Capitolo 8

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Brian era sulla sua poltroncina girevole quando entra la sua nuova assistente  Kate, un'altra donna che voleva andare a letto con Brian e non si risparmiava mai per provocarlo.
-"Il suo dossier riguardo all'acquisto della società Ralph" dice lei mettendoglielo con cura sulla scrivania
-"grazie," dice lui guardandola "che cosa propone"?
-"propone un incontro con te per mettersi d'accordo riguardo all'acquisto a quanto pare non gli basta la cifra proposta" dice Kate sedendosi a bordo della scrivania, accavallando le gambe e  scoprendo le sue cosce.
-"quindi la cifra non le sta bene?" Ma che cosa vuole che le dia 2milioni?" Dice lui passandosi una mano sulla faccia e sospirando
-"d'accordo, hai fissato l'incontro?" Dice appoggiando le mani sulla scrivania e sporgendosi verso Kate
-"giovedì alle 16.00 non hai appuntamenti quel giorno" Kate lo sta osservando in modo felino
-"va bene, se non accetterà non mene frega si tenga la sua società".Kate si avvicina in modo sensuale a Brian che ha le mani in tasca intento a guardare New York dalla sua grossa vetrata.
-"Non serve che urli così, devi rilassarti non ti fa bene tutto questo stress" dice passandogli una mano sul suo bicipite muscoloso, ma lui resta impassibile
-"hai ragione" dice girandosi a guardarla. Sono  così vicini che potrebbe succedere qualsiasi cosa. Brian si gira e lei le passa una mano su tutto il suo petto facendolo fare un sospiro. Kate si avvicina sempre di più fino a che non gli dà un bacio, Brian ricambia sedendola sulla scrivania e baciandola su tutto il collo, lei inarca la schiena sporgendo il seno su Brian
-"no, stiamo correndo troppo, e non è il posto adatto" dice Brian spostandosi da lei, si risistema la cravatta e va a passi veloci verso i suoi rum
-"e lei non è vero? Non riesci mai a lasciarti andare credevo fosse finita tra di voi" afferma Kate riabbottonandosi la camicetta
-"ti sbagli abbiamo preso una pausa"
-"eppure io non la vedo qui, se fosse solo una pausa non l'avresti mandata via"
-"non volevo avere più niente a che fare con lei tutto qui" Kate fa una risatina
-"fai come ti pare" ribatte Kate in tono arrabbiato -"ma non metterci troppo tempo, potrebbe sfuggirti tutto in uno schiocco di dita" dice sbattendo i tacchi per poi uscire dall'ufficio.

Oggi decido di prendermi una giornata per me è decido di andare a fare shopping insieme ad Alison Mi metto un paio di jeans attillati è un maglioncino con sopra la mia giacca e un paio di stivaletti neri. Per oggi è prevista neve ma spero che che non nevichi. Sono le 10.00 quando mi incontro con Alison
-"ciao tesoro come stai?" Mi dice venendomi incontro
-"heyyy tutto bene grazie, avevo bisogno di una giornata tra noi"
-"vedrai oggi solo shopping e mangiare schifezze" dice prendendomi a braccetto.

-"Questo ti sta benissimo" dico ad Alison mentre esce dal camerino e si mette in una posizione sensuale
-"secondo me faccio impazzire tutti" dice muovendo la mano come se fosse una zampa di gatto
-"si" dico io ridendo "fossi in te uscirei con le guardie del corpo"
-"magari, ma non posso permettermele, tu invece si" io mi rattristo perché mi fa ritornare a Brian che mele pagherebbe senza problemi, Alison si rende conto di aver toccato un nervo scoperto.
-"oddio Emily io non volevo scusa mi ero.."
-"e okay" dico io "davvero" le faccio un sorriso sforzato "ho chiuso ormai poi non sarei la persona giusta, avrebbero troppo da sopportarmi" dico io facendo tornare il sorriso ad Alison "quindi lo prendi?"
-"non so sono un po' indecisa"
-"secondo me è troppo scoperto" dico io accavallando le gambe e guardandola da davanti
-"parla la signora" mi dice guardando le borse
-"il mio almeno ha la schiena coperta"
-"va bene" dice Alison "prendo solo i jeans e la borsa" poi usciamo e si dirige alla cassa.
Uscite fuori ha cominciato a nevicare, così abbiamo deciso di andare in un bar lì vicino a prenderci qualcosa
-"ti va di venire a pranzo con me?" Dice Alison sorseggiando il suo cappuccino
-"no scusami, grazie dell'invito ma sta sera ho una cosa da fare"
-"qualcosa più importante di me?" Dice con un tono ironico
-"lo so mi dispiace ma devo andare a fare una visita"
-"va bene, sei sicura che vada tutto bene? Ti vedo che stai male" mi dice mettendomi una mano sulla mia
-"si è solo che sto un po' male"
-"se è per quello di prima"
-"no no è il tutto in generale" lei mi sorride amorevolmente
-"va bene se posso aiutarti in qualche modo"
-"lo so grazie stai facendo tanto"  Finiamo i nostri cappuccini parlando di altro.
Sono le 19.00 quando mi incammino per andare a prendere un taxi ma nessuno si ferma così comincio ad incamminarmi. Dopo un po' di strada alzo lo sguardo e noto  una limousine parcheggiata, poi un uomo appoggiato che è intento al telefono, lo riconoscerei tra mille. È Luke, l'autista di Brian.
Come se sentisse il mio pensiero si gira verso la mia direzione
-"Emily" dice mettendo via il telefono
-"ciao" dico io un po' in imbarazzo
-"come stai è da un po' che insomma"
-"o si io sto bene grazie, stai aspettando Brian"?
-"si dovrebbe essere fuori a minuti, ha una cena d'affari"
-"come sempre" dico io a bassa voce
Poi lo vedo improvvisamente serio e stupita giro lo sguardo. E' lui l'uomo che mi ha ferita così come amata tanto da far andare in subbuglio ogni parte del mio corpo. Il cuore mi batte fortissimo e sento improvvisamente un caldo, ma è l'effetto di Miller. È elegante e sexy come sempre, dopo aver sceso le scale i nostri sguardi si incontrano e durano come se fosse un eternità ma non riesco a decifrare il suo sguardo.
-"Signore" dice Luke aprendogli immediatamente la portiera. Ma fa un cenno dicendogli di aspettare
-"Cosa ci fai qui?" Mi dice tendendo le distanze
-"niente, ero solo di passaggio e mi sono fermata a salutare Luke" dico io senza il coraggio di guardarlo
Brian sta per dirmi qualcosa quando la voce di Kate ci interrompe 
-"Brian siamo in ritardo" dice lei avvicinandosi per portarlo con lei
-"si adesso entra in macchina e aspettami" dice in tono freddo. Kate seccata si gira senza neanche guardarmi e va alla macchina sbattendo i suoi tacchi e entrando nella limousine
-"vedo che ti porti compagnia"
-"è solo affari" dice lui cercando il mio sguardo
-"già a me non mi hai mai portata" dico io fissandolo
-" perché stasera ne ho bisogno"
-"certo che stupida" dico alzando le braccia e guardando altrove "ora vado, non vorrei farti fare tardi" . Lui non dice niente ma appena mi volto mi chiama
-"ti do un passaggio io" dice prendendomi per il braccio "Luke portiamola a casa" io cammino al suo fianco poi mi preme con delicatezza la schiena per farmi entrare. Lui si siede vicino a me mentre Kate è difronte a noi. Poi batte sul vetrino separatore e la macchina si muove. Per tutto il viaggio non parla nessuno ma sento che Brian mi sta osservando , mente Kate mi sta fulminando con lo sguardo. Il telefono di Brian squilla e quando risponde l'atmosfera è più rilassata dato che lui e concentrato sulla chiamata. Quando arriviamo a casa mia lui è ancora al telefono ma Luke apre la portiera distogliendo Brian dalla chiamata. Mi porge uno sguardo mentre scendo ma quando mi giro lui sta guardando dal finestrino opposto.
-"grazie Luke buona notte"
-"notte Emily" poi li vedo andar via ed entro nel mio appartamentino.

Brian era nel suo Jet diretto in Giappone, stava andando al funerale di Isamu Mori. Ancora non riusciva a credere che suo padre lo avesse ucciso a causa delle rivalità tra le  due mafie.
-"foglio di puttana mela pagherai" dice Brian bevendo il suo champagne accompagnato da alcuni spuntini. Si era ripromesso  di sterminare la mafia russa, ma significava tornare ai tempi in cui era un uomo spietato freddo, e cattivo che non avrebbe risparmiato nessuno. Ma successivamente il pensiero andò ad Emily e pensó che aveva fatto bene a tenerle nascosto tutto perché potevano usarla come distrazione e punto debole.
Erano le 16.00 del pomeriggio e Brian si stava vestendo nell' hotel per andare al funerale.
Portava dei pantaloni neri con una cintura altrettanto elegante, un maglioncino dolcevita in cashmere nero che mette comunque in evidenza il suoi pettorali muscolosi, prende il suo Rolex e lo mette al polso sopra il tutto mette il cappotto a doppio petto nero.
-"signore siamo pronti" dice un uomo dell'organizzazione.
-"va bene andiamo" dice Brian uscendo insieme allo scagnozzo.
Brian era insieme all'organizzazione in piedi davanti alla tomba ancora aperta di Isamu, aveva voluto una sepoltura davanti alla sua villa e nella quale stava l'intera organizzazione.
-"amen" dissero tutti in coro.
Alla chiusura ogni membro si inchina e bacia la tomba come una sorta di rituale Brian si allontana osservando la situazione. Successivamente un uomo dell'organizzazione si avvicina con cautela e si mette davanti a Brian per presentarsi.
-"sono Shiro, il braccio destro di Isamu" gli dice porgendogli la mano
-"non ho chiesto di presentarti" dice Brian restando fermo sul posto. Lui colto alla sprovvista cerca di riprendere il controllo
-"posso capire lo sconforto" dice l'uomo schiarendosi la gola prendendo coraggio "ma volevo proporle un accordo" Brian lo guarda come se fosse interessato
-"sembra una buona proposta" dice Brian sorridendo in modo stronzo
-"entriamo in casa, ne parleremo nel mio ufficio" Brian inizialmente esista ma curioso segue Shiro.

Una vita inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora