POV EMILY:
"Spike torna subito qui!" ordinò fissando il mio cane correre libero per il parco di Southport.
Era già passato un mese da quando l'avevo portato a casa con me ed ero certa di aver fatto la cosa giusta.
Spike era un cucciolo molto giocherellone e vivace, ma anche molto ubbidiente...quando lo voleva lui ovviamente.
"Nel fango no!" dissi esasperata vedendolo correre verso una pozzanghera di fango.
All'improvviso qualcuno fischiò e Spike si fermò di di colpo.
"Vieni qui Spike" ordinò una voce calda alle mie spalle.
Sapevo bene a chi appartenesse quella voce e sbuffando mi girai non appena Spike si mise a correre nella mia direzione.
"Perché il mio cane ascolta te e non me?" chiesi fissando Ryan Evans che sorrideva divertito.
"Beh, forse perché io sono gentile" iniziò lui inginocchiandosi per accarezzare Spike.
"Anche io!" dissi subito.
"Sono suo amico" continuò Ryan ignorandomi.
"Io raccolgo la sua pupu da terra. Sono PIÙ che un'amica" brontolai facendolo ridere.
"È per finire sono carino" concluse Ryan divertito.
"Anche io sono carina" dissi imbronciata e lui mi guardò intensamente mentre si rialzava.
"Solo un po' " ammise Ryan mordendosi il labbro inferiore come per evitare di dire altro.
Non so bene il perché, ma sentì le mie guance scaldarsi e mi ritrovai a tossire imbarazzata.
"Come mai sei al parco a quest'ora?" chiesi curiosa.
Erano le sette di mattina e dato che avevo il giorno libero al lavoro, avevo pensato di passare la giornata all'aperto e Spike sembrava più che felice di seguirmi.
"Avevo un po' di tempo libero questa mattina e ho pensato di fare una passeggiata" disse Ryan ma avevo l'impressione che stesse mentendo.
"Ti va un caffè?" chiese Ryan indicando un piccolo bar all'aperto poco distante da noi.
"Sono più un tipo da tè la mattina" dissi passandomi una mano fra i capelli.
"E che tè sia allora" disse lui sorridendo.
POV RYAN:
Sorseggiai il mio caffè osservando Emily che era impegnata a dare un po' d'acqua a Spike.
Era bellissima come ogni giorno e il mio povero cuore perdeva un battito ogni volta che i nostri sguardi s'incontravano.
"Ecco fatto" disse Emily accarezzando Spike in mezzo alle orecchie.
"Fai il bravo ok?" chiese Emily dolcemente prima di prendere la sua tazza di tè e berne un sorso.
"Come va con il lavoro?" chiesi per fare un po' di conversazione.
"Bene apparte qualche cliente che alza in po' il gomito la sera tardi" disse Emily scuotendo piano la testa e io sentì subito la rabbia impossessarsi di me.
Sapevo che lei mi aveva rifiutato un mese fa e sapevo anche che avrei dovuto dimenticarla, ma non ci riuscivo.
Ero uscito per un paio di sere con una donna di nome Olivia, ma poi l'avevo scaricata quasi subito.
La mia mente e il mio cuore erano entrambi concentrati su Emily Ross ed ero certo che questo non sarebbe cambiato tanto presto.
In quel mese passato eravamo diventati amici, avevo avuto modo di conoscerla meglio ed ero rimasto ancora una volta incantato da lei.
Emily era una ragazza gentile, educata e dolce; ma anche forte, determinata e coraggiosa.
Era perfetta per me, ma lei non mi voleva.
Posso solo amarla da lontano
È così.
Ero innamorato di lei in un modo così intenso da fare quasi male.
"Tom mi ha insegnato un paio di tecniche di autodifesa quindi sono abbastanza tranquilla" disse Emily.
Tom era un poliziotto e anche se a Southport non c'erano crimini violenti ormai da vent'anni, lui si teneva sempre pronto a tutto.
"Se qualcuno ti da fastidio dimmelo. Ci penso io" dissi serio e lei ridacchiò.
"Non potevo aspettarmi altro dal mio coraggioso gigante buono" disse Emily guardandomi negli occhi e fui quasi certo di essere arrossito.
"La smetterai mai di chiamarmi gigante?" chiesi evitando il suo sguardo.
"La smetterai mai di chiamarmi piccoletta?" mi chiese lei di rimando divertita.
Risi sapendo bene che non avrei mai smesso di chiamarla con quel nomignolo e all'improvviso il suo telefono squillò.
"Scusami" disse Emily alzandosi dal suo posto per allontanarsi e rispondere.
"Strano" sussurrai confuso.
Emily era passata dall'essere spensierata e sorridente, all'essere fredda e distante.
Spike ringhiò piano non appena vide la sua padroncina allontanarsi.
"Tranquillo piccolo" dissi accarezzandolo leggermente.
Cosa stava succedendo? Chi l'aveva chiamata?
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Il Gigante Buono
ChickLitEmily Ross non crede più nell'amore. Tutti l'hanno tradita o abbandonata e tutto questo l'ha portata a rinunciare per sempre all'amore. Ma cosa succede se il destino si mette in mezzo? Una nuova città, un nuovo lavoro e lui: Ryan Evan