Pov Emily:
Mi svegliai sentendo qualcuno bussare insistentemente alla porta.
"Ma chi è?" chiesi mettendomi seduta sul letto.
Ero in una camera d'albergo insieme a Spike che stava abbaiando verso la porta.
"Ok ora apro" dissi non capendo perché il mio cane fosse così esaltato.
Mi alzai e indossai velocemente una vestaglia prima di andare ad aprire.
Mi sarei aspettata chiunque, ma mai lui.
"Emily!" disse Ryan non appena aprì la porta.
Corse ad abbracciarmi e per un istante dimenticai tutto quello che era successo.
Mi è mancato così tanto...
"Ryan cosa ci fai qui?" chiesi ignorando Spike che continuava ad abbaiare attorno a noi.
Ryan mi guardò e sembro stesse per dire qualcosa, ma si bloccò e si controllo le tasche.
"Ecco!" disse Ryan trovando finalmente ciò che stava cercando.
Era un dépliant che ti davano in aereo, ma era tutto scarabocchiato.
"Ho scritto un discorso da dirti mentre ero in aereo perché sapevo che una volta davanti a te avrei dimenticato tutto e avevo ragione" disse Ryan esasperato con se stesso.
Aveva scritto un discorso mentre era in aereo?
Diamine, perché è così dolce?!
"Come hai saputo che ero qui?" chiesi fermando l'inizio del suo discorso che comunque era molto confuso.
"Me l'ha detto Tammy" disse lui senza staccare gli occhi da quel dépliant.
Avevo chiamato Tammy la sera prima perché mi sentivo sola e avevo bisogno di parlare con qualcuno.
Le avevo accennato poco di quello che era successo con la mia 'famiglia' dicendole però che ero andata a stare in albergo per un po'.
Ovviamente la mia amica non aveva perso tempo a dire il nome dell'albergo a Ryan.
"Ryan che ci fai qui?" chiesi di nuovo togliendogli dalle mani il dépliant.
"Sono qui perché sono un idiota Emily" iniziò lui serio.
"Non mi sono fidato di te e ho sbagliato. Olivia pochi giorni fa mi ha confessato di aver ideato un folle piano per far si che io ti lasciassi" disse Ryan.
"A quanto pare ha funzionato" dissi irritata.
Tammy mi aveva detto tutto su Olivia e Trevor, ma ormai non mi importava più niente.
Non volevo più avere niente a che fare con certa gente.
"Mi dispiace Emily. Ti giuro che il giorno dopo aver litigato sono andato a casa tua" disse Ryan serio.
"Volevo parlare con te, ma tu non ceri e una quella vecchia impicciona della tua vicina mi ha detto che te eri andata via" disse Ryan.
"E tu hai subito creduto che me ne fossi tornata a Chicago con Trevor" dissi arrabbiata.
"Sono un idiota te lo già detto, ma io ti amo" disse Ryan e io sentì il mio cuore battere all'impazzata.
"Mi sei mancata come non mai in questi giorni. Mi mancava svegliarmi al tuo fianco, abbracciarti, baciarti" disse Ryan afferrando le mie mani.
"Non posso e non voglio vivere la mia vita senza di te Emily. Ti prego perdonami" disse Ryan guardandomi negli occhi.
Non riuscivo a credere a ciò che stava accadendo.
Il mio gigante buono era corso a Chicago, da me, solo per scusarsi e dirmi che mi ama e che non può vivere senza di me.
Avevo sognato per giorni che questo accadesse, ma adesso non ero pronta a perdonarlo.
"Se mi ami così tanto allora perché per te è stato così semplice voltarmi le spalle in quel parcheggio?" chiesi lasciandogli le mani.
Ryan mi guardò dispiaciuto, ma potevo cedere.
Non sarei corsa fra le braccia di un uomo che mi aveva lasciata con tanta semplicità.
"Vattene" dissi.
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Il Gigante Buono
ChickLitEmily Ross non crede più nell'amore. Tutti l'hanno tradita o abbandonata e tutto questo l'ha portata a rinunciare per sempre all'amore. Ma cosa succede se il destino si mette in mezzo? Una nuova città, un nuovo lavoro e lui: Ryan Evan