Capitolo 28

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La seconda volta che si svegliò era certo che fosse mattina, così com’era certo di essere osservato, socchiuse gli occhi e a conferma di ciò la vide seduta a gambe incrociate con i gomiti appoggiate su di esse che sorreggevano la testa leggermente inclinata, lasciando i capelli scompigliati e sciolti scivolargli sul braccio a procurargli il solletico, i suoi occhi violetti lo scrutavano da chissà quanto, provò a trattenere un sorriso ma alla fine cedette aprendo gli occhi e sorprendendola a guardarlo.

Batté le ciglia colta in fallo e non trovando una risposta adatta per giustificarsi, lui si sollevò appoggiandosi sui gomiti continuando a guardarla con quel sorrisino ironico e quei occhi così chiari da ricordare il ghiaccio in Antartide, afferrando il cuscino alla sua destra lo sollevò colpendolo facendolo finire di nuovo disteso, nell’impatto le piume al suo interno volarono in aria volteggiando sopra le loro teste, tutta la situazione era così comica che scoppiò a ridere continuando a guardare la faccia di Alex letteralmente sconvolta, lui si riprese in fretta e afferrando il cuscino sotto il suo capo le restituì il gesto, iniziarono così a colpirsi e continuare a ridere, era il miglior risveglio in assoluto.   

                                                          Così li trovo Sophie, seguita dal signor Theodor, che contrariamente agli ordini della ragazze non era rimasto sull’uscio troppo curioso di visitare quella casa. Dovevano incontrarsi un paio di ore fa per andare in biblioteca e poi a pranzare ma Desirée non si era fatta vedere e preoccupata Sophie era andata a cercarla cogliendo l’invito espresso dall’amica nei giorni precedenti di andare a trovarla quando più le aggradasse.

Procedendo sul viale che portava alla villa aveva incontrato il signor Theodor preoccupato invece per Alex che non era andato al lavoro, né era tornato a casa come le aveva confermato la signora che l’ospitava, insomma da ieri dalla chiusura del negozio nessuno l’aveva più visto, ma ciò che sapeva, come le aveva detto la medesima signora, era che avrebbe fatto visita alla Bella.

Appena arrivati Sophie si era precipitata in casa senza attendere oltre dopo aver pregato il signore Theodor di aspettare, ma lui l’aveva seguita e ora si ritrovavano a guardare ad occhi aperti Desirée ed Alex sul letto che si colpivano con i cuscini ridendo mentre la stanza era piena di piume che volteggiavano in aria, i due non ancora accortasi delle figure ferme sulla porta continuavano a giocare.

Non sapevano per cosa essere più sorpresi o per chi. Lei quando rideva diventava ancora più bella se possibile, di lui non avrebbero mai detto che fosse un Don Giovanni ma si trovata nel letto della Bella, che l’avesse raggirata? ma parlavamo di Alex, non era un cattivo ragazzo, allora che fosse riuscito a sciogliere e intenerire il cuore di lei? Si poteva sentire le rotelle del cervello dei due che lavoravano cercando una spiegazione a ciò. Ma l’unico pensiero che avevano era che non era possibile.

Lei supina che cercava di riprendere fiato e ancora il sorriso sulle labbra e lui sdraiato che sostenendosi sui gomiti l’osservava, chinandosi a sfiorare le sue labbra per poi lasciarsi cadere all’indietro, imitando lei, osservando il soffitto.

Ancor più era impossibile credere a ciò che era appena avvenuto e che li lasciava a bocca aperta.
Un qualche movimento destò i due visitatori dal loro stato di trance e allarmò i ragazzi che balzarono a sedersi con gli occhi rivolti alla porta.

Ora erano veramente nei guai, anche se non c’era motivo, in realtà non dovevano rendere conto a nessuno di ciò che facevano erano liberi e non dovevano spiegazioni a nessuno del loro comportamento, ma guardando la ragazza vicino a lui sapeva che per lei le cose erano diverse, era a disagio e il colore che aveva imporporato le sue guance per tutta la mattina ora era scomparso dal suo viso. Si alzò frapponendosi tra lei e la porta nascondendola alla vista, sapeva che entrambi avevano frainteso in qualche modo, entrambi erano vestiti e va bene che erano su un letto e avevano passato la notte insieme ma poi quanto avevano visto? Ripenserò agli ultimi minuti, le loro labbra si erano toccate anche solo per un attimo ma ciò per loro significava tutto, era certo che loro stessero pensando esattamente questo lo vedeva dalle loro espressioni.       

Si era trovato molto spesso in situazioni imbarazzanti,pensò Alex, tra cui ricorda ancora vividamente quella volta che di ritorno dalle Ande si mise in viaggio verso l’Amazzonia, diede la colpa alla stanchezza per aver confuso qualche strada e alla compagnia con cui aveva bevuto un po’,ed essersi ritrovato vestito come Tarzan in pieno giorno ad Iquitos, Città del Perù, dove si forma il corso principale del Rio delle Amazzoni, oppure essere scoperto a letto con la più giovane ragazza di una delle più antiche famiglie di Bhubaneshwar, antica città sacra dell'India, proprio dal padre.
Non che fosse un santo, ma riconosceva che in un tempio era un po’ troppo sconveniente.
Ma niente era paragonabile all’imbarazzo che provava ora ma a discapito di se stesso tutto ciò che gl’importava era che qualsiasi cosa succedesse lei non si allontanasse da lui.     

<Vi fermate per colazione?> fu tutto ciò che uscì dalla sua bocca. Ecco come sdrammatizzare la situazione, perfetto.

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