Durante il viaggio da casa – aeroporto non apro più bocca. Arrivati nell'aeroporto saliamo sul suo jet; una volta decollati Brian apre il suo computer e si serve un po di champagne
-"Per quanto hai ancora intenzione di tenermi il muso?, non ti facevo così bambina"
-"hai fatto l'ingiusto, non mi hai dato il permesso di festeggiare una cosa a cui tenevo, pensi solo al tuo lavoro, non tene importa degli altri, vorrei che tu capissi a volte. "
-" che cosa dovrei capire!, i tuoi comportamenti infantili?! Stai lavorando, sei la mia assistnete, pensavi di girarti i pollici o passare il tempo a scopare?"
-"allora è questo che pensi di me" dico in lacrime
-"si, comportati da adulta" mi dice sostenendo il mio sguardo con aria di sfida.
Non ci credo,ora comincio davvero a piangere e lui non vuole ascoltarmi, non gliene frega niente, mi alzo di scatto e gli volto le spalle andandomene
-" dove pensi di andare" mi dice trattendnomi per un braccio
-"lontana da te, lasciami stare"
-"come ti permetti di rispondermi cosi?"
-"ti ho detto di lasciarmi!" alzo l'altro braccio per difendermi ma lui melo blocca
-"mi stai facendo arrabbiare, ho i nervi a fior di pelle, smettila subito"
-"allora lasciami andare" gli dico in lacrime sfinita. Lui molla presa
E buio ormai sono circa l'01.00 e siamo in un bel hotel di Tokyo. Io e Brian non abbiamo più parlato tanto, ha tenuto un tono freddo e distaccato e io ho fatto lo stesso. Prendiamo una suit di lusso. Entrati Braian si toglie la giacca del completo si allenta la cravatta e poi si reca nel minibar a bere un po di scotch. Non lo degno di uno sgardo e vado in camera. Dopo pochi minuti mi raggiunge e chiude la porta dietro di lui
-"cosa ci fai qui?"pensavo lavorassi" dico io in lingerie
-"volgio risolvere, ma a modo mio"
Si avvicina a me e mi prende con forza i fianchi spingendomi sul letto
-"che cosa stai facendo?" dico in posizione supina
-"mi prendo ciò che è mio, e poi ho in mente due cosette per ricordarti chi comanda.
Si sbottona i polsini, mi prnde i polsi e meli lega con la sua cravata immobilizzandomi alla testiera del letto, mi spalanca le gambe con forza e inizia ad usare la lingua come solo lui sa fare, facnedomi gemere e tremare; si solleva mi chiude le gambe e con un gesto deciso mi capovolge di schiena, sono bloccata poi mi solleva i finchi mettendosi comodo e al suo livello di bacino, prima di entrare dentor di me, si struscia un po facendomi snetire la sua virilità di marmo e imponenza; dopo un gioco di dita entra dentro di me, e inizia con colpi decisi sempre più veloci, tendomi ferma il più possibile. I suoi colpi sono così decisi e profondi che mi toglie il respiro, mi da un piacere così intenso da farmi piangere. I placa, mi libera i polsi e mi gira verso di lui. Mi guarda intsamente con il suo petto respirando in modo affaticato ma controllato, sorride compiciuto e io distolgo lo sguardo inmarazzata
-"non vergognarti di me, volgio sentirti come stai facnedo adesso,
-"mi stai facendo male"
-"ma lo puoi sopportare, mischiato al piacere è unesperienza unica"
Purtroppo ha ragione, è così bravo nel sesso, dolore e piacere, lento, veloce, delicato e rude.
-"come lo sai"?
-"vedo che non ti sei anora placata, cosa altro devo fare con te" lo guardo ocn occhi pieni di desiderio respirando ancora in modo molto affannto. Lui mi sorride in modo beffardo, mi sommerge con il suo corpo entrandomi dentro e concludendo finalmente l'atto.
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Una vita inaspettata
RomanceEmily Mitchell ha 26 anni. Vive in un piccolo quartiere di Houston,in un piccolo appartamento, ha finito L'Università. Ha perso i sui genitori in un incidente , e da allora vive con sua nonna, conduce una vita un po difficile aiutandola in casa di...