sveglia, quindi è inutile provarci. Mi alzo stropicciandomi gli occhi, lego i capelli in una cascata nera e vado verso la cucina.
«non ti ho ancora dato la tua sorpresa... » dico a Sergio quando lo vedo seduto su una sedia, davanti al tavolo. Si sta riempiendo la bocca di latte e cereali e mi viene da ridere. Non mi riesco a trattenere e scoppio a ridere facendo un passo avanti. Allora viene da ridere pure a lui e sputa i cerali sul tavolo di marmo.
«che schifo! Sei un cretino! » gli urlo ridendo. Vado verso il lavello, prendo un cencio e glielo porgo
«pulisci, estintore fallito» gli dico cercando di tenere una faccia seria e fallendo miseramente.
Dopo che ha pulito la tavola mi siedo accanto a lui ed appoggio la testa sulla sua spalla.
«stavo dicendo.... Non ti ho ancora dato la sorpresa. Anche se non si può definire sorpresa... Ma ok. »
«Grazie Veronica, davvero, anche se non so cosa sia, non ti dovevi scomodare »
Mi alzo senza ascoltarlo, tanto so che in fondo aspetta che gli dia i biscotti, sa già di cosa si tratta, gli porto sempre quelli.
Prendo il pacchetto dalla borsa e torno a tavola. Tiro fuori i biscotti e glieli piazzo davanti. Poi prendo il mio muffin e d'improvviso mi viene fame.
Mi giro verso Sergio, che mi guarda come ad aspettare un segnale per cominciare.
Faccio un cenno con la testa ed entrambi ci lanciano sui dolci.
Dopo colazione mi dice
«adesso la ho io una sorpresa per te. Chiudi gli occhi e seguimi. »
Obbedisco e cerco di seguirlo, ma non ci vedo e presto sono costretta a fermarmi. Si è probabilmente accorto della mia esitazione e mia ha presa per mano. Cammina veloce e cerco di tenere il passo. All'improvviso si ferma di colpo, davanti alla porta dell'appartamento, ma non accorgendomene gli vado dritta addosso
«Oddio, scusa! » non sono sicura di non avergli fatto male
«fa niente » risponde. Anche se non lo vedo so che sta sorridendo. A me.
Apre la porta ed usciamo sulle scale. Sul pianerottolo ancora esito, ho paura di fare le scale ad occhi chiusi, ma ancora mi ha detto di non aprirli.
Lo sento fermarsi davanti a me, mi prende per le braccia e mi alza sulla schiena. Ho paura di cadere, di fargli male, quindi sto attenta ad arreggermi bene. Forse troppo, perché dopo un po' mi chiede di allentare la presa.
Arriviamo in fondo alle scale e finalmente mi rimette a terra.
«Apri gli occhi »mi dice
Apro gli occhi e lo guardo. Poi mi fa cenno di abbassare lo sguardo. Rivolgo la mia attenzione a terra e senza nemmeno ragionare salto al collo di Sergio.
Mi viene quasi da piangere. Non è possibile. Cosa ho fatto per meritarsi una persona così meravigliosa al mio fianco?!

Sergio's pov

«Apri gli occhi» le dico. Sono impaziente della sua reazione. Apre gli occhi e mi guarda allora le faccio cenno di abbassare lo sguardo e subito le si illumina il volto. Dopo una frazione di secondo da quando il suo sguardo è caduto sulla cagnetta davanti a lei, si volta di scatto verso di me e mi si lancia addosso. Se dietro le mie spalle non ci fosse stato il muro, credo proprio che sarei caduto. Mi abbraccia forte e ricambio il suo gesto. Sento la sua schiena sussultare ritmicamente. Poi sento la manica della mia maglietta umida. Sta piangendo.
«grazie» riesce a balbettare dopo un po'.
«la ho tenuta in casa per tre giorni, ma quando ti ho vista arrivare la ho chiusa in camera. Meno male che non ha abbaiato... » le dico, giusto per sdrammatizzare, anche se di drammatico non c'è nulla.
«è per te. Per noi. » aggiungo, passandole una piccola scatolina di legno.

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