E si, siamo 7

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-Mi ricordo tutto come se fosse ieri...

Mi sento scuotere forte dalle spalle e mugugnando qualcosa di incomprensibile mi giro dall'altra parte del letto.
"Svegliati, mamma ha detto che ti devi alzare sennò viene qui e ti mena con la scopa." dice Scarlet.

Lei è la secondogenita, ha 13 anni, capelli neri come la pece, ricci e occhi verdi.
Descritta così sarebbe anche una bella ragazza, se solo non fosse così diretta e non avesse quei suoi modi da camionista.
Non che io non li abbia.

"Muovi il culo e vieni a fare colazione che sono già le dieci passate"
"Eh, arrivo" le dico scocciata.

Mi alzo alla velocità della luce e mi dirigo in bagno strisciando i piedi sul pavimento gelido. Mi vesto e scendo le scale che mi portano in cucina, dove trovo tutta la famiglia al completo, se così si può dire. Mi siedo nel mio posto a capotavola e apro lentamente la bottiglia del latte versando piano piano il liquido giallastro.
Prendo i miei amati Corn Flakes e li verso nella ciotola.

Liquido giallastro!?

Alzo lentamente lo sguardo sulle mie sorelle e le osservo attentamente. Una ad una, sapendo in cuor mio chi sia la genia di turno.

"Chi è stato?" dico arrabbiata.
"A fare che cosa?" chiede innocentemente Rachel, come se non ne sapesse niente.
Ha 11 anni ed è la sorella gemella di Faith. Sono monozigote quindi completamente identiche, hanno i capelli molto simili a quelli di Scarlet, ma al contrario suo, hanno entrambe gli occhi azzurri, presi da mio padre.
Le rispondo alzando leggermente la voce.

"Non fare la finta tonta, Rai! Si vede benissimo che hai cambiato il latte con qualche tua nuova strana invenzione e, come già detto, non voglio farti da cavia!"
"Dai Will, era solo un piccolo scherzetto. Ora smettete di litigare e finite di fare colazione." mi richiama mamma.

Ha i capelli biondi e gli occhi verdi, ci assomigliamo molto sia fisicamente che caratterialmente e non c'è cosa mi possa rendere più felice.
Ma non mi sono ancora presentata: mi chiamo "Ho mezza voglia di vivere", ho "Tanta fame", sono la più grande di altre 6 mostriciattole e come già detto, sono stanca con una buona porzione di pigrizia post-sabato sera.
Ovvero serie TV a palla fino alle 4 del mattino.

"E con cosa dovrei farla, mamma?" le chiedo ironicamente.

La discussione tra noi sorelle continuò più o meno fino al nostro spostamento in salotto.
Per essere otto donne a vivere sotto lo stesso se, io come quasi tutte, ero a conoscenza dei piccoli problemi che avevamo a pagare l'affitto, le bollette e molto altro. Ho chiesto a mia mamma molte volte se la potessi aiutare a guadagnare, data la mia età, qualche soldo in più lavorando in un bar o come babysitter, ma lei non ha mai accettato, negando tutto.
Placate le acque, ci mettiamo a parlare di qualsiasi cosa, finché non sento mia madre chiamarmi con voce ferma.

《Willow, vieni qui. È urgente...》A sentirla parlare così mi intimorisco  leggermente e mi alzo rapidamente dal divano, diretta in cucina.

《Sono qui, dimmi.》le dico con un leggerissimo fiatone, data l'andatura veloce dal salotto alla cucina.

Si volta verso la mia direzione, ma sembra lei non sia così attenta per guardarmi negli occhi. Si riprende, punta lo sguardo su di me e mi passa molto lentamente una busta di carta, dall'aspetto invecchiato e facilmente distruttibile, soprattutto in mano mia, chiusa con un timbro rosso fuoco. Vengo raggiunta da tutte le mie sorelle, incuriosire dal silenzio tra me e mia madre, e prendiamo posto al tavolo.
La apro molto delicatamente, tiro fuori la lettera e inizio a leggere ad alta voce.

(N/A Non sono esperta in questo campo e quindi quello che verrà scritto è solo frutto della mia immaginazione)

《Oggetto: Nuovi giovani militari chiamati per rappresentare il proprio paese.
Egregia Signorina Willow Anais Johnson, le scriviamo questa lettera per chiederle gentilmente se fosse disposta ad entrare a far parte della nobile USMA, acronimo di United States Military Academy, la più grande accademia militare nel West Point della contea di Orange nello stato di New York, per aiutarla a rinsanare le tasse e i debiti arretrati e per migliorare la situazione economica e sociale famigliare.
Speriamo di ricevere una risposta positiva e vederla presto dal vivo nelle vesti di militare.
Colonnello Irwin Smith e Direttrice Olga Jasmine Harris.》leggo, con sorpresa.

Alzo lo sguardo e mi ritrovo con 14 occhi puntati su di me. Poggio la lettera sul tavolo e mi metto comoda per pensare. Perché? Perchè a me? Che centro io con l'esercito degli Stati Uniti? Che devo fare adesso? E quando sarò lì? Aspetta, ci voglio andare? Rimaniamo in silenzio di tomba per circa 5 minuti finché Charlie parla. Ha 7 anni, capelli biondi e occhi azzurri.

《È bello, no?》dice innocentemente. Ridacchio divertita.

《Non lo so, Char. Non lo so proprio.》Non ho ancora realizzato il tutto.

***

Spazio piccioni!

Solitamente non leggo mai gli spazi d'autore, ma adesso che scrivo anche io mi sembrava un'idea carina per interagire di più con voi!
Vi piace come inizio?

Ci sentiamo lettrici e lettori!

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