Seventeen.

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Sospirai, scendendo dal letto di camera mia. In quel mese non era cambiata di molto, anzi. L'unica cosa di diverso era il colore delle tende e del copriletto, per il resto era sempre uguale, specialmente il disordine che regnava sovrano.

Non ero mai stata una ragazza ordinata, anzi, preferivo vivere circondata da fogli e vestiti sparsi, piuttosto che dal nulla.

Naturalmente mia madre non era mai stata molto felice di questo mio vizio, ma alla fine non faceva molto per obbligarmi a risistemare le mie cose; sapevo le piacesse vedere i miei giocattoli sparsi per il salotto.

Mi passai una mano tra i capelli, sospirando. In quel mese non era successo nulla di entusiasmante, se non per il fatto che fossi riuscita a parlare bene con il resto del gruppo e cercare di chiarire bene su cosa fossi. Avevo cercato di ignorare il piú possibile l'argomento Dana Qualcuno Ti Vuole Morta E Forse Tuo Padre È Un' Ombra Assassina, concentrandomi sullo scoprire cosa fossi io.

Anche Carly, a distanza, una volta aver scoperto dalla sottoscritta il tutto, si era messa a fare ricerche su persone del mio tipo. L'unica soluzione possibile era il fatto che io potessi essere una Medium, ma la cosa mi suonava ancora abbastanza strana, cosí come il fatto di vivere in una cittá di soli spiriti, tanto quanto stessi uscendo con uno di loro.

Harry era l'unico punto fermo in quella situazione. Avevamo iniziato a frequentarci come una coppia e ormai mi ero abituata alla temperatura del suo corpo e alla sua continua paura. Aveva paura che il mio "potere" -anche se non mi piaceva definirlo tale-, potesse svanire di colpo e lui non riuscisse piú a toccarmi.

Anche se cercavo di nasconderlo, persino io provavo la sua stessa paura, ma la paura maggiore era quella di restare da sola con mio padre, nonostante lui fosse poco presente e non sospettasse di nulla.

Cercavo sempre di evitare i Rocks, sperando di non dover morire da un secondo all'altro. Quella sensazione mi opprimeva sempre di piú, ma Harry era sempre presente.

Presi dei vestiti dall'armadio un paio di jeans, una canotta e un cardigan di lana, abbastanza largo e lungo. Con l'arrivo di marzo la temperatura si era abbassata lievemente e, fortunatamente, non ero ancora stata costretta a portare la giacca, la sciarpa e il berretto di lana, concedendomi anche di abbandonare i maglioni troppo pesanti.

Mi rifugiai in bagno, mi lavai e mi vestii, ancora indecisa su cosa fare durante la giornata. Non avevo piú messo piede nel cimitero, troppo spaventata di vedere altre morti se solo mi fossi azzardata a toccare qualche lapide, cosí come avevo evitato lo studio di mio padre, sebbene fossi ancora curiosa di scoprire cosa fosse nascosto nel cassetto sulla sinistra della sua scrivania.

Scesi al piano inferiore, sussultando nel trovare mio padre appoggiato contro il tavolo della cucina. Beveva tranquillamente il suo caffè, sfogliando le pagine del giornale sul suo I-pad.

"Buongiorno" disse, notando la mia presenza senza nemmeno alzare lo sguardo. Mugugnai qualche cosa e mi diressi verso la caffettiera, mettendo su un po' di caffè per me. Necessitavo di svegliarmi e il caffè era l'unica cosa in grado di farlo, insieme ad una sigaretta.

Sentivo l'ansia opprimermi, insieme alla presenza di mio padre in quella stanza. Non volevo vederlo, ma quando incrociavo il suo sguardo, l'idea che volesse uccidermi cominciava a frullarmi in testa. Continuavo a ripensare ai fascicoli nel suo studio, all'ombra che avevo visto in casa il primo giorno, al mio tentato suicidio e a tutti gli avvenimenti del primo mese a Rocksville.

Mi portai una mano tra i capelli, sentendomi quasi male al pensarci. Naturalmente il nascondere tutto non serviva piú di tanto, anzi, peggiorava solo la sitazione.

"Hai programmi per oggi?" chiese, fissandomi. Scossi la testa, evitando il suo sguardo per paura che potesse farmi qualcosa.

"Non ti vedi con quello della 13?" chiese. Sicuramente sapeva di me e di Harry, sicuramente sapeva di quello che ero io, ma non sapevo se avesse capito anche il fatto che io fossi a conoscenza del resto. Deglutii velocemente. Mi infastidivo troppo quando si parlava di Harry e lui non c'era.

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