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Lo seguo, appena usciti mi conduce al fondo del suo corridoio, proprio all'angolo, durante la camminata mi sento osservata ma il motivo potrei quasi intuirlo. Arrivati, mi apre la porta invitandomi ad entrare, mi trovo un ufficio di media grandezza, molto elegante ma mai quanto il suo. Davanti a me mi invade la bellissima luce del sole che filtra attraverso la vetrata, il paesaggio da quassù e mozzafiato, ma del resto come New York vista dall'alto, lungo tutta la parete trovo un piccolo davanzale di legno ad altezza mezza coscia, posto al centro una scrivania in legno tutta ordinata con un computer portatile.

-"Questo è il suo ufficio, può arredarlo come le piace, inoltre da come avrà capito questo ufficio era della mia ex assistente" mette le mani in tasca girovagando per la stanza e guardando in giro come se tornassero a galla alcuni ricordi.

-"grazie" dico iniziando ad esaminare la scrivania con attenzione.

-"Spero che si adatterà a questa stanza ci passerà la maggior parte del suo tempo che è qui" prende il telefono dalla tasca e lo guarda

-"Adesso devo andare ho un meeting, cerchi di abituarsi all'ambiente spero sia di suo gradimento". Mi lascia con fretta e chiude la porta dietro di lui.

Sono già le 17.00, e dopo essermi sistemata con dovute attenzione e fatto un pò di conoscenza con l'ufficio e il mio computer decido di andare a prendermi un caffè a quelle macchinette. Uscita, noto che il mio ufficio dista poco da quello di Brian, mi sporgo dalla porta osservando che intorno a me non ci sia nessuno. Mi dirigo a passo sicuro nella sala dopo aver attraversato un corridoio, e osservato questo piano dove lavorerò per più di metà delle mie giornate. Come entro mi ritrovo Logan Myers

-"Salve" lui è intento a bere un caffè e leggiere una rivista, è attento e

appoggiato al bancone della macchinetta del caffè, poi si gira come se avesse visto un abbaglio.

-"Signorina Mitchell giusto?" sorrido timidamente

-"Si,...credevo fosse già partito"

-" non ancora, andrò via in serata, di notte viaggio meglio" mi fa un occhiolino irresistibile.

-"Comunque credo che non ci siamo ancora presentati per bene" mi porge la mano "Logan Myers, sono il socio di Brian"

-"Emily Mitchell"

- "desideri qualcosa?, Emily "

-un caffè è perfetto, grazie" appoggia la sua tazza e mi mette una capsula di caffè

-"Wow, vedo che sei già pratico" esegue le mosse ormai velocissimo

-"Si, diciamo che ormai ci ho preso abbastanza la mano, ecco a te" prende il bicchierino con cura e melo porge "Fai attenzione che brucia"

-"grazie" gli sorrido per poi soffiarci sopra

-"ci sediamo?"

-"Si, d'accordo"

-"Ho ancora 10 minuti liberi" mi tira fuori la sedia, invitandomi a sedere.

-"Quanto dura la tua pausa di solito"? Sbuffa per poi sedersi, tenendosi la cravatta con una mano

-"Beh, il massimo che ho sono 20 minuti"

-"Ah!, allora qui dentro non si scherza"

-"Già, stare al fianco di Brian è davvero dura" sorseggia il suo caffè per poi guardami

-"Parlami di te, la tua pausa quanto dura?"

-"al dire il vero non lo so, oggi è il giorno di prova, credo che comincerò da domani"

-"Bene, lavoreremo insieme d'ora in poi e ci vedremo molto più spesso"

Queste ultime due parole mi scatenano qualcosa dentro, percepisco un aria di lussuria e contentezza.

-"Già sarà piacevole anche per me" ci fissiamo per un secondo che sembra un ora. Il suo telefono squilla

-"Si, sto arrivando" lo mette giù per poi alzarsi "il grande capo chiama" faccio una risatina

-"Ti va una sera di queste di andare a cena?, sono curioso di conoscerti, c'è qualcosa in te"

-"io.. si, credo che non ci siano problemi"

-Perfetto, venerdì?, ti porto io"

-"va benissimo"

-"bene, ti saluto ci vediamo, è stato una bella pausa" .

Mi sorride per poi lasciare la stanza, non ci credo sono al settimo cielo, ho davvero preso un appuntamento con la persona più vicina a Brian Miller? Io ? Non so descrivere la mia sensazione, ma non è il caso di eccitarsi troppo, in fondo è solo una cena e forse è meglio mantenere un rapporto professionale, ma in fondo che c'è di male? Esco solo a cenare.

Passo il resto del pomeriggio a capire le varie applicazioni e leggendo alcune direttive per iniziare al meglio. E' ormai sera, la vista dalla città è davvero sorprendente da quassù, luci di ogni genere e colore, edifici tutti illuminati. Ecco il mio sogno fin da bambina, assistere ad una spettacolo del genere, non avrei mai pensato di arrivare qui.

A un certo punto sento bussare alla mia porta, sussulto chiedendomi chi sia. Guardo l'orologio, è pure l'orario di chiusura della Corporation.

-"Avanti" rispondo

vedo la porta aprirsi con grazia e dietro una figura femminile

mi ritrovo la stessa segretaria di oggi.

-" il signor. Miller vuole vederla nel suo ufficio adesso"

-" si d'accordo"

raduno tutte le mie cose in modo che al mio ritorno sia tutto pronto per portarle via. Cammino con un po' di insicurezza , mentre attraverso il corridoio per recarmi nel suo ufficio mi faccio due domande riguardo a questo incontro. Arrivata vedo che la porta è socchiusa ma busso comunque per buona educazione. 

Una vita inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora