Shawn

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GUARDATE LO SPAZIO D'AUTRICE GIÙ IN FONDO PERCHÉ HO BISOGNO DI VOII❤️

Ma può anche essere che lui si sia scocciato di aspettare e che se ne sia beatamente tornato in camera.

-Ogni cosa è possibile...MA ORA CONTINUA A CAMMINARE!-

-Sono io che faccio fatica, mica tu.-

-Shh...-

Appoggio il dito sul segnalatore e appena le porte si aprono, mi catapulto all'interno senza aspettare un secondo di più.

Ho appena superato le scale che portano ai dormitori e aumento la corsa per paura di essere beccata. Le domande saranno sicuramente 'Dove stai andando?' e 'I dormitori sono dall'altra parte', dovrei inventare scuse su scuse e perderei pure del tempo prezioso.

-Povero Shawn...l'hai lasciato solo soletto...Torna indietro, non ha senso...-

-Ma sei fumata!? Prima mi hai ordinato di andare più velo-

《OCE!》grido appena una mano mi si appoggia sulla spalla. Mi volto e mi tranquilizzo all'istante.

《Grazie, per fortuna sei tu...》

《Scusa, non volevo spaventarti!》esclama sotto voce alzando le mani.

《No tranquillo. Ora devo scapparare, scusa...》dico dispiaciuta.

《No no, fai pure. Vai!》dice comprensivo.

《Ah, salutami Shawn!》aggiunge appena mi volto.

《Certamente! Grazie ancora Charlie.》dico iniziando a correre. Scendo le scale e arrivo davanti alla porta della palestra.

La apro con la solita graffetta e spingo in fretta e furia.

Ed eccolo.

Seduto per terra a torso nudo, con i guanti da boxe, capelli scombinati, appoggiato ad uno specchio.

Lentamente rivolge il suo sguardo su di me e sorride appena.

《Iniziamo?》

Scuoto la testa e mi avvicino a lui velocemente.

《No, Shawn, cosa...?》parlo confusa.

Sembra stanco, è un po' sudaticcio e appena si alza in piedi, è costretto ad appoggiarsi alla parete per non crollare a terra stremato.

《Non è nulla, ti stavo aspettando.》dice sorridendo.

Non faccio nemmeno in tempo ad aprire bocca che continua.

《E ti ho portato pure la cena.》prende un sacchetto bianco e lo alza.

《Grazie...》decido così di tenere tutti i pensieri per me e di fare ciò che dice.

Sorride felice e sembra che il momento vissuto pochi minuti fa si sia completamente volatilizzato nel nulla.

Do un morso al panino e subito mi alzo in piedi prendendo dei guantoni.

Sta per fermarmi contrariato, ma gli sorrido dolcemente e con sguardo pronto, inizia a spiegarmi come posizionare le braccia e le mani, quanto piegare le gambe e quant'altro.

Ci fermiamo dopo un'oretta per prendere un sorso d'acqua quando sentiamo dei pesanti passi scendere per le scale.

Impaurita guardo Shawn, che lentamente si dirige verso l'interruttore e spegne la luce.

Non so come, sarà diventato una talpa in pochi secondi, tipo la mutazione di un Pokémon, mi prende e ci nascondiamo dietro una colonna.

La porta sbatte forte e sento un lamento seguito da un imprecazione.

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