Capitolo 14

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Per favore, leggete lo spazio alla fine in grassetto ❤️

14. Skin to skin

Alexander's povChi cazzo me l'aveva fatto fare

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Alexander's pov
Chi cazzo me l'aveva fatto fare.
Era un'ora buona che stavo lì seduto a guardare quel coglione toccare la mia ragazza con la scusa di "spiegarle la giusta posizione di attacco". Sì, avevo io in mente una buona posizione per lui: sdraiato, mentre io gli passavo sopra con la macchina più di una volta, giusto per accettarmi che fosse morto.

Lei era bellissima, anche madida di sudore per me sembrava una dea. Era una guerriera e questa era una delle ragioni per cui ero pazzo di lei.

Amavo il fatto che non volesse essere più una vittima, ma reagire e imparare a difendersi, solo che avrei preferito che ci fosse un istruttore donne e non quell'ammasso di riccioli biondi.

Quel top metteva in evidenza il suo seno che, seppur piccolo, era davvero qualcosa di meraviglioso e quei pantaloncini, cristo, mi facevano fare dei pensieri davvero poco casti. Erano due mesi che non toccavo una ragazza, era già tanto che non le fossi già saltato addosso.

- Okay, proviamo il corpo a corpo. - quelle parole mi fecero scattare in piedi. Non se ne parlava, già era tanto che avevo acconsentito a farle toccare il braccio.

- Col cazzo. - mi misi tra lui e la mia ragazza. Non volevo sentire ragioni, non mi importava se dopo mi avrebbe fatto una delle sue solite sceneggiate.

- Andiamo, non fare il bambino. - mi guardò con quel suo solito sorrisetto. A pugni, l'avrei preso a pugni fino a fargli perdere l'ultima goccia di sangue.

- Hunter. - lo richiamò. Non me ne accorsi, ma mi aveva superato ed ora si trovava tra me e Hector. - Meglio se per oggi finiamo qui. - lo guardò con uno sguardo che non ammetteva repliche. Sexy.

- Okay. - alzò le mani lui in segno di resa. - Continueremo domani. - scrollò le spalle.

- No, non continuerete né domani né mai. - incrociai le braccia al petto. Okay, forse ero un po' bambino, ma non si doveva toccare quello che era mio.

- Alex. - la mia piccola ragazza mi incenerì con lo sguardo. Ancora più sexy.

La guardai dalla testa ai piedi e mi inumidii le labbra con la lingua. La mia voglia di lei era davvero tanta e lei dovette accorgersene perché vidi le sue guance colorarsi di quel rosso che amavo.
Mi fissò le labbra e dovetti fare appello a tutto al mio autocontrollo per non prenderla lì, nella palestra della casa di quel coglione.

- Andiamo via da qui. - la presi per il polso e lei non oppose alcuna resistenza. Capii che lei mi voleva quasi quanto io volevo lei.

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