Twenty one.

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Louis si passó entrambe le mani sul volto, sbuffando. "Ho detto che dobbiamo chiamare Harry, deve saperlo!" urló, esasperato dalle lamentele di Niall. Liam si alzó dalla sedia, affiancando Tomlinson per posargli una mano sulla spalla e tranquillizarlo.

"Concordo con Louis. Deve sapere il tutto e sicuramente sará l'unico in grado di convincere Dana nel fare il tutto" sospiró Carly, sistemandosi il vestito che aveva iniziato a starle scomodo. Zayn annuí, estraendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni violetto.

"Allora? A chi il piacere?" chiese, ammiccando con disinvoltura. I ragazzi si guardarono tra di loro, imbarazzati e consapevoli che nessuno di loro avrebbe avuto il coraggio di rivelare il tutto ad Harry.

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Sorrisi tra me e me, poggiando la testa sulla spalla di Harry. Era troppo alto e per quello l'avevo costretto ad abbassarsi di qualche centimetro, seduti su quella duna di sabbia ad osservare e ad ascoltare l'oceano, tranquillo e di compagnia. Mi piaceva stare con Harry, magari in silenzio, ma sentire che era lí con me, nonostante fosse una spirito.

Mi piaceva poter avere contatti con lui.

"Sai, non è mai stato cosí tranquillo questo posto come ora" sussurró, gettando la testa all'indietro, assaporando una boccata d'aria salmastra. Mi accesi una sigaretta, per poi indirizzare lo sguardo su di lui.

"Vieni qui spesso?" chiesi. Lui annuí, grattandosi il naso.

"Frequento questo posto tanto quanto frequento il cimitero" sorrise e mi chiesi per quale motivo fosse cosí masochista. Se mi fossi trovata nella sua condizione, molto probabilmente non sarei riuscita nemmeno a muovere due passi all'esterno, figuriamoci visitare, con cosí tanta frequenza, il luogo in cui ero morta e il luogo in cui ero sepolta.

Scossi la testa, scacciando quei pensieri. Alla fine qualcuno mi voleva davvero morta e il pensarci mi faceva quasi star male.

"Harry... cosa facevi di bello, prima di arrivare a Rocksville" chiesi. Harry mi guardó sorpreso. Sapevo mi aveva giá raccontato della band e del resto, ma volevo sapere se aveva una ragazza, chi erano i suoi migliori amici e come passava le giornate, o come si pagava gli studi.

"Avevo una band e lavoravo in una panetteria; non era nulla di emozionante, ma era bello ed ero felice. Stavo per fidanzarmi ufficialmente con una ragazza, ma lei mi ha lasciato... non mi piace parlare molto della mia vita prima di Rocksville" disse, forzando un sorriso e capii di essere stata troppo invadente e scortese. Abbassai lo sguardo, dispiaciuta.

"Non volevo..." sussurrai, scostandomi una ciocca dal viso. Harry rise, alzandomi il mento con due dita e costringendomi a guardarlo negli occhi.

"Dana, non devi preoccuparti. È normale che tu voglia sapere e sappi che un giorno, spero molto vicino, potró raccontarti tutto" disse, per poi posare le mie labbra sulle sue, in un lento e dolce bacio. Mi sentii sollevata. Potevo solo immaginare quanto fosse difficile quella situazione e molte volte cercavo di non chiedergli nulla, ma altre sembrava quasi difficile trattenermi dal chiederglielo. Nel venire a sapere che prima di Rocksville era fidanzato, mi sentii quasi male, ma non potevo permettermelo.

Anche io prima di Rocksville, prima di Harry, avevo una mia vita, nella quale includevo anche Isaac. Sorrisi lievemente e presi la sua mano, intrecciando le mie dita con le sue, lentamente, accarezzandogli il dorso della mano con il pollice, come lui era solito a fare con me.

"È bello questo posto" sussurrai, senza distogliere lo sguardo dalla distesa d'acqua davanti a me. Cominciai a sentire un brivido percorrermi la schiena, quando spostai lo sguardo verso la scogliera. La parte piú alta di quella parete rocciosa sembrava quasi brillare sotto il riflesso lunare e, per un momento, mi sembró quasi di vedere una figura su di essa. Socchiusi gli occhi, cercando di aguzzare la vista e capire meglio cosa stesse succedendo.

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