Bonazzo assurdo e coscienza stronza

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《Allora, andiamo?》 chiede Nash gentilmente.

《Si. Prima però, uscite immediatamente!》 dico urlando prendendo una t-shirt nera e un jeans militare. Sento un 'ma che bipolare' sussurato da un Cam sorridente e gli mando un'occhitaccia.

《Ti aspettiamo di là, va bene?》domanda Matt.

《Si, certo. Chiederò informazioni a qualcuno...》 dico insicura prima di spingerli fuori dalla camera.

-Ovviamente mi perderò e farò di nuovo la figura dell'imbranata...- penso mentre posiziono una sedia sulla porta: quegli scemi si sono dimenticati di darmi la chiave.

-Molto probabilmente si!-

-Bene! Ho l'appoggio della mia coscienza.- penso ironica.

Dopo essermi cambiata mi lego i lacci delle scarpe, tiro fuori uno specchietto dalla valigia e mi faccio una coda alta con l'elastico nero che avevo precedentemente messo al polso.

Pronta ad essere vista da tutti nella mia merdezza totale.

Esco cercando di chiudere la porta in un modo o nell'altro e mi dirigo verso la mensa.

Cammino con la testa per aria cercando qualche cartello che mi indichi la direzione, ma vado a sbattere, e quindi anche a cadere, contro qualcosa.

Anzi, qualcuno.

Alzo leggermente lo sguardo e vedo un ragazzo dai tratti asiatici con i capelli e gli occhi marroni con un dolce sorriso sulla bocca che tiene entrambe le mani sui miei fianchi cercando di farmi alzare.

-Oh, merda! Sono andata adosso ad un-un-un ragazzo fantasmagorico, come una pera cotta che cade dall'albero.- penso diventando rossa.

-I pomodori ti fanno un soffio, tesoro! E smetti di sbavare e fai la donna che non sei, siamo ad un'accademia militare, non all'asilo!- mi riprende per l'ennesima volta.

La picchierei a volte con quel suo fare da saputella!

-Riprenditi!- mi urla contro.

《Emh, ciao! Scusa, ero con la testa per aria...》dico molto in imbarazzo. Il ragazzo lascia la presa e si gratta leggermente il capo con fare timido.

《Oh niente tranquilla, non ti preoccupare...?》dice ridacchiando.

《Willow, chiamami Will.》mi presento dandogli la mano.

《Carter.》afferma sorridendo afferando la mano e stringendola con forza.

-Bella presa...coso.- penso sorridendo tra me.

《Scusami, devo andare in mensa.》dico guardando l'orologio nero che ho ricevuto a Natale da mia zia Katherine al polso.

《Oi! Ci stavo andando anche io. La mensa però è dal lato opposto. Se vuoi ti accompagno.》mi avverte ridacchiando leggermente.

《Ah, davvero? Grazie!》gli dico.

[...]

Grazie a Carter sono arrivata in mensa sana e salva senza ritardi, spero di rivederlo, è davvero gentile.

《Grazie di avermi fatto da guida Carter!》dico leggermente in imbarazzo.

《Ma di niente, grazie a te per avermi fatto compagnia!》dice sorridendo.

《Io vado, ci vediamo.》dico alzando la mano in segno di saluto arricciando leggermente le labbra. Come risposta ricevo un'alzata di mano accompagnata da un fantastico sorriso.

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