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E' venerdì pomeriggio io e Brian siamo appena atterrati a New York. Per tutto il viaggio non ho fatto altro che pensare a ieri notte sto cominciando a capire chi sia davvero Brian; una persona che non si ferma davanti a niente per raggiungere i suoi scopi e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, a essere sinceri comincia un po a spaventarmi.
-"Qualcosa non va?" Mi chiede Brian mentre si toglie la cravatta.
-"No, niente e che.." poi Brian mi mette una mano sul braccio.
-"Ne vuoi parlare? sei così pensierosa"
-"Sei tu il mio pensiero Brian, io non ti sento più vicino, ho bisogno di te io non so più cos.."
-"Shhhhh" mi sussurra prendendomi per la vita. "Anche io ho voglia di te Emily" poi mi bacia e si impossesa della mia bocca poi scende verso il collo ma io lo fermo appoggiando le mie mani sul suo petto possente e lo respingo
-"No Brian, aspetta.. non può andare avanti così non cela faccio"
-"Cosa c'è?" Dice lui stupito della mia affermazione
-"Io devo parlarti di una cosa importante"
-"Cosa ce?"
-"È finita Brian"
-"Cosa tendi con è finita?"
-"Io so dove è tuo padre, e in Russia e si sposterà in Asia tra tre giorni."
-"Tu questo come lo sai?"
-"Perché.. ci sono andata a letto"
-"cosa?!! Dice lui girandosi "ti rendi conto di quello che hai fatto?!!! Mi urla in faccia tutto. "CRISTO!!" e pianta un pugno sul tavolo
-"l'ho fatto per te" comincio a piangere
-"Non ti ho chiesto di farlo, perché non melo hai detto prima? è mio padre" !!
-"posso spiegarti" gli dico, lui si gira e si siede fissandomi "sii convincente"
-"ti ho sentito parlare con Luke, del fatto che lo stavi cercando, così sono andata a cercare una sua foto per curiosità. Mentre tu eri via mi sono allontanata da New York perché volevo un momento per me è l'ho visto per caso in un bar. Riconoscendo la foto mi sono avvicinata e mi sono finta una prostituta"
Brian sta stringendo i pugni con la fronte appoggiata alla mano
Sta andando fuori di se lo vedo rigido. Si sta trattenendo.
-"era l'unico modo perché lui mi dasse confidenza"
-"non era la soluzione" dice alzandosi e andando verso il bancone dei liquori "quanto è andata avanti?"
-"una notte perché mi disse che doveva andare via... è stata solo una notte"
lui annuisce sospirando e poi sorseggia senza dire una parola "avevo paura che tu ti saresti arrabbiato ti giuro che mi dispiace io credevo di averti fatto un favore" Gli dico tutto in faccia con le lacrime agli occhi ma lui resta in silenzio.
-"potevi dirmelo e chiamarmi, era in America,!! A un passo da me"
-"come facevo se eri dall'altra parte del mondo"! Gli dico urlando
-"sarei arrivato in ogni caso. E una tua specialità agire alle mie spalle non è vero? Disobbedirmi! Ti sei mai chiesta del perché non ti dico niente?!! Lo hai fatto?!!" Io non so cosa dire
Lui davanti al mio silenzio aggiunge
"Anzi sai una cosa?" Dice avvicinandosi a me "avevi ragione non ha senso continuare in questo modo" dice sbattendo il bicchiere sul bancone.
-"Brian.." dico io cercando di fermarlo
-"e finita hai superato il limite" poi chiude la porta e sene va.

Stamattina quando entro in ufficio vedo Kate seduta sulla mia sedia
-"Mi piace molto questo ufficio grazie" aspettavo che arrivassi per sgomberare".Poi esce e sene va dopo circa un'ora il mio ufficio è sgombero ma prima decido di andare a salutare Brian anche se so che cel'avrà a morte con me.
-"Cosa significa" dico io aprendo la porta ma vedo Brian che è con un altro signore entrambe mi guardano sorpresi.
-"Finiamo domani" dice Brian stringendo la mano al signore lui esce guardandomi un secondo.
-"Si bussa prima di entrare Emily"
-"lo so!! Così hai già deciso?" Dico io cambiando discorso
-"Si il tuo posto andrà a Kate".
-"Quindi..."
-"Quindi ti ho licenziata!!" Dice lui rivolgendosi a me urlandomi. "Abbiamo chiuso Emily non fai più parte di questo posto adesso, e neanche della mia vita" . A queste parole mi ghiaccio.
-"Ho intenzione di fermare mio padre e non voglio distrazioni. L
-"ah quindi io sarei un distrazione?"
-"Si Emily, hai ragione tu non ha senso continuare così quindi è meglio così." Dice Brian guardando la città come se provasse tristezza.
-"Q..q..quindi mi stia lasciando?" Dico io quasi in lacrime. Lui sospira
-"è meglio che ci prendiamo una pausa  ed entrambe abbiamo capito una cosa che è meglio essere sinceri fin da subito."
-"Okay" dico io non ho parole non riesco a parlare il mio corpo e immobile.
-"Ti prego, non rendere le cose più difficili di come non lo siano già, il tuo tradimento non riesce ad andarmi giù" dice Brian tirando la penna sulla scrivania e passandosi una mano sulla faccia per poi metterle sui fianchi.
-"mah..
-"basta!!, sono fermo su questa decisione". Mi fissa, con freddezza e determinazione.
-"Va bene allora ti auguro il meglio" gli dico. Lui si gira ma è impassibile.
-"Anche io Emily". Detto questo crollo in lacrime ed esco dal suo ufficio. Passo dal mio e prendo le cose , mentre mi dirigo all'uscita, noto alcune segretarie guardami e ridacchiare.
Sta sera sono a casa mia, sono stata licenziata e lasciata in soli neanche 10 minuti, ho perso tutto in un attimo e forse mi sto rendendo conto del mio errore.

QUALCHE MESE PIU' TARDI

Son passati alcuni mesi da quando io e Brian ci siamo divisi , io sono tornata al mio piccolo appartamento e ho aperto un'agenzia di moda la quale dirigo. Il mio pensiero non va quasi più a Brian ormai si sarà sistemato.
-"Sono contenta è venuta bene" mi dice Alison. Lei
ha deciso di lavorare con me ed è il mio braccio destro. Scott e rimasto al suo lavoro alla Miller's Corporation.
-"Oggi pomeriggio che ne dici di farci un giro alla spa? Ne abbiamo bisogno."
-"Sei sempre la solita" dico ad Alison "Ci sto".

Oggi alla Spa io e Alison parliamo del piu e meno fino a che arriva a chiedermi del mio fidanzato, almeno.. così è come lo chiamo io
-"come ti trovi con Steve" ?
-"molto bene grazie " cerco di essere più schiva che posso
-"perché non melo fai conoscere? potremmo andare una volta in discoteca tutti insieme" dice prendendo il succo a lato della vasca idromassaggio per poi berne un sorso
-"non credo sia il caso, insomma.... no no"
-"basta che si comporti bene con te, altrimenti dovrà passare su di me" poi aggiunge "sei sicura di conoscerlo bene Emily? insomma guarda con Brian, pensavi di conoscerlo e invec..
-"Adesso smettila!!" Urlo contro Alison. Lei mi fissa qualche secondo pentendosi di ciò che ha detto.
-"Mi dispiace Emily io non volevo"
-"Non fa niente" dico io uscendo dalla vasca "vado ad asciugarmi in camera"
Salita nella stanza non resisto più e mi metto a piangere pensando a ciò che avevo fatto a Brian e del perché io stessi con Steve ero ad un punto cieco non sapevo più che cosa fare. Brian era ancora nei miei pensieri.

E' sera, sono le 22.00 la notte e fredda e ha cominciato a piovere io sono su un taxi e con malavoglia sono diretta all'hotel dove mi devo incontrare con Steve, arrivata scendo ringraziando il taxi e chiudo la porta dietro di me per vederlo andare via sulla strada bagnata poi mi giro verso Steve. Un uomo di 31 anni capelli mori e occhi verde, corpo possente e alto, un uomo che lavora vicino al mio capo e sa tutte le informazioni su di me tendoni sotto ricatto.

QUALCHE SETTIMANA PRIMA

-"Signorina Mitchell?" mi chiede  un uomo davanti alla mia porta
-"Si sono io" rispondo improvvisamente preoccupata
-"Devo consegnarle questa lettera"
-"Grazie mille agente" dico io prendendola
-"lei è?" dico io gurdando curiosa lo strano signore
-"o mi scusi, non mi sono presentato Derek Milton" mi dice porgendomi la mano, sono un amico di sua nonna e mi ha lasciato la lettera da consegnarle dopo la sua morte"
-"Grazie" dico io.. "ma.. come insomma.." lui mi prende le mani
-"non adesso, domani al bar Mila alle 15.00" dice allontanandosi
-"aspetti.". dico io ma lui si gira "Alle 15.00" poi entra in macchina e sene va
-"buona giornata" dico io vedendolo allontanarsi , poi rientro in casa In fretta e furia apro la lettera e trovo una calligrafia in corsivo

\\\Cara Emily, se stai leggendo questa lettera è perché sono morta ti scrivo per dirti che non ti fu detta tutta la verità riguardo alla tua famiglia, per tutti questi anni ho dovuto mantenere il segreto ma ora è giunto il momento. Devi sapere che non sei stata l'unica figlia, con te avevi una sorella che per un motivo a me nascosto i tuoi genitori la tenevano in un altro posto. Non sono mai riuscita a conoscerla. Ti chiedo scusa se non mi sono espressa con te, ma credo di aver paura e provo vergogna per quello che ho fatto. Spero che un giorno tu possa ritrovarla e perdonarmi per averti tenuto nascosto tutto tesoro mio.
—- Con affetto tua nonna. ///
Chiudo la lettera portandomela sul petto e inizio a piangere -"non devi scusarti di niente" dico in un sussurro.

PRESENTE

-"Finalmente sei arrivata, ero stufo di aspettare" dice lui mettendo le mani in tasca e prendendo una posizione che mette in soggezione
-"Possiamo andare" dico io trattenendo le lacrime
-"La nostra suit" dice Steve entrando alla reception, il ragazzo dietro al bancone annuisce e consegna le chiavi scambiandomi uno sguardo di chi capisce tutto e notando il mio turbamento mi sorride timidamente. Ormai è diventato una routine io e Steve ci troviamo qui ogni notte  stessa ora e stessa stanza.
-"Adesso ti voglio mia" dice lui cominciandosi a spogliare
-"Ti prego," dico io -"Non ce un altro modo?"
-"Questo è l'unico modo per sapere di tua sorella" mi dice passandomi una mano ai lati della faccia per poi prendermi il collo e venire dietro di me
-"E Brian ricordati non deve sapere niente altrimenti salta tutto, ah.. no aspetta non stai più con lui" dice ridendomi da dietro ricordandomi il tradimento.
-"Sei uno STRONZO!!" dico io urlandoglielo , ma lui mi prende per il collo e mi piega facendomi cadere in ginocchio sul letto
-"NON OSARE MANCARMI DI RISPETTO!!!!! Hai capito??!! ribatte Steve dandomi una sculacciata.
-"Vedrai adesso come mela pagherai ,pregherai di non aver mai detto quelle parole" io cado a pancia in giù sul letto ormai nuda e lui si spoglia. Ho tanta paura ma non posso dirlo a nessuno.

Una vita inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora