35~•Mask•~

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Non tutti i sorrisi sono sinceri, non tutti gli sguardi sono limpidi, non tutti i volti rispecchiano ciò che una persona è realmente. Ma nessuno si rende conto di chi ha davanti, nessuno si cura delle emozioni altrui. Basta un semplice "sto bene" e una maschera di finta serenità per far sì che tutti caschino nel tuo inganno. Alla fine nessuno ha voglia di sapere come stai realmente, perché è molto più facile stare accanto a qualcuno che non ha problemi piuttosto che a qualcuno che soffre. É divertente come le persone riescano a mentire e a fare ciò che è più conveniente.  Chiunque, almeno una volta nella vita, mente e finge di essere felice e spensierato pur di non pesare sugli altri.
Ed era proprio ciò che stava facendo Yoongi. Era da ormai qualche giorno che pernottava a casa di Jimin. Ogni mattina si alzava dal letto e andava in bagno per darsi una rinfrescata e riprendersi dall'ennesima notte insonne, cercava di mangiare almeno un boccone di ciò che Jimin preparava con cura e li sorrideva per fargli credere che tutto andava perfettamente. Eppure dentro di sé stava morendo lentamente. Neanche il più bello dei tramonti sarebbe stato prezioso quanto un sorriso di Jimin, nemmeno lo scroscio delle onde che si infrangono sulla spiaggia avrebbe avuto lo stesso valore di un solo sguardo del suo amato. Nulla avrebbe più avuto lo stesso valore senza il sentimento che Jimin provava per lui. Non si sarebbe più beato delle belle giornate di sole o del picchiettare della pioggia sulla finestra. Le cose che più apprezzava quando era in vita, sembravano aver perso il loro essere preziosi.
Yoongi si ricordò di aver dimenticato la felpa in camera, quindi si avviò verso la stanza. Ma andò a sbattere dritto contro Jimin che stava correndo verso la porta d'ingresso per l'arrivo del postino.
"Aish! Stupido feto, guarda dove metti i piedi!"
Sbraitò il maggiore trovatosi scaraventato sul pavimento.
"Stupido...feto...?"
Sussurrò Il biondino con lo sguardo fisso verso Yoongi, il quale si accorse di ciò che aveva appena detto in ritardo. Il corvino si coprì la bocca, sapeva che tra loro non c'era più la confidenza di un tempo, ma parlargli così li era venuto spontaneo.
Quell'insulto, però, fece scattare qualcosa in Jimin. Si ricordò di uno sguardo assonnato, di due labbra soffici , di una voce roca ma dolce e percepì come il ricordo di un contatto con la pelle fredda e fin troppo pallida di qualcuno. 
La testa iniziò a fargli male, non riusciva a tenere gli occhi aperti e ogni suono risultava ovattato al suo udito.
Poi tutto si fece buio, percepì solo delle mani fredde che lo afferravano.


                                      🥀

Scusate se il capitolo non è un granché, ma ho il morale sotto i piedi

~•{Bloody Mary}•~YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora