Charlie mi vida

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《Mmmmh, posso, va bene.》dico annuendo.

Suona la campana e i tizi che dovrei chiamare compagni di classe, ma non li chiamo così perché non ne conosco manco uno, si alzano ad escono per il cambio dell'ora.

《Ore 18.30, stanza 120, bye!》mi dice la tipa salutandomi di fretta e andando via.

Entro in mensa con mille domande per la testa senza far caso al ragazzo che mi si para davanti.

《Hey Will, da quanto tempo!》esclama.

《Oh ciao, come stai?》domando. È passato davvero tempo dall'ultima volta che ci siamo visti.

《Magnificamente! -alza leggermente lo sguardo puntandolo alle mie spalle- Devo andare, ciao.》dice frettoloso dirigendosi verso il suo tavolo.

《Ma Carter, stavamo parlan...arg...》

Mi volto, ma non trovo nessuno. Mi rigiro stranita, ma vado a sbattere contro una persona.

-Beh, almeno non è il muro...-

-Mah, hai ragione!-

Dal profumo lo riconosco.

《Vieni novellina, oggi al mio tavolo.》dice indicando il resto del gruppo in un angolo, prendendomi poco dopo per mano.

《Prima devo prendere il pranzo.》gli comunico appena mi pianta davanti a tutti i ragazzi presenti al mio tavolo.

《Vai, allora.》dice sedendosi.

Dopo aver salutato la cuoca, prendo la mia cena e mi siedo al tavolo pensando alla ragazza della classe di storia.

Ricapitolando.

Mi ha chiesto di farle ripetizioni, nella sua stanza, alle 18.30, ovvero quando io a mala pena finisco di fare lezione. In più io solitamente ceno velocemente e filo in palestra insieme a Shawn.

Che bello schifo!

Ora che m'invento?

Rifiuto lei o Shawn.

《Che cosa ti preoccupa, bella bionda?》domanda un ragazzo davanti a me. Non l'avevo mai notato prima d'ora e me ne pento. È davvero carino.

Ha i capelli castani, tra l'altro stupendi,...

-Nulla rispetto Shawn, eh!?-

-Ammutisciti un cazzo di volta!-

-Uff, che rottura che sei...-

-Ah, io eh!-

...gli occhi marroni e un sorriso gentile. Ha il sopracciglio destro tagliato verticalmente esattamente in mezzo. Probabilmente se lo taglia ogni giorno...

Porta una t-shirt nera, ma i pantaloni non li posso vedere, come d'altronde le scarpe, perché è seduto davanti alla mia magnifica presenza umana e non ho gli occhi removibili per vedere dove mi pare. Stupido campo visivo!

《Io?》

《Si, tu.》ridacchia.

《Emh, nulla.》

Sbuffa divertito tra se e mi da la mano.

《Charlie, biondina.》

《Biondina lo dirai poi al tuo cane.》

《Uh, io amo i cani!》esclama non facendo caso alla mia affermazione tagliente.

Questo mi infastidisce e mi piace allo stesso tempo.

È rimasto ancora con la mano alzata. Gliela stringo.

《Willow. O meglio Will, piacere.》

《Bene, Will, -dice evidenziando il mio nome con il tono di voce- a cosa stavi pensando?》

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