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Tenuto dentro senza nessun raggio di sole, a volte un'ombra vince

Jimin si stava prendendo cura delle ferite di Jungkook, pulendole gentilmente per minimizzare il dolore. Erano seduti sul letto di Jimin, il kit medico tra di loro. Poteva percepire che il minore fosse in un mondo tutto suo, occhi vaghi e senza espressione mentre Jimin toglieva il sangue dalle sue labbra. Smise di pulire i tagli di Jungkook per un minuto, tenendo semplicemente il mento del ragazzo tra il suo pollice e indice per farlo guardare dritto nei suoi occhi.

"Stai bene?"

Jungkook si chiese come Jimin potesse leggerlo così chiaramente, anche se lo conosceva da un corto periodo di tempo. Non voleva che si preoccupasse più di quanto già lo era , quindi annuì semplicemente prima di cercare di guardare altrove. Jimin solo rafforzò la presa, comunque accertandosi di non far male al più piccolo, non permettendogli di guardare altro.

"Jungkook.. puoi fidarti di me. Lo sai..voglio aiutarti", vide la sincerità brillare negli occhi di jimin, non riuscendo a resistere alle richieste del minore.

Prese il computer prima di digitare lentamente la sua risposta.

"I nomi con cui mi hanno chiamato, le parole che hanno detto.. Sono le stesse che mio padre dice giornalmente. E se fossero vere e io sia inutile? Uno spreco di spazio che renderebbe tutti più felici se mi uccidessi?"

Abbassò la testa dalla vergogna, le sue lacrime scendevano lentamente.

Ma ciò che realmente fece spezzare il suo cuore fu la prossima frase che il minore digitò, mordendo il suo labbro inferiore violentemente per fermare i singhiozzi.

"Perché nessuno mi vuole?"

Jimin impietosì il minore, voleva portare via il suo dolore in qualche modo ma non sapeva cosa fare. La vita di Jimin è sempre stata normale; famiglia normale, amici normali, scuola normale, stress d'adolescente normale. Non aveva mai incontrato qualcuno di così delicato come il minore.

Jungkook era un ragazzo spezzato che Jimin aveva il bisogno di aggiustare.

Gentilmente portò il più alto in un abbraccio, dicendogli parole di conforto per far terminare i pianti. Si sdraiarono entrambi sul materasso prima di tirare le coperte su di loro, all'istante Jimin circondò con le braccia i fianchi stretti del ragazzo. Continuamente sussurrò dolci, confortevoli parole nell'orecchio di Jungkook, ricordandogli di quanto speciale fosde per Jimin e di quanto avesse bisogno di lui, cercando di fare il meglio per calmarlo.

Smise di piangere dopo un po', le parole del ragazzo aiutandolo e per una volta nella vita si sentì amato. Si sentiva voluto, come se finalmente appartenesse da qualche parte; tra le braccia di Jimin. Il calore nel suo petto aumentò lentamente ad ogni complimento che Jimin mormorò prima di cullarlo in un sonno profondo.

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Io li amo ok.

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Silent voice ·| Jikook Fic |·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora