capitolo 11

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Luke era nel bagno che si stava estraendo il proiettile dalla gamba. Era riuscito a non incontrare nessuno ne all'uscita ,ne al ritorno nell'hotel. Dopo averlo estratto si guardò allo specchio e pensò a Emily, di come gli fosse sfuggita e non era riuscita a salvarla. Mentre era immerso in questi pensieri un bussare alla porta lo interrompe. Si mette una garza temporanea tenendola con la mano e zoppicando va verso la porta. Sapeva chi era.
-"Brian io.." ma lui entra con i suoi due uomini e vedendo Luke sanguinare
-"Dov'è Emily"? dice Brian guardandosi attorno
-"l'ha presa Ivan, ho provato a fermarla ma uno dei suoi uomini mi ha sparato" dice Luke andando nel bagno.
-"ti avevo dato un semplice compito" dice Brian freddo e con un tono che si è sentito forse per metà corridoio.
-"Lo so ma è andata via stanotte senza che io mene accorgessi, deve essere riuscita a passare dalla reception con una scusa" Luke si medica la ferita e  la richiude, si mette un paio di pantaloni puliti ed esce dal bagno. Era stato un militare, sapeva come chiudersi una ferita creata da un'arma da fuoco.
-"Come facciamo adesso?" dice Brian sedendosi sul divano
-"So dove si trova" dice Luke portando due bicchierini con dello scotch.
-"Continua" ribatte Brian prendendo il liquore. Era talmente arrabbiato e spaventato che era impassibile, non riusciva ad agire.
-"Sono riuscito a tornare alla macchina e gli ho seguiti. Sono sempre stati qui in Inghilterra." Brian impreca, lanciando il bicchierino di cristallo per terra e sbattendo i pugni sul piccolo bancone.
-"quanti sono?"
-"Non ne ho idea, ma stanno in una villa più o meno come la nostra non so quanti potrebbero essercene li dentro." Brian guarda i suoi uomini per poi tornare con lo sguardo su Luke
-"Bene, allora raduniamo gli altri,  e li uccideremo tutti."
-"Brian, non dimenticarti che li dentro ci sono delle donne,  tra cui Emily e Piper. Dobbiamo agire con cautela" dice cercando di calmare la sua ira.
-"Si ma le prostitute le tengono tutte in un posto,  la mia Emily, cel'ha lui." si ferma e guarda Luke quasi in lacrime. "io.., mela riprenderò a tutti i costi, e quando lo vedrò , non avrò un briciolo di pietà." Prende le sigarette e si dirige all'aperto per fumare.

Stava diventando davvero fuori controllo, mai avrebbe pensato che una donna potesse fargli un effetto del genere. Lui è sempre stato il play boy, ricco,affascinante, tuttavia con il suo passato e con la morte di sua madre non voleva avere nessun rapporto affettivo con le donne, solo sesso. Era un'altra delle sue regole. Non aveva più intenzione di soffrire, per questo voleva storie di alcune notti o se duravano di più; resisteva appena un mese perché non cela faceva. Ma Emily lo aveva cambiato e lui lo sapeva, per questo avrebbe fatto di tutto per riprendersela.
-"Come sai che cel'ha lui?! dice Luke fermando Brian e distogliendolo da quelle riflessioni.
-"perché lo conosco" ribatte accendendo la sigaretta
-"Dobbiamo agire in un altro modo" Luke si sposta passandosi una mano sui capelli e Brian si gira
-"No!! faremo come dico io"
-"Allora non vuoi proprio ragionare, CAZZO"!!! non capisci che se agiamo in quel modo di sicuro qualcuno dirà a Ivan che siamo li e prenderà provvedimenti, manca anche a me Emily, ma facendo in quel modo non la aiuteremo." cala il silenzio per qualche secondo.
-"e allora come facciamo"?? dice Brian cercando di mantenere la calma. 
-"Beh! per prima cosa dobbiamo capire come e fatta la villa e dove andare" Brian da uno sguardo a Lazar, aveva già capito tutto.
-"Lazar, sai cosa fare" dice Brian.
-"certo signore, vuole che chiami gli altri"? dice con tono sicuro fissando Brian
-"no grazie, ci penserò io" dice facendo un cenno con la mano di andare.
-"Molto bene signore". fa un leggero inchino e lascia la stanza.
erano circa le 15.30 quando Lazar rientra all'hotel.
-"non e tanto grande, ha tre piani con circa 6 stanze l'uno"
-"sei riuscito ad entrare?" dice Brian uscendo dal piccolo salotto
-"Si, diciamo che la persone che cerca aiuto perché si e infortunata funzione sempre" dice facendo una risatina. Brian si mette le mani in tasca e fa un piccolo sorriso guardando un secondo a terra.
-"ottimo lavoro Lazar, non mi deludi mai" poi le offre un bicchiere di scotch, e si siedono sul divano discutendo sul dafarsi. Brian sapeva di avere affianco due persone che avrebbero dato la vita per lui, erano due uomini di fiducia, che erano stati messi alla prova più volte e non lo avevano mai tradito, erano loro che prendevano gli ordini da Brian e li facevano eseguire. Luke invece era la sua guardia del corpo fidata, si confrontava sempre con lui e lo appoggiava in ogni cosa che faceva. Passarono quasi l'intero pomeriggio ad organizzarsi.
Per quanto Brian pensasse ad Emily, doveva concentrarsi e tenere i nervi molto saldi.

Mi sveglio tutta intorpidita, non capisco dove sono e fatico a vedere. Sono in un letto senza lenzuola, davanti al letto ce un lungo corridoio. Cerco di alzarmi ma ho le mani legate, alzo la testa e vedo delle manette legate alla traversa orizzontale del letto. Non è tutto,noto che sono in intimo.
-"aiuto!!, hey, c'è qualcuno"? urlo, ma sento solo dei brusii di voci di ragazze, poi sento qualcuno avvicinarsi.
-"Ti sei svegliata finalmente, c'è qualcuno che vuole vederti" è lo stesso uomo che mi ha rapita
-"Che cosa vuoi da me, lasciami andare" cerco di dimenarmi con le gambe ma senza successo,"ridammi i miei vestiti" dico, guardandolo in faccia.
-"Non ti serviranno per dove ti sto portando ora" poi tira qualcosa fuori dalle tasche.
-"ti prego lasciami andare, non farmi del male ti scongiuro" lui si mette a ridere.
-"Io non ti faccio niente, anche se vorrei tanto," fa una pausa e poi osserva il mio corpo "eseguo gli ordini di Ivan, ci rimetterei la vita se provassi a farti qualcosa quindi stai tranquilla" prende la chiave e mi libera dalle manette.
-"e da Ivan che mi porti?" dico
-"Esatto, questo posto ti è temporaneo dovresti sentirti fortunata" mi alzo lentamente ancora stordita dalla botta sul lavandino.
-"so che non proverai a scappare" mi dice porgendomi la mano "sei abbastanza intelligente da capire che cosa ti succederà se mentre ti scorto da Ivan tenterai questa mossa. Mi alzo e le do la mano. Mi porta attraverso il corridoio fino a giungere ad una porta, dove di seguito vedo degli uomini. Mi blocco sul posto.
-"Muoviti!" mi ordina
-"Non passo davanti a tutti quegli uomini" dico accarezzandomi una spalla in segno di imbarazzo
-"Hanno già visto donne in intimo e anche nude, non sei una novità qui, questa è normale" lo guardo non sapendo cosa fare, ha una mano ferma sulla maniglia e con l'altra  guarda l'orologio
-"Muoviti a Ivan non piace aspettare" poi mi da un leggero colpo sulla testa incitandomi a continuare. salgo delle scale per poi arrivare su un pianerottolo  a cerchio, illuminato dalle enormi finestre della villa. Il pavimento è di marmo bianco, con tappeti e design moderni, noto che davanti a me ci sono tre scalinate, ma l'uomo mi scorge in quella di mezzo che porta al piano superiore. Arrivata in cima le scalinate poste ai lati si uniscono nel corridoio superiore che conducono ad un'altro piano. Non ci fermiamo a quel piano, ma continuiamo a salire. Mentre lui mi dirige alla stanza di Ivan, vedo che alcuni uomini mi guardano e altri no. Aveva avuto ragione.
Bussa alla porta aprendola poco dopo ma dentro non c'è nessuno.
-"Signore gliel'ho portata" dice l'uomo
-"Grazie" dice una voce un po lontana. L'uomo lascia la stanza. Dopo pochi minuti vedo Ivan uscire da una stanza e venire verso di me
-"Emily, quanto tempo". fa una risatina. "finalmente sei di nuovo mia" dice allacciandosi la vestaglia
-"Non sono mai stata tua"
-"Davvero?, eppure da come ti sei concessa a me l'ultima volta mi hai dato la sensazione, ma...." si ferma muovendo l'indice verso di me "ti ho lasciata andare troppo presto"
-"Perché sono qui"?
-"sei proprio come tua sorella, sempre a fare domande" il respiro mi si ferma per un secondo, e mi sale della rabbia pensando a Piper
-"Dov'e mia sorella"!! alzo la voce
-"tua sorella sta bene, ma non è di questo che voglio parlarti vedi tu mi servi, perché Brian verrà di sicuro a cercarti e io lo accoglierò come un vero sopite" ha un sorriso sfottente. "se quella notte avessi saputo che eri la sorella di Piper saresti diventata un altro tipo di donna"
-"Come hai saputo di me e  Piper"
-"Beh..!! sono un mafioso, vengo informato di tutto e su tutto, diciamo che ho i miei metodi e poi... lei mi ha parlato di te" si avvicina, e si inchina alzandomi il mento con il suo indice
-"Vuoi sapere cosa mi ha detto"? io annuisco con due lacrime che mi scorrono lungo le guance. Sono in una situazione surreale, vorrei tanto credere che sia un sogno ma non lo è. Mi sento davvero umiliata e in imbarazzo, non oso riflettermi allo specchio appoggiato al muro.
-"telo farai raccontare da lei, beh!! almeno che tu esca da questa stanza" fa una risata davvero cattiva.
-"Ti senti bravo vero? Brian ti ucciderà e a quel punto non riderai più" Mi arriva un ceffone che mi fa gemere per qualche secondo, trattengo le lacrime per non dargli soddisfazione.
-"non mancarmi di rispetto, solo perché siamo andati a letto una volta non vuol dire un bel niente, mi portano tutti rispetto qui e tu non sei nessuno per non portarmelo" Poi si toglie la vestaglia e si infila un paio di pantaloni con una camicia. "bene, mentre aspetto il mio caro figlio ti porto a far compagnia a tua sorella, sono di ottimo umore stamattina hai fortuna.

Una vita inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora