Arrivò davanti alla bottega e spingendo la porta vi entrò rimanendo immobile sfruttando i suoi sensi per orientarsi. Il ragazzo che era di spalle dietro il bancone, percepì una presenza e guardando nello specchio posto dinnanzi a lui la vide. Finalmente avrebbe potuto posare i suoi occhi e bearsi della sua bellezza si volse impaziente di intrattenere un qualsiasi dialogo con lei, i suoi chiari e lunghi capelli erano legati in una treccia, il vestitino azzurro e bianco non faceva altro che evidenziare le sue forme lasciando scoperte le gambe candide, le sue labbra invocavano i suoi desideri nascosti ma gli occhi in cui aveva tanto sperato di perdersi erano coperti dall'enormi lenti scure. Un pensiero lo folgorò nell'attimo stesso in cui il Signor Theodore faceva capolinea dalla porta del laboratorio, infrangendo il desiderio di poterle parlarle da solo.
<Bella come sa è sempre un piacere vederla ma quale buon vento la porta nella mia misera bottega? In cosa posso esserle d'aiuto?> da quanto ricordava non vi era mai entrata, non era mai stata ammalata, che forse la sua lunga assenza fosse legata a una malattia di cui tutti erano all'oscuro? Inoltre non era una novità che evitasse gli uomini di tutte le età incluso lui. La guardò ma nulla in lei le sembrava diverso, se non il tremolio delle mani e le lenti scure che gli impedivano di guardarla negl'occhi. Iniziò a temere che non gli rivolgesse la parola e stava per chiamare sua moglie per evitare a tutti una situazione imbarazzante, ma ricordò che la moglie era andata a trovare sua figlia che aveva partorito da poco e iniziò ad andare nel panico.
<La ringrazio molto gentile. Beh ecco avrei bisogno degli impacchi a base di erbe naturali per gli occhi> il signor Theodor scioccato dal fatto che ella gli avesse appena rivolto la parola rimase lì imbambolato con gli occhi fuori dalle orbite avrebbe voluto darsi un pizzicotto confermando che fosse sveglio e non aveva sognato, ma vedendo la sua stessa espressione sul volto del suo collaboratore non ebbe bisogno di altre certezze. Fece un cenno ad Alex, che era stato assunto da qualche giorno ed era un vero maestro nell'usare le erbe per ricavarne medicinali, s'avvio sul retro del negozio, che ospitava la sua casa, per chiamare la moglie e aggiornarla sull'evento straordinario appena avvenuto con lui come protagonista.
Alex rimase ancora un'istante ad osservarla non rendendosi conto di essere rimasto solo con lei. Si riscosse quando ella scostati di poco gli occhi prese a strofinarseli. Fu un gesto istintivo quello di allungare il braccio e fermare la sua mano.
STAI LEGGENDO
Riflesso dell'anima
FantasiNon ci sono segreti meglio custoditi di quelli che tutti conoscono. George Bernard Shaw "Le delusioni ormai facevano parte di lui, si era sempre illuso, era sempre stato ottimista e ogni volta un pezzo di cielo gli cadeva addosso a ricordargli di st...