Jimin fu il primo a svegliarsi la mattina seguente. Era Venerdì presto, l'allarme ancora non aveva suonato. Prima che potesse, prese velocemente il suo telefono dal comodino per spegnerlo. Jungkook aveva bisogno di una pausa dalla realtà per un giorno.
Jimin guardò attentamente nel lato del letto per studiare il ragazzo addormentato. Sembrava stesse dormendo pacificamente, ad eccezione del leggero acciglio delle sue sopracciglia. Sembrava ancora più piccolo mentre dormiva, nessuna stanchezza o dolore si mostravano. Jimin passò piano il pollice sul livido del minore, per poi sorridere vedendolo rilassato.
Si staccò lentamente, non volendo svegliare il ragazzo, prima di alzarsi dal letto e di camminare silenziosamente verso la porta della sua camera. Poteva sentire qualcuno che canticchiava sotto in cucina e sospettò fosse sua madre mentre preparava la colazione.
Corse di sotto, sbadigliando mentre raggiungeva la cucina. Vide sua mamma che preparava i pancake, canticchiando le canzoni in radio.
Andò verso di lei dandole un piccolo bacio sulla guancia, mormorando un piccolo "buongiorno eomma" prima di sedersi. Si servì un bicchiere di aranciata, la bevanda fredda svegliandolo un po' di più. Decise di avvisare la mamma del ragazzo.
"Eomma?"
"Si, Jimin-ah?"
"Il mio amico è rimasto a dormire questa notte. L'ho visto mentre stavo camminando a casa e non volevo andasse a casa tutto solo così tardi di notte, quindi gli ho offerto di restare. Va bene?"
Jimin non voleva dire la vera ragione dell'aver ospitato Jungkook, sicuramente il minore non avrebbe apprezzato che qualcun'altro sapesse della sua vita.
"Certamente, Jimin-ah. Che amico era comunque? Taehyung? Hoseok? Ricordo mi avevi detto che ballava anche lui, si stava probabilmente allenando come te."
"Nessuno dei due eomma. Il suo nome è Jungkook, siamo diventati amici solo recentemente." Disse Jimin, sperando che la madre non chiedesse come lo fossero diventati.
"Um.. Eomma?"
"Si?"
"Jungkook.." iniziò a dire, prima di schiarirsi la gola e ricominciare, "Jungkook, stava camminando a casa ieri notte e un ragazzo.. diciamo gli è andato addosso? Bhe, voleva dei soldi da lui penso, ma Jungkook non ne aveva, stava tornando a casa da scuola. Quindi lo ha colpito. L'ho visto da solo dopo, per questo l'ho portato a casa con me. Quindi..cioè non chiedere della sua ferita, stava tremando quando l'ho trovato."
Jimin si sentì in colpa per aver mentito a sua madre, ma era per il bene di Jungkook, che non aveva bisogno di essere sommerso dalle domande della madre.
Appena finì la frase, il ragazzo più piccolo entrò timidamente nella cucina con uno sguardo incerto e un po' terrorizzato. I suoi capelli viola erano arruffati, occhi ancora un po' chiusi dalla forte luce del mattino. Jimin lo trovò completamente adorabile, anche con il livido formatosi.
Gli fece un sorriso rassicurante prima di fargli cenno di sedersi accanto a lui, posando una veloce occhiata verso la madre, supplicandole di non fare domande al minore. Jungkook camminò velocemente verso il tavolo sedendosi, lo sguardo rivolto a terra.
"Tu devi essere Jungkook!" La madre disse, "sono la madre di Jimin. Spero che mio figlio sia stato bravo, hai avuto una dormita confortevole?"
Jungkook annuì esitante alla donna, la guardò nervosamente prima di rivolgere di nuovo gli occhi verso terra.
"Non devi essere timido intorno a me Jungkook-ah, non mordo. Vorresti dei pancake? O dei waffles?"
Jungkook guardò Jimin per aiuto, non sapendo per quanto potesse continuare ad annuire prima che facesse delle domande.
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Silent voice ·| Jikook Fic |·
FanfictionJimin è un ordinario, simpatico adolescente che spende i suoi giorni con la sua amorevole famiglia e i suoi amici idioti. Jungkook è muto, la sua vita il completo opposto di quella di Jimin. Cosa succederà quando i loro mondi si incontreranno? Jimin...