Spingo le porte della mensa e mi dirigo verso la cuoca. È una tizia simpatica, se così si può dire...
《Buongiorno signorina Willow.》dice accennando un sorriso porgendomi il piatto.
《Giorno. Cos'è?》chiedo indicando il cibo nella ciotola.
《Il solito... -ridacchia- pasta in bianco e acqua.》
Annuisco, mi giro e ad occhi bassi vado al tavolo sentendomi osservata. Alzo leggermente lo sguardo e vedo tantissimi ragazzi del mio "gruppo" sorridermi e parlare ai vicini.
Improvvisamente mi viene una grandissima voglia di urlare 'Gli autografi dopo, guyssss' oppure 'Ma che cazzo vi guardate!?'.
Beh, probabilmente opterei più per la seconda scelta, se dovvessi scegliere.
Tra gli sguardi noto Nash.
Che mi fissa.
-I N Q U I E T A N T E E E E E!!!- penso ingrandendo leggermente gli occhi.
No, ok, facciamo i seri...
5 secondi dopo: io che sputo come una mitragliatrice mentre inizio a ridere a crepapelle.
Nella mia testa c'è scritta solo una parola...
I M B A R A Z Z O O O O!!!!
Cioè...Immaginiamo la scena da fuori.
Stai tranquillamente mangiando il tuo pranzo come ogni giorno, passi lo sguardo tra i presenti per la noia e vedi un raro esemplare di ragazza bionda in mezzo a degli scimmioni, che inizia a ridere da sola. La vedi, lì, al suo tavolo, senza nessuno di fianco, che ride. Così.
La smetto immediatamente dopo aver ricevuto alcune occhiate che dicevano tipo 'Ma stai bene?' oppure 'Chiamo l'ambulanza?' o anche 'Il manicomio? Dritto a destra, gira a sinistra e sei arrivata a destinazione'.
Eh niente, torno a Nash, ma non lo vedo più. Sposto lo sguardo a destra, verso la porta d'entrata, pensando forse fosse tornato in camera, ma non lo vedo da nessuna parte.
《Hei.》dice spaventandomi a morte al mio orecchio sinistro.
《Ahh!》urlo facendo girare tutti verso di me e facendoli ammutolire in un silenzio davvero molto molto imbarazzante.
Ma ovviamente io non so urlare in modo femminile o con un acuto micidiale spacca timpani, no. Devo sembrare un leone che vomita l'anima.
《Emh...Non è successo niente...》dico, ma dubito altamente che abbiano sentito tutti e infatti continuano ad osservarmi.
Dio mi ascolta e quando ha voglia entra in mio aiuto quindi manda Cam che spalanca le porte di scatto sbattendole contro il muro e producendo un rumore molto fastidioso catturando tutta l'attezione su di lui. Cammina tranquillamente, come se nessuno lo stia osservando, prende il pranzo e si butta sulla sedia alla mia destra.
《Ciao.》dice sfoderando un sorriso magnifico.
《Ciao mio salvatore da figure di merda altamente imbarazzanti!!》esclamo buttandogli le braccia al collo.
《Ehm, Will. Posso parlarti?》dice Nash picchiettandomi l'indice sulla spalla.
《Hey Matt!》sorrido vedendo il nuovo arrivato a tavola ignorando palesemente Nash.
《Will.》continua lui.
《Dopo che facciamo?》chiedo ai due ragazzi.
《Non sapr-》sussurra a disagio Matt notanto la situazione venendo poi fermato da quello stupido.
《WILL.》grida, ma con il casino che c'è qui dentro e con la poca voce che ha usato nessun'altro l'ha sentito oltre noi tre. Per fortuna.
Ci giriamo verso di lui, ma io, da grandissima bastarda e testarda come un mulo qual sono, mi volto verso Matt e chiedo.
《Dicevi?》
Sento tirare con forza la mia sedia perciò mi volto. Nash è rosso peperone, credo perché si sta trattenendo davvero tanto dall'urlarmi contro. Mi prende dalle ascelle come fossi in bebè dentro il seggiolone, mi tira su e mi mette in spalla con il culo all'aria.
《O con le buone o con le cattive, hai deciso tu, bellissima.》dice, peccato io non possa guardarlo in faccia, giurerei di aver visto un ghigno divertito dipinto sul suo volto.
《Lasciamii!》urlo tirandogi dei pugni sulla schiena, avendo le gambe bloccate dalla sue braccia.
《Mmh...fammici pensare...NO.》 e ride iniziando a camminare verso l'ingnoto.
Che ricordi...verso l'infinito e oltre! Buz rimarrà sempre nei nostri cuori...
《Mollami immediatamente, se no i-》
《Se no tu cosa?》mi blocca.
《...Uff, al momento non lo so, non rompere. Poi decido.》spiego inventandomi tutto colta alla sprovvista.
[...]
《Arg, mi arrendo...》sussurro stanca dopo pochi secondi passati a tirare pugni sulla sua schiena. Mi metto più comoda, lasciando all'aria il braccio sinistro, mettendo il gomito destro sulla sua colonna e appoggiando la guancia sulla mano. Se mi vedessi direi di sembrare un orsetto.
《Ho una salsiccia in braccio!!》esclama divertito ridendo.
Si distrae nel ridere e io ne aproffitto tirandogi una ginocchiata, non troppo forte, nello stomaco.
《Che ti ridi, scemo?!》dico grugnendo.
《Aaaoo! Ma ti sei bevuto il cervello?!》urla.
《Probabilmente...con tutto il sangue che mi è arrivato al cervello qualche domandina me la faccio anche io...》
《Oh, e va bene, ma sappi che mi hai rovinato il divertimento...》dice appoggiandomi cautamente a terra.
《Questo è rapimento di minore!》grido.
Mi appoggia la mano sulla spalle e inizia a parlare.
《Senti Will, non volevo fare tutte sta sceneggiata, mi scuso, ma io ho un forte bisogno di parlarti e di chiarire. Mi sono comportato da stupid-》inizia.
《Non ho intenzione di starti ad ascoltare.》dico fredda stringendo i denti girandomi per andare via.
《Ma, io...》
《Nash, ho fatto la mia scelta. Chi mi fa male, non ha una seconda chance.》dico rimanendo nella stessa posizione, iniziando dopo qualche secondo di attesa a camminare.
Mi ha ferito. Non doveva. Io mi stavo iniziando a fidare di lui, di lui e degl'altri due. Nessuno e ripeto nessuno, aveva mai osato alzare la voce così tanto con me. Nemmeno mia madre. Nemmeno...mio padre.
《Hey Will, cos'è successo? Cos'è quel muso lungo?》esclama Cam mettendomi un braccio attorno alle spalle.
《Il muso lungo ce l'hai tu nei pantaloni.》
-Eddai Will, Cam ti sta aiutando.-
《No, scusami.》
《Non scusarti, non hai fatto niente.》dice guidandomi al tavolo, come non sapessi dove fosse, e mi 'obbliga' a pranzare.
***
Spazio piccioni!
Scusatemi per l'assenza, scusatemi per il capitolo di merda, scusatemi per come sono andate le cose...scusatemi. Il capitolo non è niente di che, direi quasi che il 'clue' è soltanto la parte finale. Il prossimo capitolo dovrebbe essere migliore, se riesco ad inventare qualcosina...mlmlmlml!!
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|La Militare|
Fiksi PenggemarWillow Johnson, ragazza di 17 anni e prima di sette sorelle, viene chiamata dalla USMA, una famosissima accademia militare americana, per migliorare la situazione economica della sua famiglia, ma a causa di un piccolo errore tempistico, sbaglia l'or...
