Continuai a camminare fino a quando non mi si presentó davanti il grande cancello di ferro. Non era cambiato nulla, sempre uguale.
Naturalmente non potevo sperare che da un giorno all'altro sarebbe successo qualcosa di paranormale, ma comunque speravo fosse meno spaventoso.
Non sapevo con certezza come ero riuscita a trovarlo, ma alla fine ci ero riuscita. L'orologio del mio cellulare segnava le sette e mezza del mattino, segno che era da un bel po' che camminavo in quel bosco.
Presi un profondo respiro e mi inoltrai nel cimitero. Lo scenario di quelle lapidi mi procuró un birivido lungo la schiena. Fu talmente forte da contagiare anche il resto del corpo. Sentivo la pelle d'oca ovunque, ma nonostante le mie gambe, e ogni mio singolo muscolo corporeo, mi stessero pregando di andarmene, non riuscivo a muovermi, convinta di dover restare lí.
La mia convinzione non era una delle cose migliori che avevo, mi portava a fare anche le cose peggiori, ma non riuscivo a reprimerla. Era una cosa naturale. Non dovevo nemmeno sforzarmi.
Cominciai a camminare tra quelle lastre di marmo, osservandole attentamente. Erano tutte uguali, prive di foto e con poche informazioni.
La cosa piú brutta da leggere erano le cause di morte. C'era chi era morto perchè schiantato contro gli scogli -e il pensiero di aver provato le stesse sensazioni di quel ragazzo mi fece star male, c'era chi era morto perchè caduto dalle scale, chi per infarto e c'era anche qualcuno che si era impiccato.
Mi venne da pensare alla morte di mia madre. Quando le avevano diagnosticato la leucemia ancora non ne capivo il vero significato e quanta sofferenza potesse portare. Mia madre era una donna forte e aveva sempre cercato di nascondere il tutto, le era sempre riuscito bene. Solo negli ultimi mesi, prima di morire, aveva perso la sua grande forza di volontá, cosí come la voglia di vivere e combattere.
Sentii gli occhi diventare lucidi. Li asciugai con il dorso della mano e mi fermai ad osservare una lapide.
L.T.
↑ 24/12/91
↓ 26/01/14- Dissanguamento.
f.v. 8
Sgranai gli occhi, accucciandomi davanti a quella lapide, osservandola. Era un ragazzo ed era morto dissanguato. Mi chiesi come fosse possibile una cosa del genere.
Mi sporsi in avanti, pulendo un po' quella lapide con le dita, allontanando le piantine. La sfiorai solamente e nella testa iniziai a vedere un ragazzo, chiuso in bagno. Non distinguevo nulla, sapevo solo che davanti a lui c'era uno specchio.
Sentivo la sua paura e i suoi polsi bruciare. Iniziai a sentire i miei polsi andare in fiamme. Vedevo il sangue di quel ragazzo per terra, insieme a dei grossi pezzi di vetro.
Mi portai le mani attorno alla testa, urlando. Sentivo i miei polsi bruciare, sentivo la testa girarmi e sentii come se un liquido caldo stesse colando dalle mie vene.
Mi sentivo le braccia umide e sentivo il corpo abbandonarmi.
Riuscivo a sentire il dolore, mentre le mani cominciavano ad addormentarsi. Avevo la nausea e iniziai a vedere sfocato, mentre la sensazione del sangue che usciva dai miei polsi si faceva sempre piú forte, pesante, opprimente.
Urlai una seconda volta, prima di accasciarmi a terra, sentendomi morta per la seconda volta.
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Quando riaprii gli occhi urlai, portandomi istintivamente le dita sui polsi. Durante quel periodo di... non sapevo definire nemmeno io in che stato mi trovassi, ma avevo continuato a sentire i polsi bruciarmi, insieme al sangue scendere lungo le braccia per ricadere sulle dita e lungo il mio corpo.
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Rocksville
Fanfiction"Nessuno esce vivo da Rocksville. Loro cercano sempre spiriti da aggiungere alla collezione e tu, Dana, saresti perfetta. Loro vogliono te." "Loro chi, Harry?" "Non tutti gli spiriti sono buoni, Dana e i Rocks sono i peggiori."