Generale, no. Faccia il bravo.

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Ma tutt'un tratto sento il mio salvatore, anche se non ho la più pallida idea di chi sia, parlare.

《Generale! Il bagno delle ragazze si sta allagando.》urla, almeno è quel che percepisco io da dentro questa scatola.

Allora è il Generale questo davanti al mio nascondiglio segreto.

《Diavolo...andiamo!》dice iniziando a correre.

Tiro un sospiro di sollievo e mi rilasso immensamente.

Apro l'anta dell'armadio fino a formare una sottile fessura giusta per guardare al di là di quest'asse di legno e non vedo anima viva. Esco cercando di non fare il minimo rumore e appena mi assicuro di essere sola nel corridoio entro nella Segreteria.

-Stupido Irwin che dimentica di chiudere le porte!- penso.

-Ma è un controsenso con quel che...-

-Shhhhh!! Muta.-

-...hai dett...-

-Zitta!-

-...o prima.-

-Uff, mi farai saltare i nervi un giorno di questi.-

Apro la porta, ma essa cigola creando un suono alquando ambiguo.

Mi sento in un horror in tutto e per tutto.

Vado davanti una vetrata compretamente trasparente, lucida e pulita che sembra non ci sia nemmeno, con dentro delle chiavi, la apro e benedico mentalmente la persona che ha deciso di scrivere cosa apre ogn'una così da facilitarmi il lavoro. Chiavi della segreteria, dei bagni, mensa...no. No. NO, CAZZO NO. Non c'è, stupida me, avrei dovuto informarmi prima di fare una stronzata simile.

Chiudo la vetrata sconsolata e mi preparo per uscire, ma appena alzo il braccio per aprire la porta, vedo la maniglia abbassarsi, alchè mi sposto instantaneamente dietro la porta sperando con tutte le forze di non essere vista da nessuno.

Da quel poco che vedo, noto il Generale buttarsi letteralmente sulla sedia della scrivania. Apre il primo cassetto alla sua destra e tira fuori una scatola, ma da questa distanza non si riesce a capire bene cosa ci sia all'interno. Apre la scatola e tira fuori una...ciambella con glassa alla fragola e stelline commestibili colorate sopra. L'addenta con tutta l'acquolina alla bocca. L'avessi visto ai cartoni avrei notato anche la gocciolina di saliva ai lati della bocca. Sposta la ciambella nella mano sinistra e la destra l'avvicina alla faccia.

-No. Generale no. Faccia il bravo.- penso chiudendo leggermente gli occhi.

Alza l'indice e se lo infila nel naso. Dritto nella narice sinistra.

-Eww. Vomito. Sto per vomitare il pranzo che ho magiato 16 anni fa a casa della nonna. Ew!- penso altamente disgustata.

Gratta un po' e poi tira fuori il dito, fa una pallina con il muco e la lancia via.

Ora non so che fare tra:
A. Vomitare e correre via.
B. Correre via e vomitare.
C. Vomitare mentre corso via.

Probabilmente la terza, sì...

Da un altro morso alla ciambella, ma a seconda dai movimenti della mascella, la mastica solo due volte prima di alzarsi di scatto dalla sedia, alchè mi sale il panico, e dirigersi verso la macchinetta della bibite, snack e dei caffè.

-Uh, per fortuna...!- penso.

È completamente girato di spalle e sta decidendo se prendere la cioccolata calda o il caffè, visto che continua a spostare il dito da un tasto all'altro.

È il mio momento. O ora o mai più.

Esco dal mio nascondiglio senza emettere un suono e striscio via rapidamente.

Non so dove andar-...L'UFFICIO DELLA DIRETTRICE.

Nel mio cammino mi ricordo...Ma il Generale non dovrebbe essere nei bagni femminili a pulire l'acqua? Ah boh...

Non è possibile però!

Ho appena visto da un cartellino che l'ufficio della dirigente è nell'edificio rosso, dovrò uscire.

Ad un certo punto mi ricordo di due cose: la prima è che è già passata un buona oretta da quando sono uscita dalla stanza e i ragazzi si staranno domandando dove io possa essere e la seconda è che all'uscita di ogni edificio c'è una telecamera oltre ad alcuni militare.

È partito il coprifuoco.

Sono le 22.00.

Non posso più fare nulla, sono bloccata.

Rattristita e sconsolata mi giro e torno in stanza cercando di non fare il minimo rumore.

Salgo le scale e cammino fino ad arrivare alla stanza 275. Tiro fuori le chiavi, apro la porta molto lentamente ad entro. Chiudo sempre con la stessa delicatezza di prima e mi giro.

Trattengo un urlo dallo spavento e inizio a urlare sotto voce.

《MA SEI NORMALE!?》sussuro.

《Dove sei stata?》

《...sono....sono stata a fare la doccia non ricordi? 》gli dico.

《Certo che ricordo imbranata, ma le tue cose dove sono? Perchè sei vestita tutta di nero e non con il pigiama?》ribatte.

《Ascoltami bene Nash, sono entrata in stanza prima ad appoggiare le cose, ma voi presi dallo studio non mi avete nemmeno notato e poi sono andata a fare un giro.》mento spudoratamente.

《Lo sai che non ti credo, vero?》

《Si, lo so.》

《Ho avuto paura ti succedesse qualcosa...》dice vedendomi ad abbracciare.

《Ti spaventeresti solo a sapere dov'ero e cosa ho visto di osceno e orribile.》sussurro contro il suo petto.

《Che hai detto? Non ti ho sentito...》

《Amplifon il primo mese è gratis.》dico facendogli l'occhiolino. Mi guarda malissimo quindi invento una frase sul momento simile a quella di prima.

《Ho detto "Non ti devi spaventare, non è successo nulla di orribile".》

-Seh, certo...-

-Ammutisciti.-

《Ok, ora andiamo a dormire che è tardi e ci dobbiamo svegliare presto.》dice.

《D'accordo.》dico buttandomi sul letto.

In tutto questo i ragazzi dormono come dei ghiri, non si sono accorti di nulla.

Mi addormento senza mettermi il pigiama, tanto i leggins sono comodi.

-Domani ci riproviamo, questo è poco ma sicuro.- penso prima di cadere in un sonno profondo.

***

Spazio piccioni!

Amatemi perché ho scritto due capitoli in meno di 20 ore❤! Spero vi piaccia!

A non so quando!

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