Sono belle le botte, potevo non farci un capitolo?

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Mi guarda, mi sorride e mi accarezza i capelli con delicatezza, continuando però a tamponare il naso. Continuiamo ad ascoltare la conversazione.

《Ma ti droghi?》chiede in modo serio.

《Beh, domanda più che lecita Generale, ma comunque no, non mi drogo... O almeno non più...Però-》dice il ragazzo.

Si sente il rumore di uno schiaffo e un sospiro.

Ipotizzo il Generale si sia messo la mano in faccia dalla disperazione, usando forse un po' troppa forza.

O magari, magari davvero, gli avrà tirato una sberla...

《Senti Puth, è megl-》inizia.

《Mi dica tutto signor sì signore!》urla il ragazzo.

《Porca di quella bona vacca...》lo sentiamo sussurrare esausto.

《Bone le vacche, squisite per lo più, già...mia nonna mi diceva di non fidarmi di quelle bestie perché una volta, quando era piccina, una mucca nera e possente la stava per prendere sotto perché il semaforo era rosso, ma poi le ho fatto capire che era un bufalo e si è spaventata tantissimo, si è messa in ginocchio e ha iniziato a pregare facendo l'Ave Maria e il Padre Nostro, poi ha preso una bottiglia, l'ha aperta e me l'ha schizzata contro imitando l'acqua santa, infine si è riseduta e ha continuato a mangiare il suo tost con burro di noccioline e marmellata. I dottori non hanno ancora capito se ha l'Alzheimer oppure semplicemente ha sbattuto la testa contro un palo, immaginario a questo punto, visto che non sembri abbia nessuna botta...a volte mi parla di un certo Ugo Malugo, di quanto sia simpatico, sensuale e attraente, solo che una volta l'ho vista al bar mentre beveva un thé e rideva a crepapelle da sola. Davanti alla sua sedia non c'era nessuno, ma lei continuava a ridere. Io amo mia nonna, però a volte mi spaventa...》racconta il castano. Le ultime parole le sentiamo lontane perciò presumiamo che il Generale se ne sia andato, scocciato, e che Charlie l'abbia seguito per finire la sua commovente storia su sua nonna.

Usciamo dall'armadio, io munita della sua maglia sotto al naso, e ci dirigiamo verso i dormitori. Saliamo le scale e arriviamo al primo piano. Le nostre stanze per sfortuna sono al secondo e ogni mattina dopo allenamento così come ogni sera dopo scuola, dobbiamo morire lentamente. Per di più la nostra stanza è anche alla fine del corridoio e dopo quattro rampe di scale, dobbiamo pure continuare a camminare. Che sfruttamento minorile è mai questo?

Continuiamo a camminare; io sono dietro al moro.

-Bel culo...-
-Oh maronn, muta!-
-Almeno io dico la verita!-
-Ma la verità cosa, non si guarda il culo dei ragazzi...-
-Tesoro mio, devi ancora imparare molto dalla vita-
-Può darsi, ma non sarai di certo tu a dirlo-

《Will!》sento piano.
《Oddei scusa, non ti stavo ascoltando, dimmi tutto.》alzo la testa verso di lui, ma non si gira e continua a camminare.
《Ho sentito la voce del Generale...》dice e poi continua《Domani sera non posso scusami...》e finisce infine esclamando《A domani Willow.》

Sussurro un buonanotte e mi accorgo di essere arrivata davanti alla mia stanza.

Mi volto.

Lui ha la mano sulla maniglia.

Piega leggermente la testa verso sinistra senza girarsi, poi sbuffa in modo quasi impercettibile ma direi pesante, sentito e fa per entrare.

《Grazie Shawn.》dico bloccandolo.

SHAWN POV'S

Mi volto per rispondere, ma lei è già entrata in stanza.

Rimango sulla porta.

Mi riprendo appena sento dei passi sulle scale.

Entro.

I Jack sono entrambi indaffarati a sistemare quel porcile che abbiamo in stanza e quasi mi urlano contro appena mi vedono.

Li aiuto.

《Certo che avremo fatto prima se fossi venuto prima eh...》

《Sono stato...impegnato.》

Sentiamo bussare e subito mi butto nel letto.

-Cazzo, sono ancora vestito-

Entra Irwin.

-Che odio quel tipo...-
-Muto.-
-Ma che ho detto?!-
-Shh!-

《Sera ragazzi, faccio una controllatina, fate come se io non ci fossi.》esclama.

-Come se un uomo di 185x80 non si vedesse...-

Guarda dentro gli armadi, nei cassetti, nei bauli, sulle scrivanie e nel bidone.

《Okay ho fatto. Niente preservativi, droga, alcool, bambini o animali.》dice fiero; continua.
《Arrivederci ragazzi, a domani.》e se ne va sbattendo la porta come suo solito.

-Strambo...-

《Io sono stanco delle tue fottute scappatelle notturne!》mi grida contro JJ.

《E cosa vuoi che ti dica, non sei mio padre, non comandi su di me...Che cazzo vuoi saperne te...》gli rispondo a tono.

JackG è lì che rimane imparziale.

Mi guarda male, rosso dalla rabbia e calcia la mini spazzatura che abbiamo in stanza e successivamente tira un pugno alla porta.

《Io sono fottutamente stufo di te che entri ed esci ogni notte furtivamente, di te che ti lamenti in silenzio ogni mattina che hai sonno, di te che ci nascondi tutti sti segreti, di te semplicemente! Sono stufo, stufo cazzo!》urla rabbiato.

Stringo forte i pugni cercando di calmarmi, inspiro ed espiro buttando fuori dal petto più aria possibile e riuscendo a non avere un attacco d'ira davanti a due dei miei amici più cari, me ne vado di fretta sbattendo la porta.

Sull'uscio di tutte le stanze di quel piano sono presenti parecchi ragazzi, spaventati forse dalle urla e dal rumore prodotto dalla lite.

《Bravo, è solo questo che sai fare. Scappare! Ecco a voi Shawn Peter Raul Mendes, soprannominato "Il Codardo"!》urla ancora JJ uscendo dalla stanza, non cagando di striscio la trentina di persone presenti.

-Oh God...mo scoppia-

Non ce la faccio più.

E non resisto. Non riesco a trattenermi.

Mi butto su di lui, irato e senza più controllo, assetato si sangue, ma viene per fortuna spinto più lontano da JackG.

-Però, bei riflessi!-

Sto per andargli contro nuovamente, ma due esili braccia mi stringono forte; cerco di toglierle, tirando una gomitata nelle costole alla persona che blocca la mia rabbia, ma ciò non succede, mi stringe più forte.

Sento solo un gemito e poi un sussurro. Il suo.

"Ti prego."

***

Spazio piccioni!

Da quanto lo aspettavate?
Potrete mai scusarmi?
Almeno una promessa sulle tante, l'ho mantenuta.

Buona lettura!







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